Andrea Trinchieri (foto R.Caruso)

Trinchieri si presenta in sala stampa con la faccia di chi davvero le ha provate tutte ma si è scontrata contro una squadra di livello superiore.
“Complimenti a Siena che ha fatto la miglior partita offensiva della stagione, che gli ha permesso di vincere la partita. Anche se abbiamo cambiato scelte tattiche non siamo riusciti a marcare i loro lunghi soprattutto perché Shermadini ha commesso 5 falli, di cui 3 in attacco in soli 11 minuti di gioco. Fuori lui abbiamo perso l’unico giocatore che poteva impensierirli sotto canestro.
Nei momenti in cui abbiamo cercato di rientrare loro hanno fatto canestri difficili e belli, poi non siamo più riusciti ad avvicinarci, anche perché hanno tirato da tre con percentuali inusuali. La chiave è stata Andersen, dovendo marcare lui da tre il campo diventa più grande e tutto diventa più difficile”.

Alla vigilia eri più preoccupato dell0 straordinario Mc Calebb visto ieri o dei loro lunghi?
“Mc Calebb era la nostra seconda preoccupazione, prima c’erano i lunghi. L’unico lungo con esperienza è Maroconato, ma se si deve spostare sull’arco a marcare Andersen o Lavrinovic fa fatica. L’unico lungo con quelle caratteristiche è Shermadini, ma ha commesso 5 falli in poco tempo. Con questo non ho nulla da recriminare sull’arbitraggio, Shermadini è giovane e deve imparare a stare meglio in campo”.

Le facce dei giocatori parevano non convinte dall’inizio.
“Abbiamo puntato sul farli giocare da tre perché nelle prime partite loro non sono andati benissimo. Poi con loro che tirano così diventa difficile e ci si scoraggia”.

Ti ha detto qualcosa di positivo questa partita?
“Siamo entrati in campo con dignità e non era facile perché loro facevano sempre canestro, per come siamo stati in campo questi tre giorni non meritavamo uno scarto del genere ma abbiamo giocato con una Siena che ha espresso un basket ai massimi livelli Europei“.

Il computo dei rimbalzi dice che Cantù ha lottato. Dove non c’è stata partita?
“Non siamo stati capaci di reggere l’urto quando loro hanno iniziato a segnare da dentro e da fuori. E Andersen è stato un rebus irrisolvibile“.

Per voi questa è la sconfitta più brutta? Eravate a un livello superiore rispetto alle altre finali.
“No, la differenza è la qualità della loro partita e non della nostra, loro hanno fatto la miglior partita dell’anno”. 

Coach Pianigiani

Pianigiani nonostante sia abituato alle vittorie, si dimostra ovviamente molto contento del risultato della squadra e raccoglie volentieri i complimenti di Trinchieri per la prestazione dei suoi.
“Abbiamo giocato molto bene. Giro i complimenti ai miei giocatori, la Coppa Italia è una manifestazione particolare, tutti aspettano che tu cada e devi sempre essere lì concentrato per poter vincere. Era difficile affrontare questa gara, ma ora ci manca ancora una vittoria per arrivare tra le migliori 8 di Europa e vogliamo concentrarci su quello. Per quanto riguarda oggi, ho detto ai miei che si meritavano una grande partita di basket. Solo che dirglielo è una cosa, farlo un’altra ed è tutto merito loro”.

Era pronosticabile una partita del genere?
“Si, perché secondo me abbiamo fatto anche cose più importanti di oggi, come quando a dicembre senza nessuno abbiamo vinto molte partite di seguito. Poi ieri abbiamo fatto una gran partita e c’era quindi la possibilità di farla ancora oggi.
C’era la voglia di fare una bella partita, anche a causa di alcune polemiche che ci sono state. Sarà difficile adesso ricaricare e partire per Bilbao, ma spero di vincere e andare avanti in Eurolega. Avere una continuità di prestazioni come noi vuol dire dimostrare di aver fatto un’altra annata speciale. 
Gli uomini di sport veri sanno quanto è difficile mantenersi a un certo livello quindi questa è la dimostrazione che questo gruppo è speciale. In corridoio, subito dopo la vittoria, mi hanno chiesto se dopo tutte queste vittorie, alla prima sconfitta potrebbe arrivare un crollo. No. La volta che perderemo non sarà comunque un dramma, bisogna ricondurre tutto alla giusta prospettiva. Ad esempio, esaltiamoci ad avere partite contro Cantù, Siena ed altre che sono squadre fortissime piuttosto che pensare a cosa succederà alla prima sconfitta”.

Il ruolo di Thornton, che non era nel progetto iniziale è stato un ruolo molto importante.
Sì, sono convinto che Thornton sia stato molto importante, voglio sottolineare che quando l’abbiamo preso mi ha detto “mister io qui sono l’unico a non aver vinto la Coppa Italia”, per cui ci teneva. Infatti Stonerook appena presa la coppa l’ha data a lui”.

Trinchieri ci credeva ieri ed era un po’ scoraggiato vedendo come li avete battuti. Siete stati bravi a mantenere la concentrazione anche a partita finita. Cosa c’e dietro?
“A parte il divario, devo fare i complimenti a chi e arrivato in finale. Noi comunque abbiamo fatto anche qualche castroneria nel quarto quarto, ma con il vantaggio che avevamo non mi sembrava corretto chiedere timeout. Quindi niente di particolare, se non la voglia di fare una grande partita”. 

La storia di Moss che è rientrato a far parte della squadra non come prima scelta. E’ cresciuto molto anche nel tiro e nella fiducia.
“Hai detto una cosa giusta e una meno. Sulla crescita nella fiducia concordo in pieno. Sulla storia del non parte del gruppo non è così. L’abbiamo preso perché amo i giocatori multidimensionali,. Quando abbiamo perso Sato abbiamo preso lui, poi abbiamo tenuto ancora una stagione Sato e abbiamo mandato lui in prestito a Bologna, ma poi l’abbiamo ripreso. Oggi è un giocatore che ci permette di essere sempre abbastanza equilibrati”.

Il maggiore equilibrio visto ad inizio campionato con le altre squadre oggi pare essere un po’ decaduto.
“Dobbiamo prendere in considerazione gli infortuni di Lavrinovic, Kaukenas eMc Calebb che erano i 3/5 della nostra produttività offensiva. In più abbiamo fatto una preparazione ridotta a causa degli Europei. Non consideravo la mia squadra con dei problemi perché mancavano persone importanti ma abbiamo sempre vinto lo stesso. Quindi siamo tutto sommato come gli scorsi anni considerando queste difficoltà”. 

David Andersen

A chiudere, arriva l’MVP della competizione, David Andersen.

Il rendimento in queste partite è stato strepitoso.
“Sì. Ero concentrato, devi esserlo per fare queste partite. Faccio i complimenti ai miei compagni che mi hanno servito nel modo giusto”.

Con Lavrinovic come va l’affiatamento?
“Bene. E’ una soluzione che può funzionare, ancora di più in Eurolega, perché con lui è difficile raddoppiare quindi posso giocare più libero e giocarmi gli 1 contro 1″. 

Sei tornato dopo tanti anni, come trovi il basket italiano?
“C’è stato un po’ di calo negli anni scorsi, verso il 2006, ma ora sta ricrescendo. Ho visto tanti tifosi, quindi è un segno che alla gente italiana piace il basket. Spero che in futuro anche la Nazionale torni in alto perché il talento c’è”.