Mi sono appena guardato dritto negli occhi col coach. E pur senza dirci nulla, dal fuoco un po’ spento delle sue pupille sono filtrate nell’aria calda della sala stampa solo poche, ma significative  parole: one more, it’s possible.  I believe. We believe. F.P.

Marco Calvani (Foto Alessio Brandolini 2013)

Marco Calvani (Foto Alessio Brandolini 2013)

Marco Calvani (Acea): “E’ un risultato che soddisfa. Ci avevano dati per morti,  mentre ora andiamo a Roma sul 3-3.  E’ sicuramente una serie bella e divertente, per tutti, che dà soddisfazioni al pubblico, oggi come domenica. Siamo soddisfatti perché siamo riusciti a vincere senza l’apporto di Datome, ancora una volta in non perfette condizioni. La sua intelligenza è stata prendersi 6 tiri, non 15 come al solito. Gigi  si è messo al servizio della squadra, credo sia un bel segnale.  Abbiamo avuto un buon controllo dei rimbalzi offensivi, chiave tattica per noi importante, non avendo un peso eccessivo sotto le plance. Se Cantù ha subito psicologicamente il vantaggio? Non lo so: alla squadra, dopo la sconfitta di gara 5,  personalmente ho dato un messaggio preciso e di fiducia. Il nostro presidente, il giorno dopo la sconfitta di domenica,  lunedì mattina è venuto al palazzetto per darci un segnale di sostegno. Sono cose che alla fine, nello spogliatoio, fanno presa sugli uomini. E poi sui giocatori. Credo infine di essere riuscito a  trasmettere ai ragazzi il mio Dna: bisogna sempre crederci. Cantù, forse inconsciamente, pensava di essere già in finale; un fattore che ti crea delle difficoltà, se lo incorpori mentalmente. Sapevo infine che avremmo potuto fare meglio, molto meglio rispetto a domenica, ed infatti stasera abbiamo segnato un sacco di tiri sotto marcatura, mentre domenica abbiamo sbagliato tiri presi con maggiore libertà e meno pressione”.

Andrea Trinchieri (Lenovo): “Anche se avremmo desiderato diversamente, ci tocca gara 7 e ci tocca in trasferta. Oggi non poteva essere una bella partita, ma potevamo giocare meglio. Nell’ultimo quarto abbiamo concesso 24 punti, senza riuscire a proteggere il nostro canestro. Le palle perse sono state troppe, spezzandoci inerzia, ritmo e qualità offensiva. Al di là della chiara e tangibile delusione, domani andiamo a Roma e tra 48 ore giochiamo un’altra partita. E’ poco utile e produttivo perdersi nei fumi negativi di questo match: oggi Roma è stata più brava. Ora dobbiamo recuperare le energie, tutte quelle possibili, per giocare a Roma il miglior match che potremo fare. Oggi si sono spente tante lampadine, per noi. E’ ingeneroso, adesso, cercare dei colpevoli. La chiave di tutto sarà una: è più grande la nostra delusione o la voglia di fare un’altra grande impresa? Se  ci siamo approcciati mentalmente male? Non lo so: abbiamo perso per pochi tiri liberi, e per i punti di Goss. Credo sia stata una colpa maggiore aver permesso ai loro piccoli di penetrare. Goss ci ha dato molto fastidio? Soprattutto nell’ultimo quarto, prima è stato abbastanza silente”.