Roma chiude il 2011 con una vittoria casalinga, ne fa le spese una Venezia che ha pagato a caro prezzo una partenza soporifera; un primo quarto troppo molle ha costretto gli ospiti ad investire troppe energie nella parte centrale della sfida.

Nonostante tutto, la truppa di Lardo sembra intrappolata in una specie di frattura spazio-temporale, condannata da un destino beffardo a ripetere in fotocopia gli stessi errori, stagione dopo stagione, inesorabilmente. Puntualmente.

Questi mesi di campionato hanno ricordato sinistramente la scorsa annata, e guarda caso sempre con la trasferta di Teramo a simboleggiare una possibile svolta, sempre con una classifica mortificante con cui fare i conti, e con un ambiente stanco e depresso.

I tifosi della Virtus Roma ogni autunno sembrano rassegnati ad assistere ad una specie di remake cestistico del famoso film con Bill Murray, quel “Ricomincio da capo” che ha basato le sue fortune rappresentando con tanta ironia, le vicende di un giornalista costretto a ripetere per un tempo infinito la stessa giornata  in fotocopia.

Tra il taglio di Dasic e la clamorosa partita di Kakiouzis, la conduzione tecnico-societaria resta sempre sulla lama del rasoio. Il tempo passa, le delusioni si accumulano.

Il pubblico locale  fa tesoro della seconda vittoria di fila, ideale companatico per un capodanno più sereno del previsto, almeno rispetto alle previsioni di metà dicembre.

Starting Five

Roma:  Mordente, Gordic, Tucker, Kakiouzis, Crosariol

Venezia: Meini, Young, Rosselli, Clark, Slay

Ad inizio partita i ragazzi di Mazzon pagano un approccio troppo morbido e si fanno travolgere dalla tonicità della squadra locale. Lo 0-4 iniziale è solo un fuoco di paglia.

La prestazione al PalaScapriano di martedì scorso mette le ali ai giocatori di Roma, ancora inebriati di sensazioni positive dopo una fondamentale affermazione esterna. Un determinato Crosariol è il fattore chiave del primo miniparziale che traghetta la situazione sul 16-6.

L’ Umana mette insieme a fatica il 43% dal campo nella prima frazione di gioco, solo Slay e Young tengono a galla una squadra svogliata sia in attacco che in difesa.

L’Acea mette assieme statistiche roboanti approfittando dell’involontaria ed insperata complicità degli ospiti, quando suona la prima sirena il punteggio è già scivolato sul 28-15.

Mazzon cerca risorse dalla panchina, ma non trova risposte convincenti e quando Bowers accusa un problema fisico, ed è costretto alla resa, l’inerzia è implacabilmente a vantaggio dei virtussini.

Nella seconda frazione le cose sembrano seguire lo stesso spartito, il pubblico si accende ed esplode di gioia alla tripla di Tonolli che inchioda il punteggio sul 31-15.

Venezia è punta sul vivo e comincia a reagire dopo il ruggito della platea, grazie alla difesa a zona predisposta per l’occasione da Mazzon, comincia lentamente a risalire la china.

I romani sono una squadra monocorde, ancora incapace di gestire il ritmo con sagacia e quando la partita cala d’intensità a causa delle alchimie difensive avversarie, l’Acea imita in breve tempo la Reyer di pochi minuti prima, accusando un inspiegabile corto circuito.

Venezia colpisce in contropiede e acquisendo fiducia, col passare dei minuti inizia a crivellare la retina anche a difesa schierata, ritrovando l’inerzia perduta in pochi giri di orologio.

Protagonista del contro-parziale (14-0) è ancora il dinamico duo Slay-Young.

Con il ritrovato equilibrio, cresce la tensione ed un tecnico sanzionato a Mordente, fa esplodere una dura contestazione dagli spalti. Il primo tempo va in archivio sul 40-39.

Alla ripresa delle ostilità, l’ Umana impatta il tabellone (42-42), completando la sua rimonta. Gli ospiti però non sono in grado di apportare le stesse energie in difesa e faticano tremendamente a fornire la giusta dinamicità alla difesa a zona di Mazzon. Sale in cattedra nuovamente Kakiouzis (protagonista anche nel primo break di Roma), che oltre a crivellare il canestro senza pietà dalla linea di 3 punti apporta un mix vitale di carisma e fisicità; quello che serve alla banda di Lardo.

Szewczyk trascina testardamente una Reyer (46-46) in debito di ossigeno, ma Roma trascinata dal veterano greco si accende nuovamente e stordisce gli avversari con una impressionante raffica di tiri dall’arco.

l’ultimo quarto vede i beniamini locali amministrare in modo troppo disinvolto un vantaggio in doppia cifra, un “tesoretto” minacciato sporadicamente dalle percussioni di Slay, e dai guizzi di Clark. L’agonismo va e viene, senza soluzione di continuità.

La Reyer non ne ha più per riaccendere la miccia, l’Acea ha tanto da farsi perdonare dal suo pubblico e per una volta, non si guarda più indietro.

 MVP: Kakiouzis

5/5 da tre pazzesco, con triple a segno di una importanza capitale, quasi tutte nei momenti delicati della partita, è l’unico della Virtus a leggere senza problemi la difesa di Mazzon, in sua assenza i compagni perdono la bussola.

Giustiziere.

Acea Roma – Umana Reyer 89-80

(28-15; 40-39; 68-59)

 

Francesco Tonti