Milano – Prova a recuperare energie ed a riorganizzare le idee la squadra biancorossa reduce dalla sberla subita a Cantù. Sconfitta che ha messo a nudo ancora una volta l’assenza di identità dell’Olimpia alle prese con l’assemblaggio di una formazione che deve trovare una propria fisionomia. Energia e motivazioni ulteriori che saliranno di livello grazie all’arrivo di Daniel Hackett il cui approdo verrà celebrato proprio nella sfida odierna con Cremona. L’ex senese dovrebbe garantire leadership, gestione oculata dei possessi offensivi e carisma, tutte doti intermittenti, se non del tutto assenti, nell’attacco dell’EA7 di quest’anno. Questo è il futuro della squadra di patron Giorgio Armani, il presente è un derby contro una Vanoli in caduta libera che non dovrebbe rovinare il clima di festa del Forum. Il tutto nonostante i problemi perduranti nel settore lunghi, Lawal a corrente alternata, Gigli convalescente e Kangur ancora lontano da una forma accettabile. Il duo Gentile-Langford dovrebbe garantire un comodo brindisi a coach Luca Banchi anche se, come la storia recente dei milanesi insegna, l’ondivaga Olimpia può potenzialmente battere qualunque avversaria ma non può permettersi di sottovalutarne nessuna.
Cremona – Ormai rassegnatasi ad accettare dalla sorte il ruolo ingrato di levatrice degli esordi di grandi campioni in questo campionato, la Vanoli Cremona, dopo Kaukenas, assiste ai natali della nuova storia che legherà Daniel Hackett a Milano per questa e la prossima stagione. Non bastassero infatti i grattacapi per Pancotto dal suo insediamento sulla panchina cremonese, si andrà ad aggiungere alla già preoccupante ultima posizione in campionato, la condizione di annunciata vittima sacrificale del debutto di DH in biancorosso. La società del presidente Aldo Vanoli si è già mossa, mettendo a disposizione dell’allenatore il canadese Kyle Johnson, che potrà apportare più margine nelle rotazioni alternandosi in due ruoli da esterno. Resta in ambasce la situazione lunghi di Cremona, che infatti come riportato in settimana da più parti avrebbe sondato la disponibilità dell’ex-Roma, Vladimir Dasic, reduce da una stagione burrascosa in Slovenia e in Turchia e voglioso magari di sperimentare la beauty-farm cremonese, che tanto bene ha fatto a giocatori che dovevano ritrovarsi, quali Gianluca Vitali e Hrvoje Peric. L’ala 25enne montenegrina ha messo in mostra a Roma tutta la sua classe anche se ha forse, data anche la giovane età, non ancora trovato la maturità per mettere a frutto tutto il suo cospicuo talento. A Cremona si attende ancora di vedere il vero Ben Woodside, giacché si stenta a credere che quello visto sinora in campionato possa essere il best-case scenario delle prestazioni del play del Minnesota. Pancotto riparte dalle certezze di Rich, la cui leadership per punti rimbalzi e assist certifica, però, la stagnazione del resto del team, se si eccettuano Jarrius Jackson, che sta completando con successo la metamorfosi da spot-up shooter a slasher, e Sime Spralja, che pur nascendo ala si è saputo inventare giocatore interno con grande applicazione in campo e in allenamento. Curtis Kelly è atteso all’ennesima prova di appello, anche se dovrà sostenere l’esame di maturità con Gani Lawal presidente di commissione…
(da Cremona, Marco Mantovani)