Kaloyan Ivanov con Mustafa Shakur

L’ambiente l’invocava a gran voce da inizio stagione: il 2013 dovrebbe portare in dote alla Sidigas Avellino un “vero” playmaker.  Un giocatore capace di essere leader nei momenti cruciali dell’incontro e soprattutto che dia ritmo per oltre 30 minuti. Il derby perso contro la Juve Caserta che vedeva in vantaggio i lupi di 17 punti al 24′ ha una volta di più rimarcato tutti i limiti caratteriali e l’arrivo di un play puro darebbe via ad un processo di “normalizzazione”. Il progetto tecnico pensato in estate è evidentemente saltato. Le colpe sono diffuse e gli Original Fans chiedono giustamente assunzioni di responsabilità per non mettere in discussione la permanenza nella massima serie.

Un’involuzione tecnica incredibile: Richardson e Dragovic hanno completamente smarrito il tiro dalla lunga distanza e nella stessa specialità Dean sembra essere un lontano parente di quello ammirato nella scorse stagioni (per lui 1/20 dai 6,75 nelle 3 gare di questo campionato). Nel caos tecnico c’è anche la delusione Dwight Hardy. L’MVP della Legadue 2011/2012 si è ripresentato in Irpinia in pessime condizioni fisiche. A salvarsi in questo marasma generale sono Ivanov, incolpevole nelle due sconfitte maturate dal suo arrivo, Johnson e Spinelli che però è chiamato a sopperire a lacune di altri, vedi Shakur che da sempre ha evidenziato limiti nel playmaking, ma è stata anche la scheggia impazzita che ha permesso alla Sidigas di battere Brindisi.

Intanto i biancoverdi prepareranno il match del 6 gennaio al PalaTaliercio contro la Reyer Venezia con allenamenti a porte chiuse:

“La S.S. Felice Scandone Sidigas Avellino comunica che da questa settimana gli allenamenti saranno a porte chiuse. Questa decisione si è resa necessaria per aiutare la squadra a ritrovare la concentrazione e la serenità giusta per superare, quanto prima, questo momento difficile.”