Michal Ignerski (foto S. Madau 2012)

Michal Ignerski (foto S. Madau 2012)

E’ toccato a Michal Ignerski presenziare in sala stampa nell’usuale conferenza del martedi. L’ala polacca, emerso nel match contro Montegranaro con un’ottima prestazione, ha incontrato i giornalisti per la prima volta dopo la sua presentazione ufficiale lo scorso Settembre. Sorridente e affabile Iggy, come lo chiamano i compagni, è sembrato sereno e disponibile, molto riflessivo e professionale nel rispondere alle domande della stampa.

Se ad inizio stagione mi avessero detto che oggi saremmo stati al secondo posto in classifica non ci avrei mai creduto” esordisce “Sono molto contento di quello che stiamo vivendo e della squadra. In molti mi avevano detto che questo fosse un posto fantastico, io non l’avevo mai visto prima ma avevano proprio ragione”.

Lo sguardo e la sicurezza di Michal hanno subìto un cambiamento nelle ultime partite e lui ne è consapevole “Ho avuto qualche difficoltà ad inizio stagione ed ho pagato l’impegno con la Nazionale polacca che mi ha tenuto impegnato tutta l’estate. Dicembre poi è stato un mese difficile per me, soprattutto il tiro da tre punti che è sempre stata la mia arma letale, ma ho sentito il supporto di tutta la squadra e dello staff. Pretendo molto da me stesso e ora mi sento molto meglio. Certo con due bambini per casa (gli assidui frequentatori del PalaSerradimigni conoscono i biondissimi gemelli Ignerski) è tutto più difficile ma non cerco scuse, voglio dare il meglio”.

L’ala polacca ha un lungo curriculum vitae che gli permette di fare un raffronto tra le diverse leghe “Tutti dicono che quella spagnola è la migliore, seguita da quella turca e russa, soprattutto da un punto di vista economico. Penso che nel campionato italiano ci siano ottime squadre e grande competizione, il gioco è veloce e divertente e non ci sono partite facili”.

Con la sua esperienza che allenatore ha trovato in Meo Sacchetti? “Il coach è una persona speciale e il fatto che sia stato un giocatore gli permette di capirci perfettamente e tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Mi da molta fiducia e ci fa giocare con libertà, divertendoci.  Il suo è un lavoro complesso, il basket è un lavoro difficile: l’allenatore deve essere anche uno psicologo, capace di cogliere gli stati d’animo dei giocatori. Mi diverto molto a giocare per lui”.

L'ala polacca Michal Ignerski attacca il ferro nel match contro la Sutor (Foto Anteprima_SalvatoreMadau)

L’ala polacca Michal Ignerski attacca il ferro nel match contro la Sutor (Foto Anteprima_SalvatoreMadau)

In sala stampa proprio coach Sacchetti domenica scorsa ha detto che Michal aveva promesso di farsi trovare pronto per le partite che contavano davvero. E’ davvero pronto? “Per me la partita più importante è sempre quella che stiamo per giocare. Credo molto nel gruppo e penso che ognuno di noi debba dare il meglio di se: si vince o si perde insieme. La nostra squadra ha grandi potenzialità ed io credo che la chiave sia migliorare sempre più in difesa, ho molta fiducia in questo gruppo e sono pronto a fare il mio lavoro”.

Nelle ultime partite Ignerski ha fatto vedere che, nonostante i litigi con il tiro dalla lunga distanza, nell’attaccare il ferro può diventare immarcabile “So che in squadra ci sono tanti giocatori offensivamente importanti come Travis, Drake e Bootsy e so che ognuno di loro può prendere i tiri importanti. Io ho diverse potenzialità e cerco di sfruttarle tutte al meglio: se c’è un tiro lo prendo, se c’è da attaccare attacco ma anche se non faccio punti lavoro al servizio della squadra”.

Proveniente dal freddo dell’Est Europa si sa che la scelta di Ignerski di venire in Sardegna fu condizionata dalla possibilità di vivere in un paese climaticamente docile. Che impatto abbiano avuto lui e la sua famiglia con l’isola lo racconta con il sorriso “Vivo a Porto Torres e ci troviamo benissimo, siamo vicini al mare e stiamo bene. Se la mia famiglia è felice lo sono anche io”.

Forse ci voleva un po’ del tiepido sole invernale sardo a sciogliere questo gigante dei ghiacci, e forse serviva il calore del PalaSerradimigni a dargli sempre più fiducia.

 Valentina Sanna