(Foto Savino Paolella © 2012)

Stonerook tripla frontale (Foto Savino Paolella © 2012)

Montepaschi Siena

McCalebb: 7,5. Non “domina” la partita come ha fatto in altre occasioni, ma a tratti è come sempre inarrestabile e mette un gioco da tre punti tanto difficile quanto fondamentale nel finale.
Zisis: 7,5. È lui, insieme a Lavrinovic, a spaccare la partita, con una gestione perfetta del gioco e 15 punti alternando diverse soluzioni. In più, mette la tripla fondamentale che blocca la rimonta milanese e riporta Siena a +9.
Andersen: 5. Poco incisivo, gli viene preferito un Lavrinovic spettacolare e finisce col rimanere in campo solo 15 minuti, per 7 punti con 1/5 al tiro.
Carraretto: 5,5. Svolge con impegno il suo compito in difesa, come sempre, ma in attacco viene poco coinvolto e non colpisce come potrebbe dalla lunga distanza.
Thornton: 5. Serata storta per il protagonista di gara 1, che chiude con 3 punti in 28 minuti e 1/8 al tiro.
Lavrinovic: 8. Partita pazzesca per il lituano, vero rebus per ogni difensore che si alterna su di lui, segna da fuori, dalla media, da sotto e chiude la gara con 7 punti nell’ultimo quarto, per 22 totali, con 8/13 al tiro e 7 rimbalzi.
Kaukenas: 5. Anche per lui, come per Thornton, serata da dimenticare chiusa con una virgola e 0/6 al tiro.
Ress: 5,5. Partita tutto sommato incolore per uno dei protagonisti di gara 2; porta la solita freschezza e il solito atletismo dalla panchina, ma senza fare la differenza.
Stonerook: 7,5. Continuiamo a non capire che senso abbia “battezzare” dall’arco un giocatore che ha il 36% da tre in carriera, con diverse stagioni intorno al 40%. Possibile che non si sia capito che, quando rifiuta un tiro, è più per “voglia” di fare un l’uomo squadra servendo un compagno che per insicurezza? Probabilmente no, e, così, ci ha pensato lui stesso a ricordarlo, con un tremendo 3/5 da tre in questa gara 5, e un eloquente 18/35 nella serie. Qualcuno, nello staff tecnico di Milano, dovrebbe iniziare a fare “mea culpa”…
Aradori: 6. Contribuisce al primo allungo senese con sei liberi a segno senza errori nel secondo quarto, poi si spegne un po’.

 

(Foto Savino Paolella © 2012)

Bourousis da sotto vs Siena (Foto Savino Paolella © 2012)

EA7 Emporio Armani Milano 

Mancinellli: 6,5. Gioca uno spettacolare primo quarto da 10 punti e 4 rimbalzi con un solo errore al tiro. Poi sparisce (0 punti e un solo altro tiro tentato nei restanti 17 minuti in campo), ma senza di lui Milano sarebbe affondata già a inizio gara.
Hairston: 6. Il contrario di Mancinelli: dopo un solo punto segnato nel primo tempo, prende fiducia nel finale, in cui è uno dei protagonisti della (mancata) rimonta milanese, chiudendo con 15 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e una tripla che entra/esce dal ferro che avrebbe potuto ribaltare completamente la gara. Deve però diventare molto più continuo.
Fotsis: 6. Premiamo la serietà e la professionalità del greco, che ci prova nonostante una caviglia malandata e si fa sentire nel primo quarto. Anche lui, però, poi cala inesorabilmente.
Cook: 5,5. Sembra aver perso un po’ lo smalto degli ultimi due mesi di stagione regolare, abbassando le sue percentuali da fuori e non gestendo sempre in modo ottimale il pallone; inoltre tanta fatica in difesa su Zisis, anche a causa di alcuni fischi sinceramente evitabili.
Rocca: 6. Fisicamente e tecnicamente può poco, ma ci mette sempre grinta ed energia. Andersen prova a buttarla sulla rissa, senza capire (o sapere) che il capitano non ci casca mai. A cascarci, però, sono gli arbitri, che “puniscono” Rocca per essere rimasto graniticamente immobile a incassare i colpi dell’australiano.
Bourousis: 7. Non ripete la straordinaria gara 4, ma poco ci manca: 18 punti, 6/6 da due, 7 rimbalzi, tante botte prese (e quasi mai sanzionate, ma ormai ci ha fatto l’abitudine) e una tripla tanto fortunata quanto importante nell’ultimo quarto. Fosse stato questo per tutta la serie, forse domani a Milano ci sarebbe gara 6…
Melli: 5,5. In attacco, dopo la “sfuriata” di gara 4, mette una tripla nel terzo quarto e nient’altro; in difesa, ci prova come sempre, ma incide poco, anche per colpa di troppi falli (di cui un paio puniti forse un po’ troppo severamente) commessi in pochi minuti.
Bremer: 5. Considerando tutte le 5 gare, è forse il principale “assente”; anche in gara 5, scarse percentuali (1/5 dal campo), poche e inefficaci iniziative in penetrazione e un po’ di forzature. Dopo il lungo infortunio, non era in condizione, e proprio per questo, a serie ormai compromessa, forse si poteva rischiare di buttare nella mischia Dentmon al suo posto.
Gentile: 6,5. Forse meno incisivo del solito, ma non si può non premiare la continuità di rendimento di un ragazzo di nemmeno vent’anni in una finale: anche in gara 5, nel momento “caldo” c’è, con 7 punti nel secondo tempo e una tripla importante nel finale.
Radosevic: 5. Stavolta Scariolo preferisce mettere Rocca nella bagarre del secondo tempo, così il croato gioca solo 8 minuti, senza brillare particolarmente.