Omar Thomas (foto: Salvatore Madau).

Omar Thomas (foto: Salvatore Madau).

La sua celebre corsa sventolando la bandiera biancoverde sul parquet del PaladelMauro nel dopo gara di Air Avellino – Canadian Solar Bologna è un ricordo che resterà indelebile nella storia dello sport irpino ed in particolare della Scandone. Domenica pomeriggio Omar Abdul Thomas incrocerà il suo cammino con quello della Sidigas con cui, nella stagione 2010/2011, ha conquistato il Premio di miglior giocatore del campionato. È stato uno dei pilastri di quel gruppo allenato da Frank Vitucci che vedeva, tra le altre cose, la presenza di due suoi attuali compagni di squadra, Marques Green e Linton Johnson.

«Sono molto eccitato nel giocare contro la mia ex squadra, il mio vecchio allenatore e gli ex compagni. Credo sarà una bella occasione per rivederci. Mi sto allenando duramente come per ogni partita» confessa l’ex giocatore di Rieti che va indietro con la mente alla sua annata trascorsa in Irpinia: «Quella stagione la ricordo ricca di difficoltà. Ma fu un buon campionato per me sia dentro che fuori dal campo perché giocai la mia migliore stagione in carriera nonostante il complicato periodo». Alla domanda se l’attuale Banco di Sardegna presenta delle somiglianze con l’Air in cui ha giocato, il nativo di Philadelphia sottolinea alcune  differenze: «Il nostro team è stato costruito in maniera differente rispetto al roster di Avellino in cui ho giocato. La nostra struttura è diversa. Qui abbiamo uno stile di gioco molto simile a quello dei Phoenix Suns. Ad Avellino, invece, avevamo caratteristiche differenti rispetto al gioco di Sassari. Siamo dotati di maggior talento». Domenica in terra isolana arriverà una Sidigas rinfrancata dalla vittoria nel derby di sabato sera contro Caserta: «Dovremo entrare in campo aggressivi e dovremo impegnarci tutti a proteggere l’area. Sarà una gara ricca di insidie perché Avellino ha un roster composto da grandi giocatori. Se riusciremo ad esprimere il nostro gioco, dovremo essere bravi a gestire il match». Per l’ala di Sacchetti l’uomo in più per i biancoverdi potrebbe essere Lakovic: «Tutta la squadra è forte, non un giocatore in particolare. Avellino ha centimetri e degli ottimi realizzatori. Penso che se avranno la possibilità di correre, la loro point guard (riferimento implicito a Lakovic ndr) potrebbe crearci serie difficoltà. Se gioca la sua partita, tutti saranno coinvolti». Thomas ritorna anche sulle voci durante il mercato estivo che lo volevano vicino alla firma col sodalizio di patron De Cesare: «Si, tutto vero. Ho parlato con Vitucci tutta l’estate e ci sono state ottime possibilità  che io potessi ritornare. Il coach ed io abbiamo una splendida amicizia anche fuori dal campo. Mi sono sentito spesso con lui, anche quando ero in Russia. Oltre all’offerta di Avellino, è arrivata un’altra opportunità. E avendo il desiderio di giocare due volte a settimana, ho deciso di andare a Sassari, essendoci la chance di disputare l’Eurocup». Black Jesus, così come  è stato soprannominato sin da ragazzo, coglie l’occasione per salutare i suoi amici e numerosi fans di Avellino: «Ci sono alcuni miei fans con i quali ho sempre mantenuto i rapporti. Ricorderò con molto piacere la loro grande passione per il basket ed Avellino sarà sempre nel mio cuore. Ho tantissimi bei ricordi della città, delle persone e di ottimi amici che mai dimenticherò».

Davide Baselice