Il giocattolo se non si è rotto si è quantomeno incrinato: la Giorgio Tesi Group esce sconfitta dalla gara interna contro Torino sommersa dai fischi ai quali si sono aggiunte parole e gesti a dir poco coloriti di un gruppo di tifosi della tribuna all’indirizzo di Vincenzo Esposito che entra in sala stampa con un .. diablo .. per capello;
“ Al di là della sconfitta la cosa che stasera fa più male è essere stato offeso come persona alcuni tifosi che preciso essere stati non due o tre ma assai più numerosi. Ho comunicato questo alla società che mi è stata vicino e mi ha manifestato solidarietà ma queste offese ricevute, ripeto, da un bel gruppo di persone lasceranno il segno come cicatrici sulla mia pelle. Le vittorie potranno curare questa situazione e speriamo che le stesse non tardino ad arrivare. Non è cambiato niente: siamo ancora in lotta per i play off, stiamo solo vivendo un momento difficile ed io ho il compito di raggiungere il massimo risultato possibile con questi ragazzi. Al termine del campionato poi tireremo le somme ma certe critiche all’uomo più che all’allenatore mi hanno fatto male e non potrò dimenticarle e non potrò non tenerne conto. Non sono stati tanto i fischi a ferirmi: il pubblico se rimane nei limiti ha tutto il diritto di criticare, le critiche possono anche essere costruttive ma le offese non fanno crescere nessuno anzi semmai sono coloro che offendono che hanno bisogno di crescere. Parlando della partita in settimana abbiamo lavorato con serietà ed impegno ma in questo momento la stanchezza e l’inesperienza fanno emergere in certe situazioni i nostri limiti fisici e mentali. Avevo detto in settimana che non avremmo dovuto scherzare con il fuoco: Torino ha tanti giocatori d’esperienza capaci di riagguantare situazioni difficili. Quando abbiamo raggiunto un vantaggio importante abbiamo giocato con leggerezza in attacco e non abbiamo messo sotto canestro la fisicità che abbiamo a tratti fatto vedere che ci avrebbe consentito di ripartire in velocità. Quando Torino è tornata in partita è emersa la nostra stanchezza fisica e mentale, in un gruppo di giocatori che sta facendo cose al di là delle proprie possibilità. La squadra ha lottato fino a quando non si è accesa la spia rossa e poi è subentrato un po’ di inesperienza della quale ha approfittato Torino che sapeva di essere all’ultima spiaggia ed ha fatto valere tutta l’esperienza di cui ho parlato prima. ”
Di tutt’altro umore coach Francesco Vitucci:
” Sono contento per questo risultato che ci tiene in vita nella corsa verso la salvezza. Le due vittorie consecutive sono fondamentali come è stato importante vedere i ragazzi reagire quando le cose si sono fatte difficili. Nella seconda parte del match abbiamo saputo difendere molto bene limitando Pistoia che quando non raggiunge certi punteggi in partita molto spesso perde, mentre nella prima parte i nostri avversari viaggiavano ad ottantasei di media e quando i toscani raggiungono questo punteggio solitamente vincono. Anche la panchina ha saputo riscattarsi negli ultimi due quarti dopo una partenza al rallentatore. Adesso testa bassa ed avanti per raggiungere la salvezza. Complimenti anche a Pistoia: vedo tanta delusione ma questa squadra quest’anno ha fatto grandi cose. Avevo sottolineato in allenamento quanto sarebbero stati importanti i rimbalzi che rendono Pistoia pericolosa nelle ripartenze. Abbiamo lavorato tanto soprattutto per ottimizzare la difesa e questo lavoro alla fine ha pagato. ”
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