James Delroy (Foto R. Caruso 2014)

James Delroy (Foto R. Caruso 2014)

Enel Brindisi

Jacob Pullen 5: Debilitato dall’influenza, prova a fare quello che può nei minuti in cui Bucchi lo impiega. Non è la solita sentenza dall’arco, lascia spazio alla coppia Harper – Denmon.

Demonte Harper 6-: Partecipa alla festa dello spiattella mento brindisino con un pessimo 1/5 dall’arco. Ma i tentativi brindisini passano anche da lui, segnando punti importanti durante i primi tre parziali.

Delroy James 6: Si accende a intermittenza, ma quando vuole mostra lampi di classe irraggiungibili per la difesa avversaria. Con Eric e Mays fuori fase è l’unico lungo che riesce ad avere una certa concretezza sotto canestro.

Massimo Bulleri 6: Pochi minuti in campo ma con lui in regia la squadra gira bene. Forse avrebbe meritato qualche minuto in più.

David Cournooh 4,5: Disastroso nei sei minuti in cui è impiegato. Ne combina una più di Bertoldo, l’emblema della sua gara è la tabellata che tira in un appoggio da solo. Sei minuti e -12 di valutazione.

Lorenzo Calò NE

Marcus Denmon 6: Anche lui litiga con i ferri del PalaPentassuglia in una giornata in cui le bocche da fuoco brindisine sono bloccate dalla difesa casertana. Le reazioni brindisine partono però anche da lui.

Francesco Morciano NE

Andrea Zerini 6: Fa quello che può mettendoci grinta e cuore. Prova a limitare Ivanov creandogli qualche piccolo grattacapo.

Elston Turner 5: Ci si aspetta di più da lui. Con Pullen ‘fuori gioco’ dovrebbe prendersi qualche responsabilità in più, mentre rimane sullo sfondo senza iniziative.

James Mays 5,5: Non riesce a ben figurare contro Ivanov e soci, quasi ridicolizzato dal confronto con il bulgaro. C’è da dire che anche lui è debilitato dall’influenza.

Michael Eric 4,5: Impalpabile. Parte in quintetto per i problemi di Mays ma riesce solo a farlo rimpiangere. Ivanov lo fa letteralmente impazzire.

Coach Piero Bucchi 5,5: Non trova rimedio alla difesa casertana che confonde le idee ai suoi. Si prende un tecnico per smuovere la squadra, senza successo. I suoi giocatori chiave vengono da una settimana a mezzo servizio, ma non ha le idee giuste per scardinare le idee di Esposito

(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 6,5: Dopo averlo bocciato nettamente settimana scorsa, fa vedere di poter essere un pezzo importante per questa squadra. Puntuale in attacco, ma dove si riscatta è nella metà campo difensiva, il 13 di +/- sottolinea la sua prova.

Henry Domercant 6: In campo nonostante la febbre, più di 20 minuti sono da 4 in pagella, in cui fa più danni che giocate utili, nonostante sia lui a battere il pressing avversario. Ma, come contro Roma, viene a galla il talento nei minuti finali, in cui mette a segno i cinque punti che decidono la gara in favore della Juve.

Michele Antonutti 6-: Tira molto, sbagliando altrettanto. La voglia di sbattersi è comunque eloquente e non demerita facendo a sportellate con gli avversari.

Aleksandar Capin 5: Non ne imbrocca una al PalaPentassuglia. Va in crisi con il pressing e non riesce ad uscirne, con Esposito che gli preferisce Moore nei momenti caldi.

Michele Vitali 6,5: Secondo quarto: ruba palla, va solo in contropiede e….si ferma sul ferro. La fotografia della sua gara, che vive di alti e bassi anche in un solo minuto. Nel complesso fa contare di più le cose positive.

Claudio Tommasini 6: Dopo il periodo-Markovski è tornato a giocare poco, ma lo fa con un piglio diverso, senza paura. Sempre utile quando chiamato in causa, uno degli operai di cui questa Juve necessita.

Ronald Moore 5,5: Pasticcione e confusionario in attacco, dove non riesce nemmeno a leggere le situazioni più semplici, con una tripla ignorante come unico acuto. Si riscatta parzialmente dall’altra parte dando una mano a rimbalzo.

Amedeo Tessitori 5-: Timido, troppo timido. Ha un paio di buone occasioni per mettere punti in cascina ma i lunghi avversari lo rendono docile come un agnellino. In difesa prova a darsi da fare portandosi a casa qualche rimbalzo, ma con lui i lunghi avversari banchettano.

Carleton Scott 7: Un giocatore che, da quando Caserta è diventata finalmente una squadra, è rinato. Apre le difese col tiro da fuori e suda la maglia ogni volta che entra in campo, nella vittoria e nella sconfitta.

Dejan Ivanov 8: Al PalaPentassuglia, casa sua nel mese di ottobre, rinasce letteralmente. Torna ad essere il leone che deve essere in pitturato, seguendo l’esempio di Michelori la scorsa settimana. Eric e Mays non sono capaci di seguirlo, demolendo piano piano le certezze della Enel.

Coach Enzo Esposito 7: Perfetta lettura tattica del coach casertano, che blocca le offensive brindisina mischiando le difese a più non posso. Se la gioca tanto sotto canestro e ha ragione nel tenere Domercant in campo nei minuti finali. Caserta ci crede, grazie al suo Diablo.