ACEA

 

Ferdinando Minucci sorride.  E ci mancherebbe altro..

Ferdinando Minucci sorride. E ci mancherebbe altro..

Goss 5 Infierire su di lui sarebbe ingeneroso per l’ex varesino, che ha giocato una stagione a tratti eccelsa. Ma ieri sera ha decisamente ‘ciccato’ il match per tre ampi quarti, ridestando la speranza solo nel finale. Ma considerando i minuti giocati, ci sarebbe da fargli un monumento..

 

Jones 5 Nei 28 minuti di presenza combina (poche) cose buone, limitando e non poco il suo apporto tattico e offensivo. Generosità a rimbalzo, con 4 palloni recuperati, ma il vero Jones è tutt’altra cosa

 

D’Eecole 5 Questa volta, purtroppo per i capitolini, non arrivano dalla panchina né i suoi punti né la sua consueta determinazione

 

Datome 7.5  In campo per 38 minuti, in un palazzo arroventato e dopo aver giocato per giorni e giorni su una caviglia malmessa. Eppure segna, salta, si dimena, ‘smazza’ assistenze, incita compagni e pubblico. Tutti in piedi, per Gigi ‘Bandiera’ Datome

 

Bailey 6 Un impiego limitato e tattico, ma più fruttuoso di  quello di molti compagni

 

Taylor 5 Le tre palle perse, la mancanza di fosforo (e di lucidità) e le scarse percentuali segnano indelebilmente la gara di Maschera di Plastica Taylor. Che tuttavia ha giocato larga parte dei playoff col  naso rotto e una ricaduta a Cantù, dopo la frattura patita contro Reggio. E’ il premio Ettore Toti della Virtus 2013..

 

Lo ricorderemo a lungo, Gani Lawal (Foto Alessio Brandolini 2013)

Lo ricorderemo a lungo, Gani Lawal (Foto Alessio Brandolini 2013)

Lawal 8 Conclude l’annata, e forse la sua presenza lampo nella Capitale, con 20 punti e 30 di valutazione. Cos’altro aggiungere? Che Nicola Alberani, un giorno, potrà ripetere all’infinito ‘l’ho scovato io, Gani Lawal. L’ho scovato io…’

 

Czyz 6  Impiego identico a gara 4 (8 minuti),ma  minore impatto. Anche se la grinta non manca mai, al polacco di ferro

 

Lorant Sv

 

Marco Calvani  4,5 Spiace, davvero tanto, che concluda questa fantastica stagione con una improvvida e sanguinosa espulsione, che toglie ai suoi ragazzi inerzia  mentale  e fiducia. Sì, l’errore c’era sul tiro di Moss. Ma non può certo giustificare simili reazioni, specie da parte di un gran professionista (e di un grande signore, l’abbiamo toccato con mano a Cantù) qual è, e sempre sarà, Marco Calvani

MPS SIENA

Carraretto e  Moss: onori(foto menssanabasket.it)

Carraretto e Moss: onori(foto menssanabasket.it)

Brown 7+ Sì, sparacchia dall’arco (2 su 9). Vero, spesso si assenta mentalmente dalla gara. Ma quando pigia sull’acceleratore è uno spettacolo, quando infila traiettorie ardite da distanze siderali gela il palasport più caldo. Forse a Siena (e in Italia) non lo vedremo più. Ma ce lo ricorderemo,  e lo ricorderanno quelli che a ottobre lo definirono un brocco. Non erano pochi.

Eze 5,5 Tre falli in 5  minuti ne limitano la prestazione, cominciata piuttosto bene

Carraretto 7,5 Le tre triple del Capitano scolpiscono, indelebilmente, lo scudetto numero sette (di fila). Tutti in  piedi a onorare il vecchio Capitano,  l’uomo che sbracciandosi ogni volta che entrava dalla panchina indicava la strada. Verso la vittoria

Kangur 6,5 I nove punti e i 6 rimbalzi ne confermano, in maniera chiara, la capacità d’incisione sui destini del match scudetto. Scusate se è poco..

Sanikidze 6  Pochi  minuti, poco impiego, un canestro prezioso

Ress Sv In alto i cuori e le insegne per questo grande veterano, che ha giocato ancora una volta su una sola gamba.  E si vedeva..

Ortner 6/7 Conclude uno splendido trittico di gare; punti, rimbalzi, valutazione. L’Austria felice che issa la bandiera sulla vetta più alta del basket italiano. Chi l’avrebbe mai detto..

Janning 6,5 In campo per lunghi tratti (24 minuti), dimostra l’assetto granitico della corazza senese con  due triple taglia gambe. Per gli avversari..

Hackett 7+ L’anno scorso, se avesse percepito una serata offensivamente così negativa, avrebbe forse mollato gli ormeggi. Ieri, invece, finisce con soli 7 punti, come la sua valutazione. Ma dimostra, se  ma ce ne fosse bisogno, che il suo vero titolo  di Mimp (Most Improved Mental Player). Il figlio di Rudy è diventato uomo. Ieri, e per sempre.

Moss 8 Ciliegina deliziosa sulla torta di una stagione fantastica, dove si è guadagnato i galloni del leader e del protagonista. Male dall’arco dei 6,75 ieri sera, ma ancora una volta nei momenti decisivi- nonostante il caldo, la fatica e forse anche la consunzione di un’annata interminabile- ha risposto ‘presente’. La crisalide è divenuta farfalla. E si libra in cielo, elegante e maestosa.

Luca Banchi 9 Quello che ha sempre vinto, da numero 2, quando in  campo giocavano i Thornton, i McIntyre, i McCalebb, i Sato, gli Andersen, i Lavrinovic.. Già, numero 2.. Ma di che cosa? Luca Banchi centra l’accoppiata Coppa Italia-scudetto, e solo la malasorte ha impedito che Siena entrasse pure tra le magnifiche 8 d’Eurolega. Una cavalcata straordinaria per il grossetano. Che ha  mentalmente vinto questo scudetto dopo i tuoni della sconfitta in  gara 1 a Milano: “Se vogliamo vincere, i miei giocatori dovranno mostrare molti più coglioni di quelli mostrati stasera”. E’ cominciato lì, tutto lì..

 

Ferdinando Minucci 9.5 Sarebbe un 10, se le nubi oscure delle inchieste (che vanno attese e rispettate, senza mai emettere condanne o giudizi preventivi) n0n avessero a larghi tratti tolto la luce che ha sempre potuto splendere sull’impero del Granducato. Vince lo scudetto e una scommessa difficilissima: tornare in vetta senza i fasti degli anni scorsi, con meno campioni e più gregari. Anche l’anno prossimo  si dovrà ricominciare, forse ancor più daccapo che a settembre scorso. Ma con una guida del genere, dormirebbe sonni tranquilli chiunque. Onore a Ferdinando Minucci, la Sfinge che non  cambia mai espressione. Quasi mai..