Marco Mordente contro Montegranaro

Marco Mordente contro Montegranaro

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 6,5: Riceve alcune critiche da considerare ingenerose. In pochi si accorgono del lavoro oscuro del numero 9, che accompagna Hannah nei momenti più difficili del match. Senza di lui la Juve non sarebbe a 14 punti. 33 minuti di puro fosforo, segna con percentuali bassine (complessivo 3/8) ma nei momenti giusti.

Domenico Marzaioli 6: Per incoraggiarlo nel debutto. Entra e si emoziona un po’ con l’applauso scrosciante del Palamaggiò. Come si suol dire, adesso si è rotto il ghiaccio.

Michele Vitali 7: La convocazione in Nazionale è legittimata nel migliore dei modi. Per tre quarti è la sua classica partita, tiri in uscita dai blocchi e tanta difesa, oltre a qualche avventura in penetrazione poco fortunata. Nel momento più difficile della Juve tira fuori nove punti in pochi minuti, compresa una schiacciata in backdoor su invito di Scott che rischia di far crollare il Palamaggiò. La sua crescita non sembra ancora finita…

Claudio Tommasini 5: Entra nel finale di primo quarto ma senza l’atteggiamento giusto. In due minuti combina un paio di disastri, Molin capisce l’antifona e lo panchina.

Andrea Michelori 7,5: E’ tornato il Gladiatore. Nell’ultima gara in cui è costretto a fare gli straordinari (oggi arriva Easley) il numero 15, seppur acciaccato, fa pentole e coperchi nel pitturato, difende bene su Johnson e Daniel in ogni occasione costringendoli a tiri difficili e in attacco legge bene le lacune altrui trovando sempre il modo per portarsi a casa i due punti. Una gara di astuzia ed esperienza chiusa con una doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi, quest’uomo può insegnare ancora tanto.

Jeff Brooks 7: In una gara dove le cose girano, torna a fare quella partita silenziosa ma con tanto peso specifico. Parte bene con Roberts poi si accorge che non deve forzare gli attacchi come fatto domenica con Cremona e lascia spazio anche ai compagni. Quando è chiamato in causa non si tira indietro, realizzando dei liberi decisivi. 15 ed otto rimbalzi, e pensare che c’è chi si lamenta…

Chris Roberts 7: L’avvio è simile a quello di Brooks e contribuisce all’andatura dei bianconeri nel primo parziale. Sin dalla palla a due si veste da quello di inizio stagione, una forza della natura che fa il suo dovere in difesa, contenendo a turno Washington (molto bene) e Gibson (con meno fortuna). Dopo aver lasciato spazio alla sfuriata di Vitali, è lui che chiude la gara con la tripla dai sette metri e mezzo che manda la Juve a +7 con due minuti ancora da giocare.

Stefhon Hannah 6,5: Gara dai due volti per il playmaker. Il primo tempo è decisamente sotto tono, forse anche per la noia al ginocchio che ha avuto nello scrimmage di giovedì (tutto passato), non utilizza i problemi di falli di Wanamaker a suo vantaggio e non va oltre ad un’ordinaria amministrazione. Dopo l’intervallo si sveglia e contribuisce al festival del canestro che si svolge per il pubblico accorso al Palamaggiò. Tiene a distanza Pistoia con quattro punti consecutivi nel finale.

Carleton Scott 6,5: Se Michelori si è preso la palma di MVP lo deve anche al lavoro difensivo del 34. Lo statunitense va ad aiutare il compagno in ogni maniera quando si tratta di marcatura su Daniel e Johnson, e quando si trova in uno contro uno con loro non sfigura. Si regala una grande schiacciata al volo su assistenza di Brooks.

Lele Molin 7: Alcuni hanno storto il naso per la vittoria per così dire “striminzita”, ma senza il centro titolare e dopo due vittorie consecutive servivano soltanto i due punti. E i ragazzi di Molin l’hanno ottenuti in modo abbastanza convincente, facendo il passo dall’inizio e tenendo botta a lunghi tratti. Non cade nella trappola a zona di Moretti, indovina la rotazione delle guardie con Vitali e Roberts utilissimi quando impiegati nell’ultimo parziale. 14 punti nel primo girone di andata della sua carriera, direi che il risultato non è disprezzabile.

Giorgio Tesi Group Pistoia

Brad Wanamaker in una precedente sfida

Brad Wanamaker in una precedente sfida

Ed Daniel 6,5: Con la giornata non proprio produttiva di Johnson, è il lungo riconoscibilissimo per la sua pettinatura afro a fare il gigante sotto i tabelloni. Attivissimo nel primo tempo a rimbalzo offensivo, nella seconda parte soffre anche lui nella tonnara del’area piccola; nell’ultimo quarto sigla per due volte il -1 ma non ha fatto i conti con Michele Vitali.

Guido Meini 6: Entra subito in gara ricordando a Tommasini di avere più esperienza di lui. Una tripla nel finale di secondo quarto dove gestisce bene in assenza di Wanamaker, poi torna l’11 ed il suo contributo torna ad essere marginale.

Giacomo Galanda 5: L’argento alle Olimpiadi 2004 vive una serata anonima, con soli dieci minuti in campo. Va bene che il suo apporto deve essere limitato e che l’età incombe, però vederlo in campo senza incidere fa comunque male agli appassionati.

Brad Wanamaker 7: La sua gara inizia praticamente nel terzo parziale. Tra problemini di falli e brutte giocate la sua prima frazione è facilmente dimenticabile, quando la gara inizia ad accelerare mette anche lui il turbo e tiene i suoi a contatto con la Pasta Reggia. Più realizzatore che ragionatore, ma per una squadra che deve salvarsi un giocatore così non fa mai male.

Deron Washington 4,5: Oggi il nativo di New Orleans non legittima la scelta spesa nel Draft 2008 dai Detroit Pistons. Si piazza soltanto dietro la linea dei tre punti e litiga con il ferro chiudendo con un brutto 1/5 dall’arco; in difesa fa pochino, con Roberts e Vitali che gli sfuggono da tutte le parti.

Riccardo Cortese 6,5: La guardia di Cento riesce a dare un validissimo apporto dalla panchina, cosa non all’ordine del giorno per i toscani. Si infiamma anche lui nel terzo parziale permettendo ai toscani di restare in scia e sopperendo all’assenza ingiustificata di Deron Washington.

Kyle Gibson 6,5: La guardia di Los Angeles si conferma uno degli elementi più costanti di Pistoia. Quando c’è bisogno di punti dal’arco si chiama sempre lui in causa, spesso trovando il fondo della retina. Elemento interessante per squadre di più alto lignaggio.

JaJuan Johnson 5: 12 punti, 8 rimbalzi e 15 di valutazione sono sempre un buon risultato a livello numerico. Ma l’ex Celtic viene imbrigliato da Michelori e Scott senza trovare la giusta confidenza con i ferri del Palamaggiò: solo 4/14 dal campo per un giocatore che nella gara di ieri sera non aveva avversari che potessero tenerlo a livello atletico. Rimandato.

Paolo Moretti 6: Il risultato è una sconfitta, ma i suoi non mollano di un centimetro per tutti e 40 i minuti. Dopo un periodo di iniziale adattamento il suo roster ha preso i meccanismi giusti e chiude a 12 punti il girone di andata, con otto lunghezze sull’ultima piazza. Per una neopromossa partita dal fondo dello schieramento assieme a Pesaro non è un brutto risultato.