EA7 Emporio Armani Milano

Benjamin Ortner contro Samardo Samuels, sfida senza storia in area (Foto: Alessia Doniselli)

Benjamin Ortner contro Samardo Samuels, sfida senza storia in area (Foto: Alessia Doniselli)

Ragland: 6. Meglio in fase conclusiva (nonostante i soli 7 punti) che in costruzione (nonostante i 4 assist): per una volta, a parte le 4 palle perse, i numeri mentono.
Brooks: 5,5. Terzo miglior marcatore di squadra, è vero, ma le percentuali sono ancora pessime (4/11) e, soprattutto, frutto di tiri presi totalmente fuori contesto. Da lui ci si aspetta molto, ma molto di più.
Gentile: 6,5. Partita in sordina per il Capitano, che però capisce che non c’è “bisogno di lui” e prende quello che la partita gli dà, mettendosi a disposizione dei compagni (6 assist).
Cerella: 5,5. Sette minuti, nemmeno un tiro preso: ma stavolta, più che premiarne la dedizione, si riscontra un sinistro plus/minus di -11 con lui in campo.
Melli: 5,5. Tenuto parecchio a riposo, senza infamia e senza lode nei 10 minuti in campo.
Meacham: 6. Regista vecchio stampo, pulito e ordinato; forse troppo ordinato, tanto che talvolta pare titubante. Ma quando prova a fare quello che evidentemente non è il suo lavoro (penetrare, per esempio) è un mezzo disastro. Deve ancora inserirsi al meglio e capire il suo ruolo, ma le due triple sono sicuramente un buon punto di partenza.
Kleiza: 7. Sonnolento nel primo tempo, nel secondo una sua fiammata chiude definitivamente la partita.
James: 6,5. Piano piano sta entrando in forma: nei 15 minuti in campo, la solita buona attitudine a rimbalzo offensivo e anche un pregevole canestro dai 5 metri.
Samuels: 8. Quasi inarrestabile, in area fa quello che vuole (5/6 al tiro), mostrando una buona gamma di soluzioni con entrambe le mani e con un ottimo uso del perno, ma anche da fuori sta diventando sempre più affidabile. In più, stoppate e recuperi, merce rara un anno fa.
Moss: 6,5. Meglio delle ultime uscite (8 punti, 5 rimbalzi, 4 assist), il minutaggio tutto sommato ridotto ne testimonia forse ancora qualche acciacco, ma Banchi spera di recuperare al più presto il “vero” Moss.

Umana Venezia
Moore: 6,5. Si sveglia un po’ a partita finita, ma a rimbalzo fa effettivamente la voce grossa (14).
Stone: 4. Un playmaker di due metri che non sfrutta nemmeno una volta il mismatch contro i pariruolo avversari e che, anche in altri frangenti, non combina granché (2 punti, 0 assist).
Peric: 5,5.Nel primo tempo è uno dei “meno peggio” dei suoi, poi nella ripresa dà fuori di matto e si autoesclude dalla partita con il terzo e quarto fallo (tecnico per proteste) fischiati uno dietro l’altro.
Goss: 4. Prova a fare il leader e a prendersi la squadra sulle spalle, ma il rovescio della medaglia è una serie di forzature quando la palla proprio non vuole saperne di entrare (2/14 alla fine). Quasi irriconoscibile.
Ruzzier: 7. Uno dei migliori della Reyer: personalità, spirito d’iniziativa e altissimo QI cestistico, tanto che i suoi errori si contano sulle dita di una mano, e per un classe ’93 partito in quintetto e rimasto in campo per 24 minuti, con buoni numeri (8 punti, 5 assist), non è poco.
Ress: 5,5. L’ex capitano senese non lascia la sua impronta sulla partita, facendo segnalare un paio di buone giocate difensive, ma sparando a salve, come gran parte dei suoi compagni, nell’altra metà campo.
Ortner: 6. Discreto lavoro “operaio”, chiude con 7 punti e 5 rimbalzi. Insomma, porta a casa la pagnotta e poco più.
Viggiano: 7. Il migliore dei suoi, al di là delle cifre, che comunque lo premiano: 14 punti, 4/5 da due (ma 1/4 da tre) e 7 rimbalzi in 27 minuti. Se Venezia non affonda è anche, se non soprattutto, merito suo.
Ceron: 5,5. Fa rifiatare gli esterni e mette una tripla, ligio al suo compitino.
Dulkys 5. Quando un tiratore puro chiude con 2/8 dall’arco, segnando tra l’altro entrambe le triple a gara praticamente ormai chiusa, il voto viene da sé.