Jenkins ferma con eccessivo vigore Gaddefors (foto Francesco Malpensi)

Jenkins ferma con eccessivo vigore Gaddefors (foto Francesco Malpensi)

GRANAROLO BOLOGNA

V. Gaddefors: 6 – Timidi segnali di risveglio da parte dello svedesino. E’ il miglior rimbalzista bianconero dopo Walsh e smazza 3 assist. La sua mancata schiacciata, bloccata da un fallo di Jenkins non rilevato dagli arbitri, è coincisa con la fine della rimonta virtussina dell’ultimo periodo di gioco.

D. Hardy: 7 – E’ il migliore giocatore bianconero. Riesce sempre ad essere pericoloso in attacco, ma non può portare la croce da solo.

B. Motum: 5 – Un buon inizio di partita, poi Bechi lo parcheggia per tanti minuti in panchina e al suo rientro in campo l’adrenalina è finita. Continua ad essere allergico ai rimbalzi.

M. Imbrò: 6 – Ha fatto girare gli ingranaggi della Virtus meglio di Ware e ha realizzato una tripla. Meritava un minutaggio maggiore rispetto ai soli cinque minuti concessi da Bechi.

S. Fontecchio: 6. – Leggere quanto scritto alla voce “Imbrò”. Dargli maggiore fiducia e minuti non sarebbe stato un errore visto che è stato il miglior difensore virtussino della serata, nonchè quello con il secondo plus/minus più alto.

C. Ware: 6 – Raggiunge la sufficienza grazia all’ottima prestazione balistica da oltre l’arco, ma per l’ennesima volta ha dimostrato di non essere un playmaker e di non avere in mano le redini della squadra. Nell’ultimo quarto la palla è stata portata da Walsh e Ware si è reso protagonista solamente di un pessimo 0/3 al tiro. Necessita di qualche lezione extra nel fondamentale dei tiri liberi.

J. Jordan: 5 – Se Uter in attacco ha fatto quello che ha voluto è perchè il lungo giamaicano ha una vaga concezione del termine “difesa”. Ha un fisico potenzialmente devastante, ma lo scarso approccio mentale è il suo miglior stoppatore.

S. King: 5,5 – A differenza di Jordan prova a difendere, anche se i risultati sono da dimenticare. Uter lo porta a scuola sul pick’n’roll. Rifila tre stoppate belle, ma inutili.

M. Walsh: 4.5 – Realizza 5 dei suoi 7 punti negli ultimi minuti di gioco quando ormai Cantù si era assicurata la vittoria. Dopo un paio di partite in calo è arrivata la sua peggiore prestazione stagionale. L’impressione è che abbia finito la benzina, spendendo troppe energie a rimbalzo per sopperire alle lacune dei lunghi.

Coach Luca Bechi: 4.5 – Ruota tantissimo i suoi giocatori senza mai trovare il quintetto migliore. Concede pochi minuti a Imbrò e Gaddefors lasciando troppo sul parquet un Walsh in serata no. Inoltre non riesce a trovare un antidoto al pick’n’roll canturino. Sta attraversando un periodo di confusione.

ACQUA VITASNELLA CANTU’

Adrian Uter (foto Chiara Sandrolini)

Adrian Uter (foto Chiara Sandrolini)

A. Abass: N.G.

M. Jones: 5 – Qualche sprazzo di gregariato e poco più, poi Jenkins si prende il palcoscenico e lui non trova spazio.

A. Uter: 7 – Non c’è Cusin? No problem! Ci pensa Uter a dominare il centro dell’area pitturata. 18 punti e tanta sostanza. King e Jordan sono stati spazzati via.

R. Rullo: 6,5 – Si merita mezzo voto in più per l’importante tripla realizzata nell’ultimo periodo che ha riportato l’inerzia del match nelle mani di Cantù. Il lavoro che sta facendo Sacripanti nei confronti dei suoi giovani è encomiabile.

M. Leunen: 6 – Spuntato in attacco (0/4 da tre punti), ma è il vero playmaker occulto di Cantù e tutti i palloni passano dalle sue mani.

M. Jenkins: 7 – Killer silenzioso che punisce la difesa virtussina ogni volta che ne ha la possibilità. Top scorer della gara insieme al suo compagno di squadra Uter con 18 punti. Anche lui proviene dalla Legadue come Casper Ware, ma il suo impatto in SerieA è stato sicuramente più positivo.

D. Marconato: 6Piano piano si sta togliendo la ruggine di dosso e a quasi 40 anni ha ancora qualcosa da dire nell’attuale campionato italiano.

J.Ragland: 6,5 – Ha una fiammata nel terzo periodo in cui segna 9 punti dando una notevole spallata alla Virtus. Cerca di non forzare troppo e alla fine porta il suo contributo alla causa canturina.

P. Aradori: 6,5 – Si accende con il passare dei minuti e alla fine i canestri decisivi dell’ultimo, decisivo, quarto di gioco portano la sua firma.

S. Gentile: 5,5 – Troppe forzature lo fanno finire fuori giri. 1 su 8 al tiro e tanta confusione. Rimandato alla prossima partita.

Coach Pino Sacripanti: 8 – Cantù gioca un basket solido e corale e il merito principale va al suo direttore d’orchestra che ha stravinto il duello con Bechi.