Varese-CantùCIMBERIO VARESE

Marko Scekic 5 Nei pochi minuti in cui sta in campo (9) non demerita in attacco, dove si muove bene e fa girare la palla. Ma in difesa non riesce a tenere nessuno e spende le 5 penalità in modo quasi imbarazzante per un atleta della sua esperienza.

Dusan Sakota 4,5 Frates non lo “vede” e questo ormai è palese (soli 11 minuti in campo), ma il serbo-greco non fa nulla per smentire il suo coach: 0/1 da 2 e 0/2 da tre, la specialità della casa, nel momento del bisogno contro la zona brianzola.

Erik Rush 5 Il voto è la media tra il 7 del primo tempo, in cui segna (da sotto e da fuori), mette energia e cuore e serve anche un bell’assist dietro la schiena, ed il 3 della ripresa, dove torna il Rush insicuro e inconsistente (sbaglia un comodo tiro da 1 metro ed un layup in contropiede in momenti importanti del match) visto troppe volte quest’anno.

Keydren Clark 5,5 Le cifre, a volte, vanno “lette”. Perché il play-non-play di Varese chiude sì con 16 punti e 5 assist, ma 14 (ed 1) arrivano in 6 minuti di onnipotenza offensiva nel secondo quarto. Per il resto nulla, soprattutto nel finale di partita dove Frates lo preferisce a DeNicolao e lui risponde con 0/4 al tiro.

Adrian Banks 6,5 Esaltante nei quarti dispari, inconcludente in quelli pari. Purtroppo per Varese le gare si concludono dopo il quarto quarto. Adrian è comunque il migliore dei suoi ed il motivo principale per cui la Cimberio fa gara in testa per oltre 30 minuti. Ma nel finale si “macchia” di un paio di forzature alla ricerca del fallo che gli arbitri non fischiano.

Andrea De Nicolao 6,5 Anche qui il tabellino va “letto”: più dei 4 punti, 1 assist e 3 di valutazione, conta il +5 nel plus/minus, unico giocatore in positivo insieme a Scekic. E Frates lo tira fuori a 4’30” dalla fine sul 71-67 Varese, non la scelta più lungimirante essendo l’unico playmaker in squadra.

Franklin Hassell 5 Le cifre finali (11 punti e 8 rimbalzi) sono discrete (anche se il 5/12 al tiro grida vendetta) ma pesano enormemente i due errori in attacco nel finale, che potevano tenere in partita Varese, e la “solita” non-difesa (Cusin è un buon giocatore, ma contro il Tank sembra Shaquille O’Neal dei tempi d’oro dei Lakers).

Ebi Ere 6 Inizio sfavillante per il capitano (7 punti in un amen) e poi tanta difesa, soprattutto sullo spauracchio Aradori. Nel finale ha anche lui le poveri bagnate, anche se è l’ultimo ad arrendersi ed infilare la tripla che regala l’ultima flebile speranza.

Achille Polonara 6 Si sacrifica con buon costrutto in difesa su una delle chiavi tattiche di Cantù, Leunen, che a Varese ha spesso fatto “danni”. Paga quindi un po’ dazio in attacco, anche se l’ultimo vantaggio della Cimberio (74-72) porta la sua firma.

Nicola Mei, Jacopo Balanzoni e Shadi Ambrosini s.v.

Fabrizio Frates 5 La scossa tanto auspicata non è arrivata, anche se per 35’ la Cimberio ha fatto gara in testa. I problemi di roster sono innegabili, ma nel finale qualcosa di diverso si poteva tentare: una difesa a zona, ad esempio, per limitare le penetrazioni che favorivano il gioco di Cusin e le riaperture sul perimetro con cui Cantù ha chiuso il match e, soprattutto, rigettare nella mischia l’unico playmaker della squadra (DeNicolao), visto che l’attacco così strutturato alla zona canturina non stava portando a nulla.

 

ACQUA VITASNELLA CANTÚ

Marcel Jones 5 Apporto invisibile per l’ala neozelandese che nei 9 minuti che Sacripanti gli concede quasi non sporca il tabellino (0/1 al tiro).

Adrian Uter 6 Anche per Uter solo 9 minuti, ma solo per problemi di falli, perché quando è in campo la sua presenza si nota parecchio, vista la mole che i lunghi di casa faticano ad arginare.

Roberto Rullo 7 Si conferma in crescita ed in fiducia. In 16 minuti in uscita dalla panchina, 8 punti che consentono a Cantù di non far scappare mai la Cimberio.

Maarten Leunen 5 Aveva abituato la platea di Varese a corposi bottini ed invece questa volta viene limitato da Polonara che gli consente poche conclusioni, nessuna delle quali a segno.

Michael Jenkins 6 Avvio fulmineo ma poi si spegne progressivamente, tanto che coach Sacripanti lo lascia in panchina per tutto l’ultimo quarto, preferendogli soluzioni “nostrane” (Gentile).

Joe Ragland 6,5 All’opposto di Jenkins, fatica ad ingranare (anche perché Clark nel primo quarto gli impedisce spesso di ricevere dalla rimessa) ma poi trova lo spazio per creare per sé (14 punti) e per gli altri (5 assist) anche se è meno brillante del solito (3 perse).

Pietro Aradori 7,5 Spina nel fianco della difesa varesina per tutta la partita, che sia con comodi piazzati dalla lunga distanza (3/5) o con conclusioni da più vicino, dove è mortifero (4/6). Aggiunge 6 rimbalzi e 2 assist per chiudere con la miglior valutazione in assoluto: 28.

Marco Cusin 7 Si fa trovare sempre al momento giusto nel posto giusto, che sia in attacco (16 punti col 100% al tiro e 4/5 in lunetta) o in difesa (3 stoppate e 2 recuperi). Sono suoi 5 punti cruciali nel momento del colpo di coda finale  di Varese e i liberi della staffa.

Stefano Gentile 7 Play o guardia, fate voi. L’importante è che sia in campo nei momenti che contano perché la stoffa dell’uomo decisivo (evidentemente ereditata dal padre) non gli manca: 4/7 da 3 e 4 assist ma soprattutto la tripla che zittisce i varesini dando il +6 a Cantù ad una manciata di secondi dalla fine.

Awudu Abass n.e.

Pino Sacripanti 7,5 Gestisce alla perfezione la sua squadra sia con i cambi, sia nelle scelte tattiche, con la zona dell’ultimo quarto che annebbia definitivamente le idee dei varesini. Ha ampia fiducia nei suoi uomini e viene ripagato con la stessa moneta, visto che la sua Cantù resiste a tutte le spallate che Varese prova a dargli nei primi tre periodi e poi piazza sorniona la zampata vincente.


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