Bowers supera Gentile e vola a canestro (Foto: Daniele Furlanetto 2013)

Bowers supera Gentile e vola a canestro (Foto: Daniele Furlanetto 2013)

MESTRE (VE) – C’era il proverbiale pubblico delle grandi occasioni questa sera al Taliercio, per la sfida tra Reyer Venezia ed Olimpia Milano. Due formazioni accomunate da un percorso tutto in salita nel corso della stagione, ora distanziate da soli quattro punti ai margini della zona playoff, ma che arrivano alla sfida odierna con stati d’animo e morale diametralmente opposti. Se Milano, da un lato, poteva vantare il miglior record del girone di ritorno al pari di Sassari, Venezia era reduce da due tremenda batoste esterne, in Sardegna ed a Montegranaro, intervallate dal successo interno contro Brindisi.

Questi i quintetti schierati in campo alla palla a due:

Venezia: Clark, Young, Diawara, Szewczyk, Magro.
Milano: Green, Langford, Gentile, Melli, Bourousis.

Il primo quarto di Milano si apre con tre perse in quattro possessi, un regalo di cui Venezia approfitta solo in parte: 5-2 al 2′. 4 punti di Gentile fanno mettere il naso avanti all’Olimpia, 5-6 al 4′, mentre Venezia litiga con il ferro avversario. Magro schiaccia a due mani il canestro del controsoprasso, cui il suo avversario diretto, Bouroisis, risponde con la tripla del 7-9. Milano è chirurgica dall’arco e risponde ad ogni affondata lagunare con una bomba: Langford prima e Green poi regalano il primo allungo all’EA7, 14-18 all’8′, che diventa 16-20 dopo un botta e risposta tra Szewczyk e Gentile. Mazzon stringe le maglie difensive schierando Bowers in aggiunta a Rosselli, subentrato ad un claudicante Diawara, e tenendo Milano a secco per le ultime due azioni del periodo, che si chiude sul 18-20 per l’Olimpia.

Gentile sfora la doppia cifra personale già in apertura di secondo quarto, con un 2/2 dalla lunetta: 18-22. Bowers richiude lo strappo con un break di 4-0 tutto suo. La parità è rotta da Gianluca Basile, che si iscrive alla festa con una tripla delle sue, imitato poco dopo da Bremer, 22-28 figlio anche dello 0/2 dalla lunetta di Szewczyk. Milano mantiene a distanza la Reyer, prima con un 2/2 dalla lunetta di Fotsis, poi con Bourousis, che firma il 30-34 del 18′, dopo che pescato per due volte uno Szewczyk ispiratissimo nel pitturato. Mazzon si gioca alcuni possessi di zona, regalando minuti anche al giovane Candussi: la mossa produce una serie di attacchi sterili da parte di Milano, che solo a fil di sirena trova Fotsis nell’angolo per il canestro che vale il 36-32 Milano dell’intervallo lungo.

La ripresa parte a forti tinte biancorosse, con Bourousis e Gentile che portano il vantaggio meneghino subito in doppia cifra: 32-42. Si accende la Reyer: Clark e Szewczyk infilano quattro bombe in due minuti, due a testa, confezionando un parziale di 14-2 orogranata che vale il 48-46 per i padroni di casa. Il Taliercio esplode, Melli getta acqua sul fuoco, ma ormai Milano è presa. Ora è la Reyer a farsi inseguire: il 58-54 fissato dai liberi di Bulleri è il massimo scarto che gli uomini di Mazzon riescono a costruire, quasi interamente rimarginato dal gioco da tre punti di Langford che sigilla il terzo quarto sul 58-57 Umana.

L’ultimo quarto è un’altalena di emozioni senza soluzione di continuità. Bulleri prova subito a far scappare Venezia con 4 punti: 62-57. Bremer risponde dall’arco. Rosselli e Clark costruiscono il +6 che sembra incanalare la partita sui binari della Reyer. Nulla di più sbagliato: la reazione di Milano è rabbiosa, e produce un contro parziale di 11-0 che capovolge i ruoli sul parquet. 66-71 EA7, e Umana ad inseguire. Szewczyk rompe il digiuno orogranata, ma Langford colpisce ancora dalla lunga distanza. Manca un minuto, e Milano pare aver messo le mani sulla partita. Sbagliato anche questo: Gentile e Langford forzano dall’arco, mentre un gradino alla volta Venezia ricuce l’intero strappo, con Szewczyk, Young e ancora col polacco dalla lunetta. Il penultimo possesso è di Milano, che muove benissimo la difesa di casa liberando Marques Green sull’arco dei tre punti. Solo rete: 74-77 Milano. Mancano dieci secondi. Scariolo rosicchia secondi con i falli rimasti prima del bonus. Restano sei secondi sul cronometro quando l’ultima faticosa rimessa lagunare vede il pallone terminare tra le mani di Guido Rosselli, 26% da tre in stagione. Solo rete. Sirena. 77-77.

Si va all’overtime, e le premesse dei quaranta minuti precedenti vengono disattese in maniera drastica. Milano scava subito un divario con un parziale di 7-0 con una bomba di Bremer e 2 punti a testa per Gentile e Langford. La partita scivola inesorabilmente dalle mani della Reyer: bowers perde un pallone sanguinoso, prontamente capitalizzato da Gentile dalla lunetta. Milano è in controllo: la tripla di Clark è un pallido fuoco di speranza, prontamente sedato dai punti numero 22 e 23 del numero 25 di coach Scariolo. Mazzon prova a colmare parte dello svantaggio per conservare il vantaggio nella differenza canestri, ma gli estremi tentativi di Calrk e young dalla lunga distanza non incontrano la retina. A differenza di quello targato Fotsis, che sigilla dalla punta l’88-97 finale.

Umana Venezia – EA7 Emporio Armani Milano 88-97 OT (18-20, 14-16, 26-21, 19-20, 11-20)
Venezia: Clark 20, Bulleri 6, Diawara 3, Marconato 2, Szewczyk 23, Marcon NE, Young 10, Bowers 10, Rosselli 10, Magro 2, Hubalek 2, Candussi 0. Allenatore: Mazzon.
Milano: Giachetti NE, Fotsis 12, Chiotti 0, Bourousis 11, Melli 7, Bremer 12, Langford 21, Gentile 23, Green 8, Radosevic 0, Basile 3. Allenatore: Scariolo.
Tabellino completo.

Arbitri: Lorenzo Baldini di Firenze, Luigi Lamonica di Roseto degli Abruzzi (TE), Luca Weidmann di Campobasso.

Spettatori: 3506.

Il migliore: Keith Lanford. Un solo punto a referto all’intervallo lungo, chiude con 21. Frutto di un ottimo 8/14 complessivo dal campo, con due bombe di vitale importanza nell’economia della gara. Condisce il tutto con 5 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi, per una valutazione di 19.
Il peggiore: Alvin Young. Il suo 5/14 dal campo è eloquente. Forza tante, troppe conclusioni, mancando il bersaglio dalla distanza per 5 volte su 5. Perde 2 palloni in un minuto, lasciando campo libero alla rimonta milanese dell’ultima frazione.