James Delroy (Foto R. Caruso 2014)

James Delroy (Foto R. Caruso 2014)

Ancora una volta la New Basket Brindisi targata Enel ha scelto di rivoluzionare la squadra, tenendo del roster dello scorso campionato i soli Zerini, Bulleri e James. Nuova scommessa ed incertezza raddoppiata dal doppio impegno campionato Eurochallenge che attende la compagine guidata da Piero Bucchi, confermato con largo anticipo alla guida dell’Enel.

Ad oggi, pochi giorni dall’ inizio della preparazione la squadra è completa al 90%, mancando solo la guardia tiratrice starter e dando per scontato l’arrivo di Orlando Johnson, ovunque dato per certo ma, al momento della redazione di questo articolo, non ingaggiato ufficialmente.

Rispetto alla squadra operaia e corsara dello scorso campionato, il duo Bucchi /Giuliani sembrerebbe (condizionale d’obbligo vista la provenienza di buona parte degli stranieri da palcoscenici poco visibili e dotati di scarsa risonanza in Italia)  aver allestito un gruppo con un po’ di talento offensivo in più ma che necessariamente, per essere sfruttato in pieno, si pagherà con minor intensità difensiva e resta tutto da vedere come questo si concilierà col credo cestistico di coach Bucchi.

Esaminiamo , ad oggi, la composizione del roster: point guard titolare sarà Sek Henry che avrà l’ ingrato compito di non far rimpiangere Jerome Dyson, salito di livello firmando con Sassari. Le caratteristiche principali sembrano simili, ottime doti realizzative unite ad una buona visione di gioco ed  anche la provenienza da un campionato “minore” sembra essere la stessa. Back up di Henry sarà Bulleri le cui doti tutti conoscono e che tutti si augurano possa tornare ai livelli pre-infortunio, giova ricordare che lo scorso campionato ha saltato in pratica tutto il girone di ritorno. Altra opzione in play è quella di Cournooh che sappiamo più versato nel ruolo di guardia ma che una mano in costruzione di gioco è ben in grado di darla.

La guardia titolare  resta l’ultimo tassello del puzzle ed, al di la dei nomi più o meno noti  che girano, ancora è tutto da definire.Naturale back up sarà David Cournooh che ben ha fatto a Siena lo scorso anno e di cui abbiamo già detto.

Nel ruolo di ala dovrebbe esserci la classica ciliegina sulla torta rappresentata dall’ingaggio di Orlando Johnson, proveniente direttamente dall’ N.B.A. dove è stato scelto nel 2012 e dove ha giocato fino a Marzo con la canotta dei Sacramento Kings. Johnson ha giocato in NBA  96 partite con  3.2 punti di media in 10 min. ed  avrebbe scelto Brindisi, preferendola  all’offerta di un top team spagnolo, più ricca ma con meno occasioni di mettersi realmente in mostra. Cambio di Johnson sarà quel Jeremy Richardson già visto all’ opera ad Avellino negli scorsi anni. Di lui si sa che è giocatore ricco di talento ma di gestione complicata, al punto da esser relegato ai margini delle rotazioni avellinesi  durante lo scorso campionato.

L’ala forte titolare è Delroy James, uno degli eroi dello scorso campionato, unico tra starters e stranieri  ad aver scelto di disputare un’ altra stagione in Puglia, e di cui sono state apprezzate le doti umane oltre a quelle di ottimo realizzatore e buon rimbalzista; sarà chiamato all’arduo compito di dare continuità al suo impegno, lo scorso anno dopo un’ottima prima fase è un po’ calato, come tutta la squadra del resto, facendolo oltretutto sul doppio fronte campionato/coppa.Oleg  Czyz ala/centro già  visto a Roma nel 2012 partirà invece dalla panchina. grande atletismo ed agonismo per lui unite ad una tecnica non certamente eccelsa ma nemmeno poi  troppo da “taglialegna”.

In centro sarà James Mays che lo scorso campionato, nelle Filippine, ha vestito la maglia di San Mig Super Coffee Mixers, contribuendo con una grande prestazione a vincere il titolo (per lui 19 partite giocate con, in media, 38,6 minuti-20 punti-16,8 rimbalzi) ed i cui “punti di forza” possono riassumersi, a detta ovviamente di chi lo ha visto sul parquet, in grande atletismo, gioco in post basso, unite a buone capacità di aprirsi per passare o  per tirare da 3 punti. Dietro di lui il confermato Zerini al rientro da un’ intervento ad un ginocchio ma che sembra perfettamente recuperato e che ha già ampiamente dimostrato di trovarsi a suo agio col gioco di coach Bucchi e di essere cresciuto fino al punto di tenere tranquillamente botta in SerieA dove disputerà la sua terza stagione.

In conclusione un team (quasi) completamente rinnovato, i cui punti di forza saranno voglia di mettersi in mostra ed interscambiabilità nei ruoli ma con tutte le incognite legate alle rivoluzioni e che sarà chiamato, non solo, a confermare la buona stagione precedente ma che dovrà farsi valere anche in campo Europeo. E’ proprio questa doppia dimensione della squadra di Bucchi a suscitare le maggiori perplessità: si sono scelti giocatori provenienti da campionati molto diversi dal nostro e che dovranno abituarsi, oltre che a giocare insieme, a viaggiare spesso allenandosi di meno e meno bene e a far fronte a metri arbitrali diversissimi  da quelli cui erano abituati e spesso contrastanti tra loro.

Target: in Europa, dicendola con un motto tutto brindisino, “raccoglieranno l’acqua quando piove”, nel senso che non ci si aspetterà da loro niente più che esserci senza sfigurare, essendo comunque pronti a cogliere ogni opportunità che si presentasse.

In Italia : i traguardi volanti, titoli platonici ed apparizioni alle Final8, non basteranno più ad accontentare una piazza che ci ha preso gusto e diventa sempre più esigente. Centrare i play-off in una posizione che consenta di evitare Milano l’ imperativo categorico e se poi si arrivasse alla fine non troppo cotti e con la lingua di fuori ( vedi le due ultime stagioni)  anche vincere qualche partita di post season sarebbe “cosa buona e giusta”.