Montepaschi Siena – EA7 Emporio Armani Milano 75-68 (serie 2-2)

Sembrava una serie già scritta in partenza, con la Montepaschi vittima sacrificale della favoritissima EA7, e in effetti le prima due gare a Milano avevano confermato questa impressione. Invece, è bastato spostare la serie a Siena per rivedere la “vera” Mens Sana,  quella che ha vinto gli ultimi sette scudetti, quella che, alla vigilia della sparizione dalla geografia del basket che conta, ha trovato comunque la forza e le energie mentali per regalare l’ennesima soddisfazione ai propri tifosi. La pochezza di Milano da più di un punto di vista (energia, percentuali, individualismi) e per contro la compattezza di Siena, guidata da un sublime Matt Janning, pareggiano e riaprono così completamente una serie che, appunto, sembrava già segnata.

Matt Janning (foto Alessia Bruchi 2014)

Matt Janning (foto Alessia Bruchi 2014)

Come in gara 3, sembra fin da subito che Siena vada al doppio della velocità rispetto a Milano: Ress apre con una schiacciata, Langford pareggia con un “long two”, ma già a quel punto l’Olimpia si blocca e Siena allunga con una tripla di Janning e un’altra schiacciata di Ress. Milano fatica su entrambi i lati del campo, perdendo spesso gli uomini in difesa (Hunter schiaccia completamente solo l’11-4 dopo 4 minuti) e faticando a costruire in attacco, sbagliando anche quei pochi buoni tiri che riesce a prendere. Così, l’EA7 ci mette oltre otto minuti e mezzo per segnare sette punti, con Samuels dalla lunetta, mentre Siena tocca anche il +8 con un’altra tripla pazzesca di un Janning che sembra il gemello di Drake Diener. Una brutta caduta di Tomas Ress, che salta su una finta di Samuels a ricade a terra sbattendo la testa, costretto poi ad abbandonare il campo per qualche minuto, sembra ridare un minimo di vigore all’Olimpia, che segna due canestri rapidi con Langford e Samuels, vanificati però dalla tripla di Carter in chiusura di primo quarto (19-11), e con un parziale di 5-14 con Langford e Jerrells protagonisti ricuce il divario e passa per la prima volta in vantaggio (24-25) a 4.15 dall’intervallo.
Dura poco però: Janning risponde subito alla tripla di Jerrells, e poi è lo stesso Janning a tenere in piedi l’attacco senese, sfornando assist per Ortner e Ress e mettendo in mostra un repertorio offensivo visto forse poche volte finora in campionato con questa regolarità. Il risultato è un controparziale di 12-6 che riporta la Mens Sana a +5 (36-31), prima che un rimbalzo offensivo con successiva schiacciata di Lawal mandi le due squadre negli spogliatoi sul 36-33.

Marquez Haynes (foto Alessia Bruchi 2014)

Marquez Haynes (foto Alessia Bruchi 2014)

Al rientro in campo cambia poco: Siena continua a tenere ben salde le redini della partita, con Janning sempre più scatenato e Haynes che sale lentamente di tono, mentre Milano, dopo due triple di Moss e Melli per il nuovo -3 (42-39), torna sotto di 8 e non affonda solo affidandosi, ancora una volta, a singole giocate di Langford e Jerrells, con Alessandro Gentile “dimenticato” per parecchi minuti in panchina da coach Banchi. Ma l’ingresso del capitano a 3 minuti dalla fine del terzo quarto non cambia le carte in tavola; anzi, coincide con il momento di Jeff Viggiano, che prima piazza la tripla del +7, poi schiaccia su assist di Janning e poi, dopo la tripla del +10 di Nelson e la risposta di Samuels con un canestro e fallo, segna dall’angolo un altro tiro da tre per il 60-50 a 30 secondi dalla fine del quarto.
Langford fa due punti in penetrazione poco prima della sirena, ma anche l’inizio dell’ultimo periodo è tutto biancoverde: ancora Viggiano e Nelson portano i padroni di casa a +12 dopo un paio di minuti, Milano arranca fino alla fiammata di Langford e Gentile per il -5 a 2.25 dalla sirena (72-67), ma, appunto, è solo una fiammata. Lo stesso Gentile, infatti, forza e sbaglia la tripla del -2, mentre dall’altra parte non trema la mano di Carter, che a 75 secondi dalla fine riporta la Montepaschi a +8 e chiude di fatto la partita, prima degli errori, di fatto ininfluenti, di Langford, Jerrells e Gentile nell’ultimo minuto di gioco.
La serie torna quindi a Milano sul 2-2, e la sensazione, dopo quello che si è visto nelle due gare senesi, è che la Finale si chiuderà sì a Milano, ma a gara 7. L’EA7 sembra in debito d’ossigeno e di idee e starà a Banchi tirar fuori il meglio dai suoi giocatori (a proposito, perché non provare a mettere un lottatore come Cerella per dare un po’ di verve?) per evitare di tornare a Siena con il match point nelle mani degli avversari. Dal canto suo, la Mens Sana proverà a sfruttare l’inerzia positiva sorprendendo i milanesi in casa loro, per poi provare a entrare nuovamente, e per l’ultima volta, nella storia davanti al suo pubblico.

MVP. Se non ha giocato la partita della vita, poco ci manca: Matt Janning chiude con 20 punti, 3/4 da due, 4/8 da tre, 6 rimbalzi e 6 assist di valutazione, calando comprensibilmente nell’ultimo quarto ma gestendo alla perfezione l’intero attacco senese per 30 minuti abbondanti e segnando alcuni canestri impossibili che hanno davvero tagliato le gambe agli avversari.

Montepaschi Siena – EA7 Emporio Armani Milano 75-68 (19-11, 17-22, 24-19, 15-16)
Siena: M. Janning 20, J. Viggiano 10, O. Hunter e S. Nelson 9. Rim (31): M. Janning e O. Hunter 6. Ass (16): M. Janning e M. Haynes 6.
Milano: K. Langford 20, S. Samuels 13, C. Jerrells 12. Rim (37): S. Samuels 8. Ass (8): K. Langford 4.