David Logan (Foto R.Caruso 2015)

David Logan (Foto R.Caruso 2015)

Sassari torna grande contro Reggio Emilia, vince 94-70 e stacca il biglietto per le Final Eight di Coppa Italia. Reggio resta prima, ma ridimensionata dalla grande prova dei sardi.

 

Nel cuore del tifoso nostalgico, del sassarese che torna a casa solo per le feste e va a vedere la Dinamo tre-quattro volte all’anno, il primo Natale senza Meo si preannunciava malinconico. Non c’era l’omone in panchina, Reggio Emilia tornava dopo la finale scudetto da netta favorita, e le ultime uscite del presidente Sardara avevano reso l’ambiente nervoso. Invece il tifoso espatriato ha trovato un ambiente elettrico fin dal pre-partita: via per un attimo “Faccia di Trudda”, si intona “Carraiolu di Ruseddu”, striscioni a tutta curva titillano l’orgoglio cittadino, l’omino coi baffetti che guida la squadra da un mese si trasforma anche lui in tifoso, e regala il suo primo capolavoro fatto di difesa intensa e di una pioggia di tiri piazzati da tre punti.

La Dinamo di Calvani oggi è stata perfetta. Ha tirato da tre con il 54% (15/28) e con il 62% dal campo, respingendo Reggio Emilia a meno 10 ogni volta che gli uomini di Menetti provavano a risalire la china, poi ha chiuso i conti nel terzo quarto con un Logan stratosferico: per lui 25 punti in 25 minuti, 38 di valutazione con 10/13 dal campo. Qualsiasi pallone toccasse si trasformava in oro, compresi gli 8 assist per le triple di Haynes (15 punti, tutti dalla linea dei 6,75) e l’ottimo lavoro sotto canestro di Varnado (12 punti in 20′).

Sassari parte con Formenti e Petway in quintetto, Eyenga e Alexander in panchina; Reggio Emilia con quattro italiani su cinque, De Nicolao (11 punti) in cabina di regia con Gentile pronto a subentrare. Basta raccontare il primo quarto per fotografare la partita: Petway segna tre triple di file e stoppa due volte Lavrinovic, i biancoblu difendono come dannati e non bastano la concentrazione di Della Valle ed Aradori, le triple di Silins e la grinta di Gentile per impensierirli. 11-6 il conto finale delle palle recuperate, con gli uomini di Menetti costretti all’infrazione dei 24” e Lavrinovic (13) limitato dalla difesa a zona. “Merito degli assistenti Citrini e Maffezzoli – ammette Calvani a fine gara – E’ stata un’idea loro”. Entra di tutto: i canestri sulla sirena di Haynes e Logan, i ganci di Varnado e persino le triple dal petto di Stipcevic. “Il risultato finale è senza dubbi senza sbavature – commenta coach Calvani – Eravamo alla ricerca di una prestazione come questa perché lavoravamo sodo in palestra senza ottenere i risultati sperati. Sono stato sorpreso positivamente dalla costanza della squadra fino alla fine della partita, cinque giocatori in doppia cifra, con il recupero dall’infortunio di Alexander e Varnado”. Cosa cambia da oggi? “Da oggi è tornata la fiducia. Il pubblico ci ha dato una spinta emotiva fondamentale”.

Come al tifoso non assiduo, anche a Massimiliano Menetti è mancato Meo Sacchetti: “Mi ha fatto strano non vederlo qui sotto Natale, per me gli anni scorsi è stato un punto di riferimento”. L’analisi della partita è elementare: “Hanno vinto meritatamente e quando trovi Logan in questa forma e queste percentuali c’è poco da fare. Ci siamo disuniti e abbiamo perso inerzia in attacco quando per Sassari il canestro è diventato larghissimo”. A parte la distrazione sulle triple di Petway, il coach reggiano ha poco da rimproverare ai suoi: “L’approccio non è stato negativo e ci aspettavamo una reazione di orgoglio della Dinamo dopo le difficoltà in Eurolega e a Torino. Sono stati più bravi di noi e i loro meriti hanno superato i nostri demeriti. La Dinamo ha vinto su tutti e due i lati del campo”

Nicola Accardo