Milano – Il 2014 ha portato con se tre nuovi regali all’EA7 Milano che finalmente sembra prendere le sembianza della corazzata imbattibile da tanto attesa sotto la Madonnina. Senza scomodare l’aurea sacra dei magi di inizio anno, sicuramente in dote da Siena sono giunte alla corte di patron Giorgio Armani alcuni ingredienti, nemmeno tanto segreti, che hanno garantito il successo a Siena in questi anni. La voracità di un difensore letale come David “Predator” Moss di sottrarre energie ed ossigeno agli esterni avversari, la capacità di generare spirito ed identità di squadra, marchio di fabbrica di lavoratore “ossessivo” come coach Luca Banchi, ed in ultimo la creatività e la leadership di un campione vero come Daniel Hackett. Il fatto che domenica arrivi al Forum la Montepaschi non sembra un caso, resta il profumo di un ormai ineluttabile passaggio di consegne. La vittoria storica contro l’Olympiacos, figlia certa della convincente vittoria a Sassari, ha generato entusiasmo e convinzione come mai nell’ultimo decennio, e forse oltre, attorno all’Olimpia. Successo frutto di grande applicazione difensiva, rabbia e furore agonistico, tratti distintivi della Milano leggendaria che fu. La gara con la Mens Sana dell’ex Haynes potrà essere consacrazione ed investitura, l’orgoglio infinito e la mentalità vincente, mai annacquata nemmeno in quest’annata a dir poco complessa, dei campioni d’Italia le armi che possono inserire sabbia nell’ingranaggio dell’EA7. Lo stato di forma di tutto il gruppo, la strapotenza di un Lawal quasi intrattabile lo scorso giovedì, la deresponsailizzazione di Jerrells (ora battitore libero senza gravosi ed inadatti compiti di regia) associati al talento sconfinato e sinfonico di Langford fanno pendere la bilancia verso Milano. Un coro con poche stonature a cui deve ancora essere ri aggiunto un tenore del calibro di Alessandro Gentile, ecco forse la sfida paradossalmente più complessa per coach Luca Banchi. Non a caso il primo messaggio del coach toscano nella conferenza stampa post Oly è stato per il suo capitano, con il chiaro obbiettivo di farlo sentire parte integrante del trionfo sui campioni d’Europa.
Siena – Inutile girarci intorno, questa è La Partita. Quella che soprattutto i tifosi aspettano da giugno scorso, quando Milano ha approfittato della situazione economica di Siena per portare in Lombardia non solo Moss e Kangur ma soprattutto coach Luca Banchi che ha rappresentato, come vice di Pianigiani prima e head coach poi, l’anima pensante del modello-Mens Sana. Una sfida diventata ancora più sentita dopo il passaggio natalizio di Daniel Hackett in maglia biancorossa. Dopo la sconfitta nella prima di Eurocup, coach Crespi si è mostrato più dispiaciuto per la mancanza di attenzione che nel terzo quarto ha dato il là al break decisivo per il Khimki, che per la sconfitta in sé, rimarcando ancora una volta il bagaglio di esperienza che una squadra in cerca di equilibri ha portato a casa, contro una formazione sicuramente superiore. Al Forum servirà la migliore Siena della stagione per restare in partita fino alla fine. Da un punto di vista di accoppiamenti Siena è decisamente inferiore al EA7, a partire dal backcourt dove i vari Hackett, Langford, Gentile (se sarà della partita) possono soverchiare fisicamente Cournooh, Green e Haynes, anche se l’ex-Olimpia potrebbe mettere un surplus di motivazione per sopperire al mis-match fisico. Nel pitturato sarà tutta da vedere la sfida tra un Gani Lawal apparso giovedi sera ai livelli dello scorso campionato, contro un Hunter che ha dimostrato di poter essere un centro dominante per la nostra Lega A. Purtroppo per lui non ci sarà solo l’ex-Virtus, ma anche Samuels, Melli, Kangur, troppa gente per una frontline Montepaschi che sembra in chiaro debito di ossigeno. A questo punto armi tattiche per Crespi potrebbero essere Carter e Janning, non solo con il tiro da fuori, che sembra tornato a funzionare per il prodotto di Texas A&M, ma anche per la nuova bi-dimensionalità di entrambi apparsi nell’ultimo periodo più propensi ad attaccare il ferro che a prendersi un tiro. Ma come sempre la gara di Siena dovrà partire dalla difesa: dovrà crescere l’attenzione e la chimica, cosa che nelle ultime gare si è vista a corrente alternata; migliorare il rientro difensivo per non offrire il fianco alla transizione avversaria; limitare le percentuali al tiro delle bocche da fuoco milanesi. Chiudiamo con le parole di Marco Crespi alla vigilia del match “Vorrei fare i complimenti a Milano per la bellissima partita contro l’Olympiakos, 40 minuti che sono stati un piacere per gli occhi. Andiamo a giocare contro una squadra di grandi qualità e costruita per obiettivi diversi dai nostri, ma siamo contenti del percorso fin qui fatto e dell’interesse che giorno dopo giorno tutti i componenti del roster dimostrano. Se ho chiamato Banchi? Il nostro rapporto va aldilà di una telefonata fatta alla vigilia di una partita. E poi siamo stati una coppia “vera” sul tavolo da ping-pong, e questo per me vuol dire molto”.
(da Siena, Fabrizio Quattrini)