Vescovi: «Aradori? Un obiettivo impossibile»

Pietro Aradori

Il mercato è ancora in stallo per la Cimberio che aspetta prezzi più accessibili per completare il suo puzzle: il lavoro “sottotraccia” del presidente Cecco Vescovi consiste nel gettare ami ad ampio raggio mentre si scatenano le grandi potenze economiche di Russia e Turchia, i due campionati che la fanno da padroni nell’area Fiba. Il risultato pratico è che di trattative in dirittura d’arrivo non se ne vedono e che con ogni probabilità molto si farà durante o dopo le Summer League americane di Orlando e Las Vegas in programma dall’8 al 20 luglio. «Al momento attuale gli agenti di tutti i giocatori che ci interessano prendono tempo aspettando che si muovano le squadre dei tornei più ricchi. Ma noi possiamo operare solo alle nostre condizioni economiche, pertanto stiamo tranquilli e aspettiamo che le situazioni cambino: se capiterà che un giocatore riterrà valida la nostra offerta, come è accaduto per Ebi Ere, potremo aggiungere altre pedine alle cifre che riteniamo opportune. Altrimenti non corriamo dietro a sogni che non ci possiamo permettere: due giorni fa un giocatore che mi piaceva molto ha rifiutato la nostra offerta prendendo tempo altri 20 giorni, però il 15 luglio potremmo essere noi a fare altre scelte o a modificare la proposta…».

E nella categoria dei giocatori che Varese al momento attuale non può permettersi c’è anche Pietro Aradori: sulle frequenze di radio-mercato la 24enne guardia-ala sotto contratto con Siena è stato accostato alla Cimberio qualora il club toscano dovesse “piazzarlo”. Da una parte il fatto che un italiano del “peso specifico” del tiratore bresciano – sicuro pilastro della Nazionale nella prossima estate – sia accostato alla società di piazza Monte Grappa è una conferma della credibilità acquisita nelle ultime due stagioni dal progetto biancorosso, dall’altra però a meno che le condizioni non siano particolarmente favorevoli pare però soltanto un sogno: «Condivido la considerazione sulla patente di credibilità relativa al fatto che si possa pensare a Varese come soluzione per Aradori. Però bisogna fare chiarezza su un concetto: nella situazione tragica del basket italiano noi operiamo in una condizione di relativa tranquillità, ma non siamo in grado di fare voli pindarici che poi si pagherebbero a carissimo prezzo. Dunque al momento si tratta di una situazione che non esiste: nessun dubbio sul fatto che mi piacerebbe moltissimo portare a Varese un giocatore italiano dello spessore di Aradori, elemento che apprezzo da tanti anni. Però non siamo ancora nelle condizioni di poter fare un’operazione del genere e in questo momento non ci sono le circostanze perché si possa avvicinare un giocatore con un contratto che vale quattro dei nostri».

Chiaro il concetto espresso da Vescovi nel momento in cui almeno due delle 18 aventi diritto alla serie A 2012/2013 paiono a forte rischio (Teramo e Treviso) e un altro paio (Cremona e Roma) scioglieranno solo la prossima settimana la riserva sull’iscrizione al campionato (termine fissato al 5 luglio per la fidejussione da 150mila euro): Varese farà operazioni solo nel contesto delle sue possibilità economiche, proseguendo nel lavoro “sottotraccia” sul mercato degli stranieri dove la scelta importante nello scacchiere tattico sarà quella dell’ala forte: «Abbiamo sul piatto varie opzioni legate agli incastri, sia per quanto riguarda gli assetti tecnici che i passaporti. In generale, a seconda della tipologia dell’ala forte, valuteremo le caratteristiche del pivot e dell’altro esterno da affiancare ad Ere, ma al momento attuale ci sono diverse possibilità aperte. Sugli italiani decideremo più avanti quando avremo completato il pacchetto degli stranieri; sfrutteremo poi la collaborazione avviata con la Robur et Fides per coinvolgere alcuni dei loro giovani nella fase iniziale del raduno, auspicando di poter pescare qualche elemento interessante per completare il roster».


Giuseppe Sciascia - La Prealpina