Fabiano Ventruto
Ci ha lasciato a soli 31 anni Fabiano Ventruto, ex- giocatore della New Basket Brindisi ed una lunga carriera nelle minors cui solo il terribile male che ieri lo ha stroncato ha posto fine. Vogliamo ricordarlo con le parole che un’altra gloria, del recente passato, del basket brindisino e suo amico Stefano La Monica ha postato sul suo profilo Facebook:
FABIANO ERA LAUREATO…
Vivo in ambienti in cui certa gente crede che una laurea possa in qualche modo qualificare una persona. Un dirigente che tratta in un modo chi gli è pari livello o chi sta ai gradini superiori, in quella folle impostazione mentale che fa vedere la Società civile come una piramide e gli uomini tutti, disposti secondo quelle stronzate gerarchiche del livello A1, A2, B1 e via scendendo. FABIANO era laureato, ma non ne era qualificato in alcun modo, come nemmeno dal bellissimo sorriso irregolare dei suoi denti storti. FABIANO era magnifico per quello che non aveva e non conosceva. Non c’era traccia in lui di invidia o di superbia, di cattiveria nera o di qualsiasi altro sentimento laido e appiccicoso che può presentare infinite sfumature di grigio. FABIANO non conosceva nulla di tutto questo, così come forse non conosceva nemmeno il sapore della coca cola o dell’acqua liscia, perché stava sempre e soltanto con una birra in mano e pochi amici tutt’attorno. Non credo gli servisse altro per essere felice. Cristiano, Valerio e Giovannino… quest’ultimo suo fratello gemello nonostante un corpo assai disuguale in centimetri. Per onorare al meglio FABIANO non portategli fiori sulla tomba per poi raccogliervi in preghiera davanti alla sua foto. Le preghiere di sbagliato hanno due cose: del Destinatario non v’è certezza; e poi sono troppo silenziose: a FABIANO non sarebbero piaciute. Prendete invece un cartone da 6 birre e andate a scolarvele insieme a Giovannino e a Cristiano. Vedrete che loro non saranno affatto silenziosi, perché già alla seconda Dreher vi racconteranno le cose che veramente hanno qualificato FABIANO come una delle persone più splendenti che io abbia mai conosciuto. Ben al di là del suo bellissimo sorriso.
Che l’inverno ti sia lieve, amico mio…
Vivo in ambienti in cui certa gente crede che una laurea possa in qualche modo qualificare una persona. Un dirigente che tratta in un modo chi gli è pari livello o chi sta ai gradini superiori, in quella folle impostazione mentale che fa vedere la Società civile come una piramide e gli uomini tutti, disposti secondo quelle stronzate gerarchiche del livello A1, A2, B1 e via scendendo. FABIANO era laureato, ma non ne era qualificato in alcun modo, come nemmeno dal bellissimo sorriso irregolare dei suoi denti storti. FABIANO era magnifico per quello che non aveva e non conosceva. Non c’era traccia in lui di invidia o di superbia, di cattiveria nera o di qualsiasi altro sentimento laido e appiccicoso che può presentare infinite sfumature di grigio. FABIANO non conosceva nulla di tutto questo, così come forse non conosceva nemmeno il sapore della coca cola o dell’acqua liscia, perché stava sempre e soltanto con una birra in mano e pochi amici tutt’attorno. Non credo gli servisse altro per essere felice. Cristiano, Valerio e Giovannino… quest’ultimo suo fratello gemello nonostante un corpo assai disuguale in centimetri. Per onorare al meglio FABIANO non portategli fiori sulla tomba per poi raccogliervi in preghiera davanti alla sua foto. Le preghiere di sbagliato hanno due cose: del Destinatario non v’è certezza; e poi sono troppo silenziose: a FABIANO non sarebbero piaciute. Prendete invece un cartone da 6 birre e andate a scolarvele insieme a Giovannino e a Cristiano. Vedrete che loro non saranno affatto silenziosi, perché già alla seconda Dreher vi racconteranno le cose che veramente hanno qualificato FABIANO come una delle persone più splendenti che io abbia mai conosciuto. Ben al di là del suo bellissimo sorriso.
Che l’inverno ti sia lieve, amico mio…
Giungano alla famiglia le condoglianze di tutto lo staff di DailyBasket.
