Il coach canturino presenta il posticipo di lunedì. “Andiamo al palaEstra per fare la migliore partita dell’anno”

Andrea Trinchieri in versione stratega, per sfidare il PalaEstra

Andrea Trinchieri in versione stratega, per sfidare il PalaEstra (Foto Paolella)

 

CUCCIAGO – Le nubi che s’addensano sul Pianella, nella tarda mattinata di un sabato pigro e sonnolento  d’inizio primavera, sono una metafora del momento cupo che incombe su Siena.

Andrea Trinchieri, dopo aver limato i dettagli dell’allenamento di pre-vigilia, presenta ai giornalisti i temi tattici della partita di lunedì. Siena contro Cantù: siamo nel campo dell’aristocrazia del cesto. Uno a uno i precedenti: Cantù piega Siena a Rimini e alza la Supercoppa, quindi Siena torna a Desio col coltello tra i denti e, una sera di novembre, infligge a Cantucky una dura sconfitta.

1-1, palla al centro (a due, of course).

“E’ una partita che ci può dare tantissimo”, esordisce il coach, “e mi spiego: è più quel che ci può dare che quel che ci può togliere. Siena ha avuto delle ottime prestazioni in casa,  quindi è una partita difficile perché si gioca sul loro campo e proprio perché attraversano un momento difficile. Adesso, tuttavia,  sono concentrato unicamente su di noi: è una fase in cui, cambiato l’assetto, dobbiamo giocare al meglio le nostre chance”. 

Ma Trinchieri guarda oltre il match di lunedì.

Con i playoff a 7 gare sin dai quarti di finale, non dimentichiamolo, può cambiare tutto.  In teoria dovrebbe succedere che  i roster più profondi partano avvantaggiati, perciò credo che  noi e Siena saremo ancora protagonisti. Penso a loro come i campioni in carica: quindi andiamo lì per fare la migliore partita dell’anno. Il desiderio è quello. Detto questo, non so se ci riusciremo. Nel loro Dna hanno la vittoria,  nonostante vengano da una serie di sconfitte che sembra non interrompersi; lo dimostra che all’andata, quando ci batterono a Desio, hanno coagulato tutte le energie mentali e fisiche. Ress è il giocatore che ha cambiato la loro stagione in meglio: dopo aver perso la Supercoppa e fatto fatica agli esordi in Eurolega, hanno inventato Ress come 5 tattico ed hanno svoltato. Fattosi male Ress, hanno perso la loro fluidità offensiva: con lui in campo Siena creava grossi grattacapi”.

Quanto peseranno, coach, gli infortuni e le fatiche dell’Eurolega? Siena  non  rischia di ripetere il finale negativo della vostra scorsa stagione?

“E’ fuori dubbio che  la fatica delle Top 16 sta pesando  e parecchio, sul loro rendimento. Se ti s’infortunano i giocatori chiave, è molto difficile riprogrammare l’assetto. Però l’errore più grande che potremmo fare è sottovalutare il loro orgoglio. La vittoria in coppa Italia dimostra esattamente questo.  Lunedì, inoltre, mi aspetto una partita molto fisica. Che sarà decisa dall’inerzia emotiva, più che dalle virgole tecniche.  Siena e Milano in ritardo rispetto ai pronostici? Non è ancora deciso nulla, esprimerò un giudizio solo a fine campionato.  Sono stati due precedenti strani, in coppa e all’andata: forse le migliori partite di entrambi. Adesso hanno ancora dei picchi positivi, nonostante la serie di sconfitte. E non mi riferisco a una questione tecnica o tattica, ma al livello di pressione psicologica e mentale”

I fattori extra cestistici, le indagini su Mps e il doping amministrativo possono pesare?

“Solitamente, le vicende che stanno fuori  le mura lasciano sempre un retrogusto; inoltre solo i grandi campioni giocano sempre al meglio in  ogni circostanza. Parlando dei singoli, dico che senza dubbio temo Bobby Brown e la sua capacità realizzativa. A livello di allenamento, questa settimana abbiamo lavorato molto spesso bene.  E’ chiaro che stiamo percorrendo delle strade diverse e cercando di attrezzarci per il finale di stagione. Spesso,  nello stress della partita non sempre aumentiamo il livello di qualità del gioco senza esprimerci come facciamo durante la settimana. Guardando invece alla classifica, per noi che siamo avanti di 2 punti rispetto a loro può essere un passo importante (se non decisivo) espugnare il PalaEstra. Potremmo ricevere molto in  termini emotivi”.

Una partita energicamente intensa potrà essere la chiave della vittoria?

“Certo, dovremo fare una partita attiva e non passiva. Proponendo agli avversari dei problemi tattici, non subendoli. Credo che abbiamo lavorato duro per andare a Siena nel modo migliore, tuttavia  dovremo essere capaci di produrre cose positive in ogni circostanza: e questa non è la chiave  della partita, bensì della stagione. Varese e Sassari, per una serie di  motivi, stanno facendo esattamente questo. Siena, invece, ha perso 10 delle ultime 14 partite; ergo, chi riesce a mantenere una coesione mentale diventa il più forte. L’equilibrio tecnico della stagione, d’altro canto, è sovrano. Il campionato è ancora da scrivere, in modo totale.  E’ inevitabile che- con un rinnovamento così massiccio delle competitrici al titolo- chi riesce a stare insieme tecnicamente e mentalmente, andando oltre le difficoltà, rischia davvero di cucirsi lo scudetto sulla maglia. Le anomalie, l’anno strano, capitano sempre”.

Un Andrea Trinchieri, ancora una volta, in versione Sun Tzu. Il generale canturino ha studiato le condizioni del terreno e lo stato psico-fisico del nemico, riservandosi di giocare le sue mosse e svelandole poco a poco. A Cucciago regna il silenzio. Come la quiete, prima della battaglia.

Fabrizio Provera