EA7 Emporio Armani Milano
Partita di grande impatto per l’idolo del Forum Bruno Cerella (Foto: Alessia Doniselli)
Cerella: 8. Partita pazzesca per intensità, grinta e incisività: i 13 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 3 recuperi in 19 minuti non riescono nemmeno lontanamente a rendere l’idea del suo impatto sulla partita.
Melli: 6. Ha il merito di sbloccare l’attacco milanese nel primo quarto, poi si fa male e si accomoda in panchina per il resto della gara.
Hackett: 8. Uno dei pochi regolari per tutta la partita, toglie le castagne dal fuoco nel primo tempo e fa cambiare ritmo ai suoi nella ripresa, mettendo in difficoltà gli avversari con continue accelerate e facendo valere il fisico (20 punti, 3 rimbalzi e 4 assist alla fine).
Kangur: 4. Rimane in campo per 7 minuti ma in pochi se ne accorgono.
Langford: 7,5. Segna i soliti canestri di classe cristallina, ma capisce quando è il momento di lasciare il palcoscenico ad altri. Chiude con 16 punti, 3 assist e 6/11 dal campo.
Samuels: 7,5. Dare palla a lui in post basso contro i più esili lunghi pistoiesi è quasi sempre una garanzia: lo dicono i 14 punti e 8 rimbalzi, ma soprattutto il +23 di plus/minus.
Wallace: 6,5. Le solite sportellate in area e un paio di canestri che danno il via alla fuga milanese.
Lawal: 4. Sembra il lontano parente dell’oggetto volante non identificato visto fino a un mese fa.
Moss: 8. In difesa ingabbia Wanamaker per lunghi tratti di gara; in attacco, semplicemente, segna quando deve segnare e non sbaglia praticamente mai (0/1 da due, 4/4 da tre, per 12 punti, 6 rimbalzi e 3 assist).
Jerrells: 4. “Chiuso” dalle buone serate di Cerella, Hackett e Langford, nonostante l’assenza di Gentile rimane in campo solo 13 minuti, di cui la metà a gara praticamente conclusa.
Giorgio Tesi Group Pistoia
Samuels ha fatto valere il fisico contro i più leggeri lunghi pistoiesi (Foto: Alessia Doniselli)
Daniel: 6,5. Fa quello che può in difesa, ma in attacco e a rimbalzo è più incisivo che nelle ultime uscite (10 punti, 9 rimbalzi), segnando anche un paio di canestri fuori equilibrio quasi impossibili.
Meini: 5. Tanta, tanta sofferenza, su entrambi i lati del campo, si fa notare con una tripla nel secondo periodo e poco più. Probabilmente, se la dirigenza biancorossa avesse “saputo” a inizio stagione che si sarebbe giocata l’accesso alle semifinali, avrebbe operato scelte diverse.
Galanda: 6. Entra, trasforma in due punti il primo pallone che tocca (anzi, che sfiora, in tap-in), e un paio di minuti più tardi è costretto a uscire per uno stiramento causato da un contatto con Moss. Senza dubbio non è così che si augurava di chiudere la sua carriera.
Wanamaker: 6,5. Fatica per tutta la gara a trovare ritmo in attacco, soprattutto quando è marcato da Moss, e trova il canestro solo in transizione. Si risveglia nel finale, quando però ormai i buoi sono scappati.
Washington: 5. Mostra qualche lampo, ma gioca una partita nervosa e nel finale si “lascia andare” ad alcuni contatti che, da soli, meriterebbero un’altra espulsione.
Cortese: 6,5. Gioca più del previsto a causa delle rotazioni ridotte dall’infortunio di Galanda e dai problemi di falli, non sfigura, dando il massimo e segnando una tripla e due belle penetrazioni.
Bozzetto: sv. Buttato nella mischia per una manciata di minuti, cerca di tenersi alla larga dai “problemi” e fa il suo dovere.
Gibson: 7. Commovente nel finale, quando continua a tirare e segnare da tre tentando una tanto disperata quanto impossibile rimonta, chiude con 20 punti e 4/8 dalla lunga distanza, ma i soli 9 punti nei primi 30 minuti indicano che la difesa milanese ne ha limitato parecchio la pericolosità.
Johnson: 7,5. Luci e ombre, anche se più le prime che le seconde: tiene a galla Pistoia in attacco, mettendo in difficoltà Samuels con il tiro dalla media e andando a rimbalzo in attacco. Qualche problema di più in difesa, dove il fisico esile di certo non l’aiuta.
