Palamaggiò 26-02-14Primo Allenamento Ronald MooreFoto: Gennaro BucoUn playmaker da Philadelphia, dieci anni dopo. Ronald Moore, nuovo regista della Pasta Reggia Caserta, è stato presentato ufficialmente nella sala clinic del Palamaggiò; davanti ad una ventina di giornalisti il 25enne non ha negato risposte, anche a sfondo politico: “In Ucraina la situazione era diventata insostenibile. Ci hanno consigliato di non uscire e di non fare allenamento, poi ho dovuto fare le valigie. La mia incolumità è più importante della mia carriera”. Carriera che, dopo parentesi europee di rango non propriamente elevato, potrebbe essere giunta ad una svolta: “Sono contento di essere qui a Caserta, mi trovo già bene con i miei compagni, mi hanno accolto al meglio.  Ho già giocato alcune partite estive in Italia tra Firenze e Roma, lì capii che dovevo potenziare il mio fisico. Sono consapevole che quella italiana è una grande opportunità”. Può essere l’uomo del tiro decisivo? Moore risponde così: “A Siena, dove ero il leader, mi è capitato come nella partita contro Ohio State (con due suoi tiri sulla sirena sconfisse la squadra di Evan Turner, poi seconda scelta assoluta nel 2010); ho fiducia nei miei mezzi, e so quando poter prendere questi tiri”. Nella sua parentesi  al Cherkasy era il miglior passatore dell’intero campionato ucraino, e le sue parole fanno capire la sua filosofia di gioco: “Sono più felice quando gli altri innalzano il livello del loro gioco. La mia dote migliore è quella di passare bene la palla, e spero che il mio innesto possa dare una mano a raggiungere i playoff. Raggiungere la post season è l’unico obiettivo che mi pongo”. Il suo debutto sarà nel derby contro Avellino: “Da quando sono atterrato non mi hanno parlato d’altro. Sono felice di debuttare avanti ai miei nuovi tifosi”. La città dell’amore fraterno diede i natali anche a Sean Colson, giocatore che in Legadue fece sognare i tifosi bianconeri: ”Lo conosco, siamo della stessa città, ma non sapevo avesse giocato qui a Caserta”. Un playmaker da Philadelphia, dieci anni dopo.

MOLIN PADRE DI FAMIGLIA Il coach Lele Molin ha speso solo parole di elogio per il nuovo arrivato, che il primo giorno ha deciso di allenarsi nonostante un viaggio di quindici ore di aereo e l’equivoco napoletano in cui è stato scambiato per un pugile che domani sarà sul ring contro Clemente Russo e la sua squadra: “Ronald è arrivato qui con obiettivi chiari, non viene solo per riempirsi il portafogli. L’ho visto molto attento in mezzo al campo e il voler conoscere subito i compagni sul campo mi ha colpito moltissimo”. Il mestrino è evidentemente contento dell’arrivo del ragazzo, sembra quasi vorrebbe coccolarlo per l’emozione che il nuovo numero 25 della Juve prova davanti a telecamere e giornalisti: “E’ il giocatore adatto a noi. Sa mettere in ritmo i compagni e non si incaponisce con il gioco a due con il lungo, spero che possa essere il rimedio per la nostra poca fluidità offensiva in alcune situazioni. Rispetto ad un play proveniente dalla D-League sa già cosa vuol dire giocare in Europa quindi i tempi di adattamento potrebbero essere meno lunghi; questo non significa che farà il fenomeno già da domenica, ma chissà che non diventi un x-factor sulla falsariga di Cavaliero nella gara di andata. Già, perché c’è il derby a cui pensare: “Vogliamo prenderci una vittoria importante ma non sarà semplice, Avellino ha trovato più equilibrio dopo il taglio di Richardson e Dean.  Confido nel nostro pubblico che sente molto questa partita, credo che si deciderà tutto nel pitturato”. Pitturato in cui nelle ultime due gare Tony Easley è stato un fantasma: “Sono sicuro che farà bene. Con Michelori, Scott e Brooks può dire tranquillamente la sua.