Juvonte Reddic in maglia VCU

Juvonte Reddic in maglia VCU

Un’ora di ritardo sulla tabella di marcia, da aggiungere alle due e mezza accumulate all’andata. Va bene, si può accettare con un sorriso anche l’ennesimo “delayed”, se ci si è messi alle spalle una vittoria pesante e importante.  Soprattutto, se lo si è fatto sentendosi già parte di un gruppo che viaggia unito, in un’unica direzione, quella tracciata da coach Giorgio Valli.

Juvonte Reddic ha la faccia tranquilla, immerso nella musica che esce dalle maxicuffie e che gli colora questo lunedì pomeriggio di riposo, dopo il “sacco” di Capo d’Orlando. Dal PalaFantozzi è uscito da protagonista: 15 punti, 10 rimbalzi, 7/11 nel tiro da due, 21 di valutazione. Tutto in 17 minuti di presenza in campo. Una presenza già importante.

“E’ stata una partita dura, e ce lo aspettavamo. In casa loro vendono cara la pelle, e all’inizio ci hanno messo in difficoltà, ci siamo un po’ confusi. Ma non abbiamo perso il contatto, e abbiamo mantenuto la lucidità per restare sempre in partita e approfittare al momento giusto dei loro attimi di debolezza. Questi sono due punti  importantissimi, ci danno ulteriore fiducia. Ma la strada è sempre quella: dobbiamo restare concentrati, proprio come abbiamo fatto in campo contro l’Upea, e prepararci al prossimo appuntamento. Io ho avuto qualche problema durante la settimana, ma in partita sono riuscito comunque a dare il mio apporto come volevo”.

Niente calcoli, almeno per ora. Ma uno, quantomeno, si può abbozzare: in due settimane “Ju”, come lo chiamano i compagni e ormai tutti a Bologna, ha bruciato le tappe. E se contro Sassari aveva lasciato intravedere qualcosa di ciò che può dare alla Granarolo, ieri sera si è mostrato con ancor maggiore determinazione.

“Una settimana di lavoro in più con lo staff tecnico e i compagni aiuta, niente da dire. Serve a crescere, a capire i meccanismi, a entrare nel gruppo. E coach Valli è stato chiaro. Vuole giochi in cui i lunghi siano coinvolti, con la palla che arriva dentro l’area con frequenza. E io devo farmi trovare pronto per questo, molto semplicemente. A Capo d’Orlando ha funzionato abbastanza bene, anche al tiro. Ora, però, è il momento di resettare. Da domani è meglio cominciare a pensare al prossimo avversario. Per divertirci fino in fondo, dobbiamo lavorare tanto. E siamo pronti a farlo”.