Zare Markovski, allenatore della Pasta Reggia Caserta, nella conferenza stampa di presentazione al fianco di Carlo Barbagallo

Zare Markovski, allenatore della Pasta Reggia Caserta, nella conferenza stampa di presentazione al fianco di Carlo Barbagallo

A Caserta è il giorno di Zare Markovski. Il nuovo allenatore della Pasta Reggia, il quarto straniero della storia bianconera (dopo, nell’ordine, John McMillen, Bogdan Tanjevic e Ranko Zeravica) è stato ufficialmente presentato alla stampa nella sala clinic del Palamaggiò. Ad inaugurare il dialogo con i giornalisti, che non interromperà il silenzio stampa diramato in settimana, è Carlo Barbagallo: “Lo abbiamo scelto per le sue qualità tecniche e soprattutto caratteriali, è l’uomo giusto per dare una sterzata al nostro campionato. Ringrazio Lele Molin per ciò che ha fatto in più di un anno qui, ottimo coach e grande persona. Dopo la breve presentazione del presidente il coach macedone prende in mano la situazione, così come sa di dover fare ogni giorno al Palamaggiò: “Sono onorato di essere in una piazza storica della nostra pallacanestro. Arrivo qui con entusiasmo e per aiutare una società che merita la massima serie per tutto ciò che ha fatto per il basket italiano. Dopo aver soltanto visionato l’allenamento di ieri alle dipendenze del tandem Baioni-Esposito, Markovski traccia già la strada che dovrà intraprendere il suo roster: “Dovremo lavorare e migliorarci giorno dopo giorno, il nostro unico pensiero sarà di produrre sul parquet il miglior gioco possibile, senza stravolgere il tutto secondo il mio diktat, sarei testardo. Capo d’Orlando è ancora lontana, penso in primis ai giorni che ci separano dalla sfida. In alcuni frangenti con Brindisi e Bologna si è visto del buono, ma nelle ultime due in casa la squadra è crollata psicologicamente; il brutto ko con Cremona è dovuto anche alla difficile condizione mentale. Dopo cinque ko c’è teoricamente bisogno di un elettroshock, ma c’è prima bisogno di stabilire le condizioni del paziente. Un po’ di pazienza dunque, non per ottenere risultati, ma per capire chiaramente i mali di questa squadra, desolatamente ultima dopo cinque giornate. Si è discusso tanto durante le settimane dei singoli giocatori, ma il fresco 54enne tira una riga e mette tutti sull’attenti: In questa situazione tutti i giocatori sono nell’occhio del ciclone, ma dovremo capire con calma. Sam Young è potenzialmente devastante ma deve permettere di farsi gestire al meglio; ci vuole un rapporto di collaborazione per il suo bene e quello della squadra. Gaines sta andando male ma non vuol dire che non sia un giocatore adatto: è un rookie ma con un atletismo spaventoso, può migliorare ogni giorno per essere un bel giocatore in Europa. Howell è a metà fra i due, deve capire le esigenze di giocare in Europa”. Si resta dunque così in vista della trasferta di Capo d’Orlando; non poteva essere altrimenti visto anche il blocco del mercato imposto dalla FIBA per alcune inadempienze nei pagamenti arretrati. Ma il presidente Barbagallo analizza la situazione: “La questione Maresca è chiusa dallo scorso giugno, non capisco come sia venuta fuori. Dobbiamo 11mila euro a Doornekamp mentre a Jonusas abbiamo versato 48mila euro sui 107mila previsti. Stiamo già lavorando agli eventuali correttivi, non sono cifre che ci impensieriscono”.