(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Pasta Reggia Caserta

Frank Gaines 3: Uomo morto che cammina per il miglio verde. Con il rientro di Vitali ha un ruolo più marginali, ma in sette minuti è incapace di combinare qualcosa di utile. Quella di ieri potre bbe essere la mazzata finale sotto il profilo psicologico del ragazzo alla prima esperienza oltreoceano, fino a qui miseramente fallita rispetto alle attese.

Marco Mordente 4,5: Poco meglio rispetto al compagno di reparto. Prova a farsi sentire di più ma non incide nell’economia della gara in nessun aspetto del gioco.

Sam Young 7: Il suo primo quarto è enigmatico. Inizia svogliato, sembra intenzionato a remare contro la Juve; dopo un paio di dormite per sfogarsi difende seriamente su Tony Mitchell per qualche azione. Quando si sveglia il dirimpettaio, si sveglia anche lui riscoprendosi tiratore (6/10 dall’arco)trascinando la Juve fino a 30’’ dal termine, quando Buscaglia gli mette la museruola. Ma la sua è una prestazione di uno che la partita vuole vincerla.

Michele Antonutti 5+: Si sbatte tanto nei minuti in cui è impiegato, ma da un lato, giocando molti minuti da 4, soffre tantissimo l’atletismo dei lunghi avversari; in attacco è invece poco fortunato, chiudendo con un complessivo 1/7 dal campo.

Michele Vitali 6: Di stima per il rientro dall’infortunio. Markovski lo azzarda da titolare e lui ripaga il coach aggredendo ogni pallone come fosse l’ultimo, caratteristica che a questa squadra è mancata tanto. Ma col passare dei minuti la condizione, come prevedibile, cala: Michele stringe i denti ed è in campo negli ultimi secondi, quando capita a lui il pallone del pari che si incastra tra ferro e tabellone…

Claudio Tommasini 5,5: Meno performante rispetto alle ultime due uscite. Entra ed esce dal campo come una trottola, giocando molti minuti in compagnia di Moore, ma non riesce a lasciare un segno tangibile.

Andrea Michelori 6: I problemi alle ginocchia lo tengono in campo per solo 10’, ma Miche si fa sentire con sei punti e tanta esperienza per contenere, o almeno tentare di farlo, l’atletismo di Owens.

Ronald Moore 5,5: Per cinque minuti torna quello dello scorso anno: un paio di buone letture e tre tiri consecutivi che permettono alla Pasta Reggia di stare a contatto con Trento. Il folletto ci mette voglia sia prima che dopo, ma i risultati sono altalenanti .

Amedeo Tessitori 5: Solo pochi minuti per l’ultimo arrivato, che viene subito caricato di falli dagli avversari. Il break con cui Trento arriva a +7 è dovuto anche a lui e al suo antisportivo.

Carleton Scott 5: Compie degli errori che gridano ancora vendetta, come il buttare un paio di palloni importantissimi nell’economia della gara, che annullano quanto di buono fa in attacco. Era partito nuovamente bene, ma viene nuovamente dimenticato in panchina, e forse proprio questo lo condiziona…

Dejan Ivanov 6,5: Il bulgaro ci mette sempre cuore e stazza. Soffre anche lui l’atletismo di Owens ma nei momenti di maggiore difficoltà si mette tutta la squadra sulle spalle riportandola a contatto. Molti compagni dovrebbero imparare da lui…

Coach Zare Markovski 5,5: Prova a mischiare continuamente le carte, ma in alcuni frangenti sembra confondere i suoi giocatori, vedi Scott. La difesa del secondo tempo è nettamente rivedibile.

Josh OWENS (Foto Alessio Musolino 2014)

Josh OWENS (Foto Alessio Musolino 2014)

Dolomiti Energia Trento

Tony Mitchell 7: Ecco a voi un grande giocatore per il nostro livello che riesce a migliorare anche le qualià degli altri. Ingaggia un duello maestoso con Young, ma alla fine la sua squadra ha la meglio intuendo il momento in cui lasciare l’incombenza ai suoi compagni; i due liberi sbagliati nel finale vengono cancellati dalla sua difesa su Vitali nell’ultimo tiro.

Jamarr Sanders 5,5: Si vede pochino nei due lati del campo, due dei suoi tre punti sono frutto di una schiacciata a rimorchio terrificante. Lascia ad altri l’incombenza di segnare.

Davide Pascolo 7: 24 anni, alla prima stagione in massima serie, ma gioca come un veterano. Sempre prezioso in ogni situazione, riesce a rendersi per buoni tratti una valida alternativa offensiva. Parla per lui il 22 di valutazione.

Keaton Grant 6: Tanti minuti nell’ombra, negli ultimi minuti si sveglia mettendo a segno qualche tiro di vitale importanza per gli ospiti, prendendosi anche i complimenti di coach Buscaglia nel post gara

Toto Forray 5: Un po’ estraneo al gioco trentino. Prova a farsi sentire da buon capitano, ma è sotto la sua marcatura che Ronald Moore ha il momento migliore della partita. Buscaglia preferisce altre soluzioni nel finale punto a punto.

Diego Flaccadori SV: Tre minuti da invisibile per lui.

Josh Owens 7,5: Un continuo rebus per la difesa casertana con il suo atletismo. Colleziona solo nella partita di ieri almeno tre schiacciate da highlight; ma la sua mano è anche abbastanza morbida per il ruolo. Attenti al numero 13…

Filippo Baldi Rossi 6: Non si fa sentire molto, ma dà una mano ad Owens con la sua mobilità sul fronte offensivo. Michelori ed Ivanov lo portano un po’ a scuola.

Isaiah Armwood 5: Impiegato per soli sei minuti, è il momento peggiore per Trento, leggasi il suo plus/minus di -9. Buscaglia capisce l’antifona e lo panchina.

Marco Spanghero 6,5: Partita di buona qualità per il playmaker, che si prende il posto di Forray e nmon lo molla fino alla fine della gara. Mette due triple importantissimo e alla fine Buscaglia gli dice che può continuare su questa strada. Segnatevi il suo nome

Coach Maurizio Buscaglia 6,5: Bravo ad imbrigliare Caserta con la sua difesa a zona, affida la regia a Spanghero e viene lautamente ripagato. Eppure nemmeno lui è contento fino alla fine, segno di un allenatore che vuole ancora migliorare. E non può fare altro che bene.