Trenkwalder Reggio Emilia – Scavolini Banca Marche Pesaro 71-59

Donell Taylor sfida Barbour e Bryan: il mago di Washington è stato ancora tra i migliori nella vittoria Trenk su Pesaro 71-59 (Foto Francesco Pattacini 2012)

In una gara a tutta velocità la Trenk trova lo sprint giusto e resta avanti fino al traguardo

Reggio Emilia – Fila veloce come un vaporetto il viaggio della «nuova» Trenkwalder Reggio Emilia, sbloccatasi dopo le prime difficoltà e ora in striscia vincente da tre partite dopo il successo 71-59 sulla Scavolini Banca Marche Pesaro nel posticipo della 6a giornata. Una vittoria Legadue-style per la PR, che scappa nel secondo quarto e, resistendo ai tentativi di rimonta degli ospiti guidati da un indomito Cavaliero, gestisce e conduce in porto la gara grazie ai soliti Cinciarini, Taylor e Brunner. In classifica la Trenk raggiunge quota 6 e le zone alte del campionato, mentre la VL resta al palo con 4 punti.

Quintetti base Trenkwalder RE: Cinciarini, Taylor, Jeremic, Filloy, Brunner; Scavolini Banca Marche Pesaro: Cavaliero, Hamilton, Barbour, Flamini, Crosariol

Si annunciava come una gara ad altissima velocità e la partenza è degna del miglior Alonso: sprint e scorribande in transizione la fanno da padrone, con Hamilton e il rifrancato Jeremić a dettare l’andamento del punteggio (8-7 a 5′ dal primo break). Le squadre si scambiano più volte la leadership con Filloy e Cinciarini a rispondere a un Barbour già caldissimo al tiro. La presenza difensiva di Crosariol è un fattore importante nel primo quarto poiché costringe gli attaccanti reggiani a modificare ogni tentativo di conclusione, ma le percentuali rimangono alte da entrambe le parti (17/30 per le due squadre, nessun tiro libero a testimoniare il ritmo della gara). Tocca allora all’ingresso in campo di Silins e Cervi, subito protagonisti con una schiacciata ciascuno, sparigliare l’equilibrio e portare la Trenk avanti 19-18 al termine del primo parziale.

Al rientro in campo il neo-arrivato Clemente assaggia subito la Serie A e le abilità di stoppatore di Riccardo Cervi, mentre solo Lamont Mack e un canestro fortunato di Dominic James sbloccano il punteggio di un secondo quarto fin qui poco produttivo in termini di punti (ancora 21-21 lo score a 6′ dall’intervallo). L’ingombro spaziale in area di Crosariol si fa ancora sentire, ma Cinciarini decide di prenderlo di petto (letteralmente) e riesce a portarne a casa un gioco da tre punti che accende il PalaBigi. Tante le palle perse e le disattenzioni difensive in casa Scavolini, capace di farsi sfuggire per ben due volte i tagli fotocopia di Cinciarini che, tutto solo, insacca in rete e costringe coach Ticchi al primo time-out della gara (28-21 a 4′). La VL continua a forzare il ritmo oltre misura, gettando occasioni in attacco, mentre la Trenk arriva sempre prima su ogni pallone e lo giostra poi bene in attacco dove conclude un ispirato Taylor. Il parziale 17-2 è di quelli importanti e manda la Trenk al riposo in vantaggio 38-25.

Ticchi preferisce il positivo Mack allo spento Flamini del primo tempo e il lungo americano lo ricompensa con gli unici canestri di una prima metà di quarto ancora a ritmi molto alti ma più confusi rispetto al primo tempo, con tanti errori e pochi punti. È la Scavo ad avvantaggiarsi, come prevedibile, di questo puro corri-e-tira e a riportarsi negli specchietti della Trenk fino al -9 sul 42-33 a 5′ dall’ultima pausa. Qui, però, James fa la cosa più importante della sua partita con un salto irreale che consegna a Cinciarini un comodo lay-up e fa scattare in piedi tutto il palazzo, attonito. È la scossa che serve alla Trenk per riprendere le redini della gara e mentre Crosariol inizia ad essere il polo della Scavolini anche in attacco, il dirimpettaio Cervi non è da meno e risponde con i due punti del nuovo +12 (48-36 a 2′). Nel finale di quarto la tripla di Hamilton e il floater a fil di sirena di Clemente accorciano nuovamente le distanze sul 49-42 con cui si entra nell’ultimo periodo.

L’avvio dell’ultima frazione sembra dare nuova speranza ai pesaresi grazie ai canestri di Mack e Cavaliero, ma il jumper di Brunner e le triple di Taylor mantengono a debita distanza la Scavolini (57-50 a 7′ dalla fine). Cavaliero colpisce ancora da tre, ma l’ottima difesa di James e compagni chiude ulteriori spiragli alla rimonta ospite e, prima Brunner nascondendosi sotto le foglie per rapinare Mack e depositare in rete e poi James inchiodando una spettacolare schiacciata rovesciata in contropiede, sembrano piantare i chiodi sulla bara pesarese (61-50 a 4′). Cavaliero non molla e realizza un’altra bomba da lontano, ma Taylor è incontenibile e risponde per le rime. La stanchezza e la posta in palio rallentano i ritmi, ma non diminuiscono l’intensità feroce di quest’ultimo quarto che entra negli ultimi due minuti sul +10 Trenk (66-56) e vede i sogni d’impresa marchigiani affievolirsi lentamente sull’affondata solitaria di Brunner e infrangersi definitivamente sulla tripla di James a 30” dalla sirena che vale il +14 decisivo. 71-59 il punteggio finale.

Pensieri della buonanotte

Doveva essere una gara a ritmi altissimi e giocata tutta in velocità e così è stata, fra tiri rapidi, accelerate improvvise e contropiedi a ripetizione. Il pane quotidiano della Scavolini, insomma, eppure a dominare i giochi è stata la Trenkwalder, abile ad accettare la sfida sulla corsa pur non perdendo mai la bussola. Intensa e concentrata la prova dei reggiani, ancora orfani di Antonutti ma capaci come ai vecchi tempi di difendere il vantaggio accumulato grazie alle incursioni di Cinciarini, le magie offensive di Taylor (17 punti, 6 rimbalzi e 4 assist anche con 7/19 al tiro) e la confusa ma impagabile energia di Brunner (consueta doppia-doppia di ordinanza a 10+10). Pesaro parte bene con Barbour (8 nel primo quarto, ma 12 in totale con 4/14 dal campo), subisce gli affondi emiliani nel secondo, poi resta attaccata alla gara con l’apporto di Mack (10+8 dalla panchina) e un ultimo parziale da Cuor di Leone di Cavaliero (10 punti e le triple della vana speranza, più 5 assist e 8 perse), ma spreca troppo (24 perse) non conclude l’opera.

Most Valuable Player Andrea Cinciarini

Il Cincia non poteva scegliere occasione migliore per dare il meglio di sé o, meglio, stimolato dal vedersi di fronte la «sua» Scavolini Pesaro (lui pesarese doc) sfodera la sua miglior prestazione stagionale. 15 punti, 6/10 al tiro, 4 rimbalzi e 3 recuperi, numeri che fanno dimenticare le 6 palle perse ma non dicono della sapiente gestione dei ritmi, dei perfetti tagli a spaccare in due la difesa marchigiana e della grinta mai lesinata. Il vero americano della Trenk viene dall’Adriatico.

Least Valuable Player Simone Flamini

Altro marchigiano, diverso risultato. L’ala maceratese, sempre utile a dispetto dei numeri, questa volta riesce a confermare in pieno il responso delle magre statistiche: 3 punti, 1/4 al tiro, 2 rimbalzi e 3 perse, un bottino tanto povero quanto significativo di una prestazione spenta e incolore, tanto che coach Ticchi gli preferisce Mack per quasi tutto il secondo tempo e ne ricava buone cose. Pallido.

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