minucci 101SIENA. Di seguito riportiamo l’articolo apparso oggi sul quotidiano internet www.ilcittadinoonline.it di Siena che rende conto delle indagini della Magistratura della città del Palio e coinvolge la dirigenza della Montepaschi Mens Sana Basket, a firma Red.

“Che l’attenzione sulla gestione dei soldi che sono arrivati nella Mens Sana Basket Spa da parte del main sponsor Monte dei Paschi e dalla galassia delle consociate (Anima Sgr, MPS Capital Service, Consum.it, ecc.) e soci della banca (Leggo) dal 2000 ad oggi interessasse la Magistratura nel più ampio quadro del dissesto dell’istituto di credito senese, tutti l’avevano capito. Le perquisizioni avevano toccato il presidente Ferdinando Minucci, il suo entourage anche meno conosciuto e la sede della società lunedì 17 dicembre e avevano rapidamente fatto il giro dell’Italia. Indagini ficcanti che sono arrivate fino a Rimini, a due società che coinvolgono Stefano Sammarini, l’esperto di marketing e comunicazione fondatore della Essedue Promotion che è, a suo dire, “consulente da 10 anni di Monte Paschi per il basket ed ha contribuito a creare il team-fenomeno che ha battuto ogni record in questi ultimi anni, arrivando a conquistare il sesto scudetto consecutivo.”

Dopo la chiusura del bilancio del giugno 2012 (la società segue l’anno sportivo) per poter conseguire un utile (336.000,00 euro) nonostante che Minucci avesse già dichiarato da tempo di temere per la sicurezza dei conti societari, viste anche le crescenti difficoltà degli sponsor bancari (Leggo – quotidiano free non edito a Siena facente capo al socio MPS Caltagirone – da questa stagione non c’è più nel cerchio di centrocampo, sostituito dal nuovo sponsor tecnico Kipsta), qualche cosa si doveva studiare. Anche i ricavi erano scesi, rispetto alla stagione precedente, del 18% a 15,97 milioni e si era creato un buco di 5. Nel 2006-07 i ricavi si erano attestati a oltre 13 milioni, nel 2007-08 a 18 milioni. Nella relazione al bilancio si legge come sia saltata fuori una società “Brand Management di Rimini“, che ha acquistato dalla Mens Sana il ramo merchandising, mobili e magazzino prodotti e soprattutto i marchi registrati consentendo “il riequilibro economico e ha dotato la Società delle risorse necessarie per mantenere una regolare gestione finanziaria”.

Agli investigatori è bastato un clic del mouse per sapere che la società aveva appena un mese di vita. Ed è stato facile controllare che lo stesso giorno della compravendita la banca – guarda caso – Monte dei Paschi aveva erogato un finanziamento di 8 milioni di euro “sulla base di un piano industriale che prevede una generazione di utili costante, contrariamente a quanto successo a chi gli ha venduto l’attività”, come scrive oggi Il Fatto Quotidiano. L’ex presidente Mussari, munifico mecenate della squadra di basket in tutti questi anni, deve aver firmato per l’occasione uno degli ultimi fidi della sua carriera (che finisce con l’assemblea del 27 aprile 2012), un regalo insperabile a Minucci. “Tutte le azioni di Brand Management sono finite in pegno alla banca che riceverà la somma indietro in 18 anni a rate semestrali”, prosegue il quotidiano “entrambi i contratti devono essere finti nel dossier del pm di Siena Antonino Nastasi che ha in mano l’inchiesta sull’ipotesi che Mens Sana basket dal 2006 in poi abbia commesso “frodi fiscali finalizzate al pagamento in nero di emolumenti su conti esteri a noti campioni della società sportiva”. Forse sulla scia di quanto accaduto nel 2010 quando la società sportiva avrebbe conciliato e pagato una multa di 250 mila euro per i versamenti irregolari al giocatore nigeriano Benjamin Eze”. Infatti gli inquirenti non riescono a spiegarsi come i giocatori vengano realmente retribuiti, perché dalle voci di bilancio comparirebbero cifre molto più basse di quelle che il mercato accredita ai cestisti più bravi, e vanno alla ricerca di eventuali contratti d’immagine o addirittura pagamenti in nero per giustificare le differenze.

Premesso che le banche, da due anni a questa parte, finanziamenti non ne concedono più a nessuno e MPS è stato l’istituto più coinvolto nella crisi di liquidità del settore, nessuno può sapere se la Brand Management rispetterà i patti, restituendo le rate del finanziamento ricevuto. Secondo Il Fatto Quotidiano nell’operazione sarebbe coinvolta, a titolo non ancora precisato se non per il fatto di essere partner nelle iniziative sul basket di Essedue Promotion e di aver ceduto parte dei contratti di merchandising della Mens Sana, l’agenzia senese Best Solution che fa interamente capo alla famiglia Minucci (Ferdinando Minucci (10%), la moglie Rosanna Mereu (40%), la figlia Federica (40%) e il genero Pierluigi Zagni). Che potrebbe venire accusata di essere collettore di mazzette su tutto il giro d’affari che gravita sulla Mens Sana Basket Spa. E che ha allarmato la Polisportiva.”