Awudu Abass, capitano di Cantù (Foto R.Caruso 2015)

Awudu Abass, capitano di Cantù (Foto R.Caruso 2015)

Ventiquattresima puntata di “Pick’n’Pop”, trasmissione radiofonica di Radio Caserta Nuova (Frequenza 100.0 a Caserta; in streaming su radiocasertanuova.com; podcast ogni giovedì sulla pagina ufficiale Facebook) di pallacanestro e musica condotta da Alessandro Aita e Ruben Romitelli, in onda ogni mercoledì dalle 19 alle 20.30. Nella puntata del 9 marzo è intervenuto in diretta telefonica il capitano della Acqua Vitasnella Cantù Awudu Abass.

Che momento sta vivendo Cantù?

Non stiamo attraversando un bel periodo ma la vittoria della scorsa settimana con Pistoia ci ha aiutato a riprenderci. Sapevamo che con Avellino non sarebbe stata semplice ma abbiamo dimostrato che siamo una squadra che non molla un centimetro. Domenica Caserta verrà al Pianella agguerrita, dovremo essere pronti a tutto, cercando di imporre il nostro basket.

Cosa pensi della gestione Gerasimenko?

Il magnate russo ha portato qualità nella nostra squadra. Forse tutta in troppo poco tempo, ma ora abbiamo tutti i mezzi per far bene. Ora dobbiamo migliorare la nostra alchimia, quando avremo raggiunto questo obiettivo potremo diventare ancora più temibili.

Cantù è cambiata notevolmente da inizio anno. Come è stato vivere questa rivoluzione?

Non è stato facile, il presidente ha cercato di alzare il livello della squadra apponendo questi cambi; eravamo un bel gruppo ad inizio anno e nonostante questi cambi lo siamo tuttora. All’inizio non l’ho vissuta al meglio, ma dentro di me mi son detto che non dovevo farmi influenzare da questo viavai continuando a giocare al meglio. Stavo dimostrando molto dall’inizio di stagione, poi mi sono un po’ fermato a febbraio ma è stato uno stimolo per continuare ad aiutare la squadra a far sempre bene.

Conosciamo l’apporto che ha dato Pino Sacripanti per la tua crescita. Ma devi l’evoluzione anche a qualcun altro?

Con Pino ho passato dei bei momenti, lui ha avuto il merito di buttarmi in campo in una squadra veramente forte come la Cantù 2013/2014 nonostante avessi poca esperienza. Ma se sono quello di oggi lo devo a ogni allenatore, che mi ha dato sempre dei mattoncini per innalzare il livello del mio gioco. Il mio obiettivo è migliorare ogni giorno, e quest’anno stanno uscendo dei nuovi aspetti del mio stare in campo che non credevo di conoscere.

Dove credi di dover migliorare per diventare un giocatore ancora più importante nel panorama italiano?

Sicuramente nella selezione dei tiri, quando perdo lucidità non faccio scelte molto accurate. Poi sto cercando di migliorare il gioco in post basso, il palleggio, il controllo di palla. Se riesco a migliorare questi aspetti credo di poter diventare un giocatore ancora più forte.

Messina coach della Nazionale. Che opinione hai di lui?  Speri di poter far parte del gruppo per il Preolimpico?

Non lo conosco personalmente ma ho una grandissima stima di lui e per la sua storia cestistica. Spero di arrivare a fine anno senza problemi fisici, voglio giocarmi le carte per essere a Torino in azzurro. So che c’è avanti a me gente con esperienza anche internazionale, ma non vedo per quale motivo non debba dare il massimo per provarci, come sto facendo ogni giorno.

Chi temi di più di Caserta?

Io studio i giocatori solo dal venerdì, non voglio soffermarmi solitamente sugli avversari. Siva è sicuramente temibile, lo dimostrò all’andata. Downs è un giocatore che se prende fiducia inizia a segnare tanto e all’andata mancava anche Bobby Jones, che a Cantù ha sempre fatto belle partite. Sono loro i giocatori su cui dovremo stare più attenti. Sarà una bella sfida, non vedo l’ora di essere domenica al Pianella.