Renato VIllalta (Foto Roberto Serra/Iguana press)

Renato VIllalta (Foto Roberto Serra/Iguana press)

La Virtus Bologna inizierà la prossima stagione con due punti di penalizzazione, questa è stata la decisione presa dal Consiglio Federale che si è svolto oggi. Le Vu Nere sono state sanzionate per il ritardato pagamento delle ritenute e dei contributi previdenziali per il periodo marzo-aprile 2014. Questa vicenda getta una oscura ombra sopra la società che, durante la stagione appena conclusa, ha ostentato onestà e serietà. Il primo obiettivo dell’era Villalta era quello di ritonare allo “stile Porelli”, dopo gli anni sabatiniani. La strada appare sempre di più in salita e le difficoltà economiche che stanno emergendo gettano nello scompiglio i tifosi che sono sempre più disorientati.

La risposta della Virtus è arrivata attraverso un comunicato stampa:

“In relazione alla decisione odierna del Consiglio Federale della FIP che ha applicato 2 punti di penalizzazione alla Virtus Pallacanestro, quest’ultima, pur con il doveroso rispetto delle decisioni della Federazione, ritiene che tale penalizzazione non sia dovuta in quanto dipesa da una diversa interpretazione della normativa applicabile e si riserva tutte le azioni necessarie a tutela dei propri diritti.
Virtus Pallacanestro precisa che tutti i suoi tesserati hanno i contratti depositati presso la Lega Pallacanestro e che la Società si attiene tassativamente ai regolamenti e intende perseguire questa strada anche in futuro”.

Il club si dichiara innocente, appellandosi ad una errata interpretazione delle norme, ma chi doveva vigilare sui conti? Il dito viene puntato verso l’amministratore delegato Piergiorgio Bottai che ha sempre dichiarato che i conti fossero in regola. La sua figura è stata già al centro di numerosi dibattiti a seguito degli spifferi che narravano delle interferenze di Bottai nella sfera di competenza di Bruno Arrigoni.

Il pubblico della Virtus è da SerieA (Bologna è al secondo posto per media spettatori (5727) dopo Milano (8531), ed è giunto il momento che anche la Fondazione e la dirigenza bianconera dimostrino di essere degni della massima categoria, con i fatti, ma anche con le parole perchè il silenzio del presidente Villalta degli ultimi mesi comincia ad essere sempre più assordante.