Mazzon: ”Abbiamo scelto un molto bellissimo per regalare una vittoria a Costantino Reyer che da lassù avrà visto la partita e festeggiato i 140 anni della nostra società. Difficile far comprendere realmente come stiamo in questo momento, senza nessun tipo di pretattica siamo oggettivamente una squadra nuova, molto più nuova di quanto possa sembrare. Stiamo recuperando giocatori importanti come Bowers e Szewczyk, è un lavoro lungo che spiega in parte i molti alti e bassi, un ottovolante sia a livello tecnico che emotivo. Vedo segni positivi che stanno lentamente arrivando, dobbiamo solo continuare a lavorare silenziosamente su questa strada. I fattori chiave di stasera erano la concentrazione e l’attenzione sui dettagli, ho ringraziato i ragazzi proprio perchè sono stati bravi aproprio in questi due aspetti. Marconato ha fatto un lavoro oscuro molto importante anche in chiave difensiva, stiamo cercando di aiutare Magro che è un ragazzo giovane e sino all’anno scorso era in B1 dove giocava poco. Lo staff tecnico ed i compagni lo stanno seguendo in questo suo processo di miglioramento che non sarà sicuramente solo tecnico ma anche psicologico vista la grande pressione a cui è sottoposto”.Andrea Mazzon (Foto: Reyer.it)

Scariolo: ”Mi spiace essere ripetitivo ma dobbiamo parlare ancora degli stessi temi. Gara in attacco di ottimo livello ma siamo stati letteralmente ignobili in difesa. Non stiamo crescendo in questo aspetto del gioco, un grosso handicap che non è spiegabile solo dalle caratteristiche individuali dei giocatori. Sono attenuanti generiche che non bastano a giustificare tutte le debolezze che dimostriamo, siamo tornati sott’acqua e dovremo lottare e nuotare per riemergere. Fornire soprattutto un atteggiamento diverso, un deficit di competitività da colmare in qualunque modo possibile. Siamo ancora ai primi di novembre, la preoccupazione esiste ed è evidente ma prima di apportare correttivi tecnici per prima cosa dobbiamo migliorare e fare molta attenzione alle possibili scelte in corsa. Non è facile inserire giocatori giusti, fattori come la leadership, la mentalità sono ancora più vitali rispetto al talento per poter migliorare complessivamente la squadra”.