coach Vincenzo Esposito - Aget Imola (foto Salvo Bonaceto)

Vincenzo Esposito alla prima al Ruggi da giocatore – Aget Imola (foto Salvo Bonaceto)

La Pasta Reggia vuole prolungare il suo Natale scartando un ulteriore regalo sotto l’albero. I primi giorni invernali hanno portato ad un nuovo ribaltone in casa bianconera, con Enzino Esposito nuovo allenatore a discapito di Zare Markovski, la cui avventura è durata la bellezza di un mese e mezzo. Quella in mano a ‘El Diablo’ è oramai una squadra completamente diversa rispetto a quella che ha cominciato la stagione, e la bandiera casertana dovrà essere brava ad integrare nei meccanismi tutti i giocatori a disposizione, semmai troverò da loro collaborazione per conseguire la salvezza. Il primo passo è quello di non concedere giornate libere durante questa settimana festiva, in vista del derby di oggi pomeriggio contro la Sidigas Avellino che ha sempre un sapore diverso. La piazza casertana spera nell’orgoglio bianconero per poter strappare la prima vittoria di questo 2014 e per rivedere la luce in fondo ad un tunnel finora nerissimo, fatto di sei punti di distanza dalla salvezza. Il nuovo coach ha parlato della salvezza come un ‘mezzo miracolo, se non intero’, paragonabile allo scudetto del 1991; la curiosità è sapere da quali capisaldi partirà Esposito per mettere sul parquet quelle caratteristiche di grinta, cuore ed anima che sono mancate a questa squadra dal primo momento, sia per indolenza che per sfortuna. La Sidigas che sarà al Palamaggiò è una squadra che, dopo qualche alto e basso, sembra aver trovato la sua dimensione ideale per potersi installare nei piani alti della classifica, ben guidata da coach Vitucci che battezzerà Esposito nella massima serie, dopo gli anni ad Imola in cui coach Frank gestiva dalla panchina Esposito, che diventava due volte MVP del campionato e tre volte miglior marcatore sotto la sua gestione. Ora quel ragazzo con il numero 6 si siede in panchina, e ha ancora voglia di segnarne tanti avanti ad uno dei suoi padri nella carriera da cestista, per accendere la speranza sotto l’ombra della sua Reggia ed alimentare il fuoco del ‘mezzo miracolo, se non intero’