Dee Brown: (20 p., 4/7 da tre, 27 di valut.) con un quarto periodo da 10 punti e 17 di valutazione, il playmaker nato a Jackson permette alla sua Teramo di domare Roma e di fatto ipotecare la salvezza. La sua partenza non era stata delle migliori, con 0 punti e 2 errori dal campo nei primi 10′ poi la sua crescita, coincisa con quella di tutta la squadra, ha fatto a lungo andare la differenza. 6/12 al tiro, 6 falli subiti, altrettanti rimbalzi e 4 assist in 36′ giocati, con una sola palla persa.

Clay Tucker: (30 p., 6 f.s., 23 di valut.) punto di riferimento dell’attacco romano, scarica verso il canestro abruzzese una vagonata di palloni, con fortune alterne. Il meglio di sè lo offre nel secondo periodo, segnando 13 punti con un 4/6 dal campo. Il tabellino finale al tiro fa registrare un 10/23 con 4 bombe all’attivo. Subisce 6 falli e cattura 2 rimbalzi. Offre 1 assist e chiude in pari il bilancio palle perse e palle recuperate. Bomber di giornata.

David Lighty: (14 p., 5/7 da due, 18 di valut.) terza miglior prova personale della stagione per l’ala di Cremona che, seppur senza strafare, risulta efficiente in zona offensiva, dando un discreto apporto anche nella fase difensiva. In 32′ subisce 5 falli, cattura 5 carambole, serve 1 assist e recupera 1 pallone.

Szymon Szewczyk: (27 p., 5/7 da tre, 7 rimb.) Venezia perde e lui rimpiange una prestazione con i controfiocchi. Vivace sin dalla palla a due, il lungo polacco martella la retina avversaria con un 9/11 dal campo. Solito combattente sotto le plance, dove cattura 7 carambole, 2 delle quali offensive E mette a referto 2 stoppate. Chiude con 31 di valutazione.

Linton Johnson: (16 p., 22 rimb., 35 di valut.) giornata di record per il lungo di Avellino che, nella sconfitta di Caserta, batte il record di rimbalzi totali e difensivi appartenenti ad un giocatore della società irpina. Solito gladiatore sotto il ferro, stavolta supera anche se stesso, mettendo giù ben 22 caramboe, di cui 20 difensive e proprio in difesa domina per stoppate date (5). 7/12 al tiro e 100% dalla lunetta gli permettono di chiudere la partita come secondo migliore realizzatore della gara. 35′ di forza pura. In stagione: oltre 10 rimbalzi di media e 20.1 di valutazione.

All. Luca Dalmonte: La Scavolini sbanca Varese, con l’ottavo blitz della stagione. La squadra  marchigiana ha mostrato la solita solidità difensiva per vincere le sfide difficili (Varese in casa aveva perso solo 3 volte) riproponendo in campo la stessa grinta e determinazione vista anche nelle vittorie ottenute contro Siena, Milano e Cantù. Pesaro sogna e con un play del calibro di Hickman e i voli di White nulla è precluso.

Folarin Campbell: (32 p., 9/9 nei t.l., 41 di valut.) ottima prestazione del play di San Antimo, specie nel secondo tempo, quando in primis tiene a galla i suoi con due triple, una con fallo e libero aggiuntivo, nel corso del terzo periodo e successivamente quando, con 13 punti negli ultimi 10′, guida i compagni ad un meritato successo, nonostante un suo fallo tecnico avesse rischiato di riavvicinare gli avversari. Devastante vicino a canestro, dove subisce 6 falli e fa 7/10 al tiro, oltre al sontuoso 100% dalla linea della carità, accende il raider anche dalla piastrella dei tre punti, scuotendo la retina 3 volte su 3, risultanto immarcabile da qualsiasi posizione. Completa il suo 41 di valutazione (record personale in stagione) con 8 rimbalzi, 1 recupero e 3 assist.

Leemire Goldwire: (26 p., 6/6 da tre, 37 di valut.) con la miglior prova personale della stagione, permette alla sua Brescia di spuntarla sul fanalino di coda Forlì. Una sentenza al tiro (7/9) con altissime percentuali dal perimetro (83.3%) sguinzaglia all’interno dell’area avversaria come un randagio indomabile, subendo 4 falli e mettendo in cassa forte 7 liberi su 8. Diligente e autoritario in regia, con 6 assist all’attivo e solo 1 palla persa, risulta determinante anche nella fase difensiva, con 2 recuperi e 5 carambole.

Bobby Jones: (22 p., 12 rimb., 37 di valut.) sempre più leader di Pistoia, anche contro Veroli esce tra gli applausi del suo pubblico, risultando ancora una volta il migliore dei suoi. I suoi dati sotto le plance sono nuovamente sontuosi, delle 12 carambole 3 sono offensive e la sua media in stagione sale a 8.1 rimbalzi a partita. Calamita falli a gogò (9) oltre 7 quelli subiti di media a gara, ottiene ottime percentuali nel tiro dal campo (7/11) con 2 bombe su 3 a segno ed è preciso dalla lunetta (6/6). A referto 1 stoppata, 4 recuperi, altrettante le palle perse ed 1 assist.

Dwayne Anderson: (23 p., 10 rimb., 36 di valut.) con soli 2 punti nel primo quarto, sembra essere fuori dalla partita, poi si accende nei successivi 10′ e con una schiacciata verso la fine del tempo esalta tutte le sue qualità. Ad inizio ripresa timbra subito i due punti con un tiro da fuori poi, con gli avversari attoniti, si sbizzarrisce in contropiede a metà del terzo quarto, segnando 4 punti in un amen. Nell’ultimo periodo manda in delirio i suoi tifosi segnando un canestro da 3 con fallo subito incorporato. A 3′ dal termine viene sostituito per guadagnarsi la meritata standing ovation. 8/10 al tiro, 8 falli subiti, 4 assist e 2 recuperi in 29′. Unica nota stonata, non tanto le 3 palle perse, quanto il 6/10 dalla lunetta che conferma le sue difficoltà nella specialità (71.2% in stagione).

Keith Waleskowski: (18 p., 18 rimb., 32 di valut.) il lungo della Tezenis straripa per superiorità all’interno del pitturato, tirando giù qualsiasi pallone vagante. Delle 18 carambole (superati i 17 rimbalzi ottenuti contro Pistoia) 4 sono offensivi. Sempre sotto il ferro, domina per punti segnati (top scorer della serata) e percentuali (77.8%) con il 7/9 al tiro. 7 falli subiti, 1 stoppata ed 1 recupero completano la sua opera di dominio. Di negativo si registrano le 4 palle perse.

All. Gennaro Di Carlo: Non era facile affrontare una corrazzata come Barcellona dopo avere subito 2 punti di penalità e invece la cenerentola San Antimo riesce nell’impresa, riprendendosi un minimo margine di vantaggio su Forlì. Una vittoria arrivata grazie ai canestri del leader Campbell, al dominio sotto le plance, con 17 rimbalzi in più degli avversari e alla capacità di coach Di Carlo e staff di tenere il gruppo compatto dopo il coplo della penalità.