“È arrivato mio fratello” – No, non a casa per cena, o da oltreoceano come nella magistrale commedia interpretata da Renato Pozzetto. Ma sul parquet, prima della palla a due. Stefano e Alessandro. Luca e Michele. Daniele e Andrea. Diversi per età, ruoli, stili, caratteri. Uniti dalla voglia di coronare ciascuno il proprio percorso di uomo e giocatore senza dimenticare quelle due partite all’anno in cui rivivono sfide infinite già giocate mille volte. A partire dal sottile e piacevole paradosso di ritrovare tre coppie di fratelli nella compagine striminzita dei giocatori autoctoni del nostro campionato, abbiamo provato a raccontare come sta andando la stagione dei “fratelli d’Italia”.

Gentile StefanoStefano Gentile –  Col determinante ‘concorso’ ideale di Pino Sacripanti, Stefano Gentile sta vivendo l’anno della consacrazione. Dopo i miracoli della scorsa stagione a Caserta, terra fertile per tutto quello che va oltre il razionale, alla corte di Cantù il Gentile ‘maior’ sta giocando in modo carismatico, autorevole e.. cazzimmaro. 21 minuti di media  e 10 punti a partita, la capacità di uscire dalla panca  spezzando il ritmo di partita, o procurando danni irreversibili alle difese avversarie. Più affine a cotanto padre per ruolo- mentre ad Alessandro è unito dallo stesso fuoco che divampa negli occhi, e con cui incenerisce gli avversari- Stefano Gentile è divenuto una splendida realtà del basket tricolore. Capace di incidere contro le maggiorenti di campionato, ma anche in Eurocup. E avendo l’età dalla sua parte, i margini di crescita appaiono consistenti.
Poi, attenzione, c’è quello che le cifre non dicono e che gli spettatori non vedono: la sua attitudine e il comportamento fuori dal campo, nel cuore del gruppo. Per descriverlo ai nostri lettori, rubiamo una frase confidataci dal suo allenatore: ‘Stefano è incredibile quanto a spirito di servizio o sacrificio; fa quel che gli si dice, va dove gli viene detto di andare, si adegua a ogni situazione. E’ il giocatore ideale da allenare’. Parola di Sacripanti. Sangue nobile. Sangue Gentile.

Gentile e l'EA7 proveranno a sbancare il Pianella (Fabrizio Stefanini 2013)

Alessandro Gentile  (Fabrizio Stefanini 2013)

Alessandro Gentile
  – Il giovane capitano biancorosso sta attraversando forse il momento più delicato della sua brevissima ma già importante carriera. Uno breve stop per infortunio ed il contemporaneo arrivo di un leader carismatico come Daniel Hackett sembrano aver temporaneamente oscurato l’astro nascente del basket azzurro. Coach Banchi con sapienza sta subito provando ad inserirlo stabilmente nello starting five, sintomo di fiducia ma con il chiaro obbiettivo di farlo avvolgere dall’entusiasmo straripante dentro ed attorno alla squadra. Talento ed attributi non mancano al figlio del grande Nando, servirà tutta la sua grinta e, soprattutto, la voglia di lavorare ancora con più decisione sulle lacune tecniche. La sufficienza è ampia così come i margini di crescita.

Daniele Cinciarini  (Foto di Fabrizio Stefanini 2013)

Daniele Cinciarini (Foto di Fabrizio Stefanini 2013)

Daniele Cinciarini – Dalla metà della scorsa stagione è il capitano della Sutor Montegranaro, dopo che anche il fratello Andrea lo è stato nella stagione 2010/2011. A lui il compito di guidare in porto una nave che, tra le normali difficoltà di un roster costruito con poche risorse, e quelle societarie legate alla mancanza di uno sponsor, continua a viaggiare. Per il trentenne nativo di Cremona ci sono 14.7 punti di media (l’anno scorso sono stati 15.3) ma anche 2.1 assist, massimo in carriera per un giocatore che fino all’anno scorso ne aveva avuto al più 1.1 di media. Come a dire che anche a 30 anni, Daniele Cinciarini continua a migliorare e sviluppare il suo gioco. È 16° per punti realizzati, ma è il primo tra i giocatori nostrani.

Andrea Cinciarini (Foto Alessio Brandolini 2013)

Andrea Cinciarini (Foto Alessio Brandolini 2013)

Andrea Cinciarini – Finiti gli aggettivi. A Reggio, il Cincia nazionale ha trovato la sua dimensione e sta crescendo insieme alla squadra mese dopo mese, consolidandosi come un assoluto protagonista del campionato italiano (in realtà già l’anno scorso si era fatto notare in tal senso tanto da guadagnarsi stabilmente la maglia azzurra). Il salto più importante pare averlo fatto nella leadership e i recenti campionati europei sono lì a dimostrarlo, tanto che anche gli allenatori avversari, con le sempre più asfissianti attenzioni rivolte a lui, sembrano essersene accorti. Menetti gli ha consegnato le chiavi in mano e lui sta ripagando la fiducia nel migliore dei modi.

Vitali saluta i tifosi ( Foto Alessandro Montanari 2013 )

Vitali saluta i tifosi ( Foto Alessandro Montanari 2013 )

Luca Vitali  – Succedere a uno che ha lasciato il segno nel cuore dei propri tifosi non è mai cosa semplice, se poi aggiungiamo l’essere inseriti in una squadra rifondata da zero diventa ancor più difficile. Proprio per questo va dato il giusto riconoscimento a un giocatore che ha, nonostante le difficoltà generali iniziali, preso per mano la squadra, conducendola in maniera egregia e rivelandosi una delle pedine fondamentali dello schieramento di coach Markovski. 11 punti di media, ma soprattutto quasi 5 assist e 14 di valutazione per uscita, in una stagione che lo sta confermando, oltre che come play di spessore, anche leader silenzioso.

Michele Vitali (foto:campanianotizie.com)

Michele Vitali (foto:campanianotizie.com)

Michele Vitali – E’ il meno esperto dei sei, ma non lo dà a vedere. Michele Vitali si è calato subito nell’ambiente della massima serie: da tiratore si sta tramutando in un tuttofare, regalando un grande impatto da entrambi i lati del campo alla Pasta Reggia Caserta sin da ottobre; ad aiutarlo è un carattere guerrigliero che ben calza nel contesto bianconero. Coach Molin lo aveva pronosticato come miglior giovane della stagione ed il classe ’91 lo sta ripagando con 7.7 punti di media in nemmeno 22 minuti; la convocazione in Nazionale del 20 gennaio è un premio ai suoi costanti miglioramenti in pochi mesi. Non può fare altro che migliorare e migliorarsi, ed è lui il primo a volerlo fare, per raggiungere il livello d’esperienza degli altri cinque “fratelli d’Italia”.

(Alessandro Aita, Alessio Berdini, Andrea Furlan, Matteo Meli, Fabrizio Provera, Marco Taminelli)