(Foto di Savino Paolella © 2012)
Hairston vs Hackett a Pesaro (Foto di Savino Paolella © 2012)

EA7 Emporio Armani Milano

Giachetti: 5. Gioca giusto il tempo per far capire a Scariolo che non è assolutamente in grado di tenere Hickman in difesa (2 falli in 5 minuti).
Mancinelli: 6. Buon inizio, come spesso accade, e tre punti importanti all’inizio del terzo quarto. Per il resto, un po’ impalpabile.
Hairston: 6,5. Dopo un’orrenda gara 3, si riscatta solo parzialmente in gara 4, faticando contro la soffocante difesa pesarese e forzando un po’ le conclusioni. C’è anche da dire, però, che spesso sono i suoi compagni a metterlo in difficoltà, affidandogli la palla con 3-4 secondi sul cronometro. Chiude con 12 punti (4/9 al tiro) e 7 rimbalzi.

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Fotsis da sotto (Foto di Savino Paolella © 2012)

Fotsis: 7,5. Finalmente il greco risponde presente in questa serie di semifinale. Gli arbitri provano a toglierlo presto dalla partita fischiandogli un paio di falli molto dubbi, ma lui riesce comunque a dare il suo contributo (17 punti 3/4 sia da due che da tre, 6 rimbalzi), segnando canestri pesanti nei momenti chiave.
Cook: 5,5. Poco brillante sia nelle conclusioni personali (1/6 dal campo) sia in cabina di regia, dove serve 5 assist ma gestisce spesso in modo un po’ confusionario. Sale di livello però negli ultimi minuti, infilando anche due liberi fondamentali.
Rocca: 6,5. Appena 9 minuti in campo, nei quali però riesce come sempre a dare il suo energetico contributo, compreso un inatteso quanto prezioso 3/4 dalla lunetta. Il +17 nel plus/minus non è un caso.
Bourousis: 5,5. Il centro greco parte aggressivo (5 punti nei primi minuti), ma in pratica si ferma lì, fermato poi da due falli precoci e da una condizione fisica non ottimale, che convince Scariolo a lasciarlo in campo solo per 12 minuti.
Melli: 8. In difesa è un colosso e solo per l’ultimo quarto gli andrebbe fatto un monumento. Concede solo canestri impossibili al suo diretto avversario, Jones, ed è sempre al suo posto quando c’è da portare un aiuto o un raddoppio. Diventasse anche più costante e convinto dei suoi mezzi in attacco, sarebbe un giocatore devastante.
Bremer: 4. Dal secondo tempo di gara 3 sembra svanito nel nulla, ma, d’altra parte è comprensibile: giocare 4 partite in 7 giorni dopo un mese e mezzo d’assenza non è proprio semplice.
Gentile: 7. Spesso fa scelte scellerate e compie errori abbondantemente evitabili, ma la grinta e la caparbietà, oltre che il talento, ci sono, e in questo caso sono serviti: è lui a tenere a galla Milano a inizio secondo quarto. Chiude con 10 punti e 5 rimbalzi.
Radosevic: 6. Tanta energia e voglia di fare, ma anche parecchi errori sia in fase di conclusione che in difesa. Merita comunque la sufficienza.

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La grinta di Hackett (Foto di Savino Paolella © 2012)

Scavolini Pesaro 

White: 5,5. Gioca un discreto secondo quarto e chiude con 14 punti e il 50% al tiro, ma quando si decide la partita nel finale, tende a nascondersi. Pesaro gli chiedeva onestamente di più.
Cavaliero: 5. Gara 3 aveva fatto ben sperare in un risveglio dell’ex dal dente avvelenato; invece, gioca una gara 4 sul livello delle prime due, con un solo punto a referto e 0/2 al tiro.
Hickman: 6,5. Non proprio in serata nel tiro da tre (0/6), provoca però scompiglio nell’area milanese, segnando 13 punti… ma quanto costa la sua scelta di tirare da tre in transizione, senza nessuno a rimbalzo, a pochi minuti dal termine?
Cusin: 7. Sbaglia un paio di rigori, ma nonostante questo, finalmente, segna 10 punti, a cui aggiunge ben 9 rimbalzi. Fosse stato questo anche nelle altre tre gare, forse avrebbe cambiato la serie.
Flamini: 5. Solo 9 minuti in campo, in cui non si fa notare particolarmente.
Hackett: 7,5. È ancora lui l’anima della Scavolini, nel bene e nel male: segna 12 punti, con 5 rimbalzi, 3 assist e 5 recuperi, lottando su ogni pallone e credendoci fino alla fine. D’altra parte, un po’ i compagni ogni tanto lo lasciano solo, un po’ tende a strafare: da qui le 5 palle perse e il 4/15 al tiro.
Lydeka: 5,5. Meno incisivo che nelle altre partite, fa tanta panchina per la buona gara di Cusin.
Jones: 7. Segna 13 punti da campione in faccia a Melli, che l’ha tenuto come meglio non si sarebbe potuto, e prende anche 5 rimbalzi.