L’UE tiene col fiato sospeso la pallacanestro italiana

Carlo Recalcati, sulla panchina della Cimberio Varese la scorsa domenica

MOLTI imprenditori che “lavorano” nella pallacanestro lo sostengono da anni. “Il metodo migliore e più economico per il basket italiano sarebbe quello di liberalizzare tutto, senza queste distinzioni tra italiani e stranieri”, dicono.
Quello che molti di loro sognano potrebbe avverarsi grazie all’Unione Europea che ha messo sotto esame il protocollo d’intesa della Federazione con la LegaBasket – perorato anche dal Coni – per quanto riguarda lo schieramento di 5 italiani “di formazione” e 5 stranieri senza distinzioni.

L’Unione Europea valuta l’idea dell’obbligo dei 5 italiani “di nascita” in contrasto alle norme sulla libera circolazione delle persone a livello intracomunitario con annesso anche il principio della libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità. Insomma, il rischio è che con la procedura di infrazione, venga fatto saltare il “banco” voluto da Coni e Fip. L’idea è quella di correggere il testo togliendo la frase ‘di formazione ‘, ma anche su questo le varie componenti del movimento stanno discutendo.
Intanto il presidente della Fip, Dino Meneghin, ha dichiarato che non si ripresenterà alla fine del suo mandato. Il successore? Secondo “SuperDino” l’ideale sarebbe Carlo Recalcati.


Il Giornale di Reggio