Andrea Trinchieri

Siena torna a guardare tutti dall’alto, in solitaria, per la prima volta quest’anno a parità di partite. Ma la copertina dopo la 12ª giornata la merita Cantù, capace di annientare Milano nel derby di Santo Stefano. Una vittoria mai in discussione per la squadra di Trinchieri, che ha recuperato meglio dalle fatiche di Eurolega rispetto ad un Emporio Armani che aveva svuotato i serbatoi di energia dopo l’impresa di Belgrado. Risultato mai realmente in discussione, ed era difficile prevedere una cosa del genere, con Cantù in assoluto controllo già in avvio, 8 punti di Shermadini e le triple della nutrita pattuglia di tiratori (61% alla fine per la miglior squadra del campionato nel tiro dall’arco) a firmare il 30-12 e il volo fino al massimo vantaggio di 29 lunghezze in avvio di ripresa. Cantù si è fatta un bel regalo di Natale (e ora ne aspetta un altro, con il rinforzo atteso per sostituire Scekic), seguendo la strada tracciata da Markoishvili, e si è presa due punti importanti dopo un periodo di risultati altalenanti che l’avevano fatta scivolare nel gruppone a centro classifica. Milano invece deve riflettere sulle sue difficoltà a giocare due grandi partite di seguito e capire se è stata solo la carenza di energia generale – o i limiti di personalità di qualche giocatore (su tutti Nicholas, 0/4, e Fotsis, 0/5) – la causa di una prova da 32% da due, 22% da tre e 16 palle perse con 2 soli recuperi. A questo si aggiunge il problema Hairston, ancora una volta il migliore dei suoi, che verrà fermato per qualche settimana per risolvere definitivamente il problema al tendine d’Achille. La scelta della società è di non sostituirlo con un rinforzo a gettone, ma di dare maggiore spazio ai giocatori già disponibili, e in particolare ai più giovani. Ecco, può esserci subito una grande occasione per Alessandro Gentile.

Bo McCalebb

Siena è di nuovo in testa da sola – dicevamo – con la soddisfazione di aver recuperato McCalebb, aver inserito Thornton e festeggiato la vittoria numero 200 in serie A per coach Pianigiani. La sua percentuale di vittorie, sempre nei dintorni del 90%, è spaventosa e promette di non calare facilmente neanche in questa stagione, perché le sue squadre, anche in momenti difficili come questo per via degli infortuni e dei tanti impegni ravvicinati, possono sempre contare su una forte mentalità vincente e su solidissime basi difensive. Proprio quelle hanno prodotto le giocate di Moss che hanno causato gli errori decisivi di Shakur, sia in chiusura di regolamentari che di supplementare. La sconfitta finale non cancella la grande prova di Casale, sicuramente una delle squadre più in forma del campionato, che ha seriamente messo in difficoltà i pluri-campioni d’Italia, prima con una grande partenza e poi rimanendo sempre punto a punto. La truppa di Crespi ha tratto beneficio dalla rivoluzione dell’organico e dall’inserimento di Mustafa Shakur, che ha rigenerato i compagni e soprattutto Matt Janning, anche al PalaEstra davvero preciso e incisivo. Il play di Philadelphia invece ha fatto la conoscenza della temibile difesa senese ed è rimasto ampiamente sotto media e con un modesto 4/13 al tiro. Ma era e resta il faro della squadra di Crespi.

Peppe Poeta

A BOLOGNA NON SI PASSA – Con una classifica che rimane molto corta e racchiude, da quota 14 in giù, ben 11 squadre in 4 punti, sale ancora la Canadian Solar che ha messo in mostra la sua proverbiale solidità casalinga anche contro la Benetton. E’ la prima sconfitta per Treviso – ancora molto fragile quando viaggia – con tutti i nuovi, e sicuramente una buona dose di lavoro attende Djordjevic perché all’esordio concreto di Ortner non è corrisposto quello altrettanto efficace di un Viggiano dalla tardiva carburazione, e Jobey Thomas ha faticato a ricoprire il ruolo impegnativo del primo terminale. Ma a Bologna è dura per tutti, la Virtus è 6 su 6 in casa (e in assoluto sono 5 vittorie nelle ultime 6, con scivolata solo a Biella), dove segna 82.3 punti di media e ne concede 75.5, cifre che sono praticamente invertite in trasferta. Ed è lì che deve crescere la squadra di Finelli, che comunque conferma la sua forte matrice italiana. Senza Douglas-Roberts influenzato e in una serata insolitamente storta di Sanikidze (2/10 ma comunque 13 rimbalzi), sono stati ancora una volta importanti Poeta, decisivo con due triple a stroncare il rientro trevigiano, e Gigli,  solido sotto canestro. Per una volta poi ha piazzato la zampata anche Michele Vitali, fratello minore di Luca, che ha messo un gioco da 4 punti utile per sbloccare l’attacco alla zona.

Se a Bologna nessuno è ancora passato, una squadra decisamente più alterna in casa è Pesaro. Contro Varese è arrivata una vittoria a riequilibrare un bilancio interno negativo, è stato però ancora un successo sofferto contro una squadra guidata da un grande Stipcevic ma che ha visto Hurtt tornare nell’anonimato, ed ha perso 8 palloni nell’ultimo quarto. Pesaro aggancia gli uomini di Recalcati e si giocherà con loro le possibilità di andare alle Final Eight. Per la Scavolini Siviglia, che ha giocato in un ambiente abbastanza critico e realmente vicino alla squadra solo nel concitato finale, è la seconda vittoria in fila in partite tirate. Ed è incoraggiante per una squadra che ancora manca di continuità ma che in precedenza aveva spesso pagato a caro prezzo l’arrivo in volata. La notizia migliore per Dalmonte però è il ritorno, dopo un vistoso passaggio a vuoto, di Daniel Hackett ai livelli di inizio stagione (19 punti con 9/12 al tiro) e l’impatto finalmente sostanzioso di Jumaine Jones, autore dell’unico canestro da tre di tutta la squadra.

Sandro Nicevic

SU… SU… SUTOR – Una squadra che sta attraversando un ottimo momento di forma è certamente Montegranaro che, contro una Sassari che ha pagato a caro prezzo un’altra falsa partenza in trasferta (inutile la rimonta guidata dalla classe dei cugini Diener: 47 in coppia) e sempre alle prese col problema del centro che non c’è (Steven Hunter ha lasciato la Sardegna senza autorizzazione, non tornerà, la società andrà per vie legali, da rivedere l’esordiente Easley preso da Forlì), ha centrato la terza vittoria nelle ultime quattro. La cura-Valli sta funzionando, il coach voleva una vittoria di squadra e l’ha avuta, con 5 uomini in doppia cifra, una notevole predisposizione al passaggio e una buonissima selezione nelle conclusioni (65.8% da due). Montegranaro resta una squadra a trazione offensiva (3-1 il record quando segna almeno 85 punti) e beneficia anche del rientro del prezioso collante Kirksay (13 rimbalzi). Ancora una volta spento McNeal (2 punti nelle ultime 2 uscite), finalmente incisivo l’impatto di Nicevic (prima doppia cifra stagionale) – decisivo nel 4° quarto – all’interno di una pattuglia di lunghi che può fare la differenza ed essere l’ancora di salvezza con cui tirarsi fuori dalle zone pericolose della classifica.

IL DERBY CAMPANO –
Avellino ha vinto ancora il derby con Caserta. L’ha vinto alla sua maniera, giocando ad alto ritmo, ispirata dalla lucida follia di Marques Green (14.3 punti e 6.3 assist in stagione), che ha abusato dell’ultimo arrivato in casa Pepsi Kudlacek, e dai tiri da fuori di Taquan Dean (16 di media col 42% da tre). La coppia di guardie ha lanciato Vitucci ad una vittoria che può valere molto in chiave Final Eight, anche se resta ancora da osservare il turno di riposo, che ai lupi toccherà alla 15ª giornata. Non è stata sempre lucida la gestione del vantaggio – arrivato anche al ventello – ma micidiale è stata la capacità di punire ogni distrazione della difesa avversaria stroncando ogni tentativo di rimonta. In ogni caso ha sicuramente pesato molto anche l’episodio che ha tolto dalla partita Andre Smith, 4° fallo più tecnico per proteste, da cui sono arrivati i punti dell’allungo definitivo nell’ultimo periodo. Per la Pepsi la battaglia più importante è fuori dal campo, perché le difficoltà economiche societarie purtroppo non possono far dormire sonni tranquilli.

Attilio Caja

ROMA RESPIRA, CREMONA PROTESTA – Atmosfere opposte tra Roma e Cremona. Infatti nella capitale si è tornati a respirare con una vittoria di misura sul campo di una Banca Tercas in difficoltà (sempre senza uno straniero, ma – notizia di qualche ora fa – è in arrivo Austin Freeman da Forlì) e ultima da sola, pur avendo condotto per diversi minuti anche questa gara. E’ ossigeno puro per coach Lardo, che può essere soddisfatto del risultato, ma ancora non del gioco in una partita spigolosa e poco brillante. Buon terminale Tucker, ex sempre amato dal pubblico teramano, ma la chiave è stato subito il ritorno di Maestranzi dopo l’infortunio: 16 punti senza errori al tiro, 4 rimbalzi, 4 assist, 26 di valutazione e i liberi della vittoria a 10” dalla fine. Decisamente più arrabbiato un ex romano come Attilio Caja, espulso per due tecnici in rapida sequenza a 35” dalla fine a Venezia, per le proteste nei confronti dell’antisportivo fischiato a Roderick che ha fermato Clark. Il punteggio era 72-70 per la Reyer (2° tempo più efficace del 1° grazie a Clark e Young), con la raffica di liberi la partita è finita. Per la rabbia di Caja, che ha detto di non aver mai vissuto una situazione simile in vent’anni di carriera. Un altro episodio degno di valutazione in una stagione difficile per gli arbitri.


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