Jumaine Jones

Anno nuovo, vita nuova. In un certo senso è così anche per il campionato di serie A che, nel primo turno del nuovo anno solare, confermando di essere bellissimo e combattuto su tutti i fronti, offre diversi risultati a sorpresa. Su tutti, Pesaro che, senza il suo centro titolare Cusin, passa a Siena. Ma anche Sassari che torna a vincere in trasferta e mette in difficoltà Biella nella corsa alla Final Eight, mentre una Teramo con le rotazioni cortissime inguaia Montegranaro che pareva essere in ripresa. Ma non c’è stato solo questo: le vittorie di misura di Avellino e Venezia sono importanti in ottica Coppa Italia, così come quella di Varese che si ritrova in casa contro una Treviso nuovamente in affanno. Tutto mentre la Canadian Solar conferma di non essere al momento battibile sul parquet amico. Una giornata comunque favorevole a Milano che soffre per battere Roma ma riaggancia la Montepaschi in vetta alla classifica (col vantaggio negli scontri diretti).

LA RISCOSSA DI PESARO – Il risultato da prima pagina di questa giornata è certamente il successo della Scavolini Siviglia, che reagisce ad una settimana rovinata dalla testa di maiale recapitata presso la sede della società, un gesto che non merita neppure commenti, con una favolosa prova di compattezza tra squadra e staff tecnico. E centra un’impresa – sbancare il PalaEstra – che fino all’anno scorso sarebbe stata praticamente impossibile. Quest’anno Siena è un po’ più vulnerabile, sta avendo problemi di infortuni (McCalebb dopo l’intervallo non è rientrato dagli spogliatoi per il riacutizzarsi di dolori al piede operato, si attende l’esito degli accertamenti) e qualche difficoltà comprensibile a gestire i tanti impegni, con 3 sconfitte ha già eguagliato il suo “peggior” girone d’andata degli ultimi 6 anni, ma rimane squadra fortissima e dunque non riduce il valore del risultato che Pesaro ha per di più saputo ottenere senza Marco Cusin, il suo centro titolare e miglior stoppatore del campionato. Determinante l’impatto dei due “mori” di Dalmonte, Jones e White, per una sera entrambi ai livelli a cui ci avevano abituato con addosso altre maglie. Carichi e presenti sin dall’avvio, l’ex sassarese è stato il più continuo in attacco, ma sono stati di Jones – in doppia-doppia – i punti che hanno chiuso la gara dalla lunetta: insieme hanno fatturato 37 punti e 17 rimbalzi, contribuendo in maniera sostanziosa anche alla netta affermazione sotto i tabelloni, dove si è fatto sentire pure un Lydeka chiamato ad un super lavoro. Pesaro non ha tiratori continui dall’arco ed allora ha lavorato sull’esecuzione e sulla selezione delle conclusioni, che l’hanno portata a finire con un ottimo 68% da due. Roba non da tutti sul campo dei pluricampioni d’Italia. Per la Scavolini Siviglia a questo punto è d’obbligo trovare continuità perché per una squadra che ha già battuto Milano, Cantù e ora anche Siena – difficile che a fine stagione in tante possano dire di essere riusciti a fare altrettanto – non dovrebbe essere un rischio la qualificazione alla Final Eight. Invece la classifica parla chiaro e Pesaro, complice la sua inspiegabile alternanza di risultati, il viaggio a Torino se lo deve ancora guadagnare (deve affrontare Bologna, Roma e Casale).

Drew Nicholas

MILANO E BOLOGNA – Chi invece un posto se l’è già assicurato, oltre a Siena, è Milano che non riesce però ancora a vincere senza soffrire. E dovrebbe ottenerlo presto anche la Virtus, che ha punito una Novipiù particolarmente sciupona e mantenuto l’imbattibilità casalinga. L’Emporio Armani, che secondo Scariolo ha forse giocato la miglior partita stagionale per 3 quarti, ha rischiato nell’ultimo di buttare via una gara che aveva già in mano, consentendo all’Acea di rientrare dal -18 del 23’ fino al -2 ad un minuto dalla fine. L’ha graziata Mordente, perdendo la palla del pareggio andando alla ricerca sulla linea di un fondo di un Djedovic che sembrava già ceduto, per ora è rimasto, ma vede ancora in bilico la propria posizione. Il canestro della sicurezza milanese l’ha messo a 30” dal termine Drew Nicholas – l’unico canestro della sua gara –, probabilmente fin lì il peggiore dei suoi. L’assenza di Hairston costringe a variare rotazione e ridistribuire palloni e responsabilità: l’ex Panathinaikos è il più sfiduciato, sta cominciando ad inserirsi Gentile, convincente e sfrontato invece Filloy, in campo anche al fianco di un Giachetti in buona forma.

Viktor Sanikidze

La Canadian Solar consolida il 3° posto solitario, con una reazione importante al -11 di inizio 4° periodo nella sfida contro Casale. Tra due delle squadre più in forma del campionato, l’ha spuntata quella di Finelli, più solida mentalmente nelle fasi calde e con un Sanikidze ancora una volta dominante (19+14, 7ª doppia-doppia stagionale, miglior rimbalzista dell’intera serie A). Ma ci hanno messo lo zampino nuovamente Gigli e soprattutto Poeta, che ha preso per mano la squadra negli ultimi 10’ e spinto i compagni a continuare a passarsi la palla alla ricerca della migliore soluzione: è nato così il 26-10 che ha ribaltato il match. La Novipiù (Stevic 11 rimbalzi in 15 minuti!) esce rimandata dalla prova di maturità, perché è mancato davvero poco per inserire un altro risultato di prestigio nel suo cammino, ma l’attacco contro la fisicità della Virtus ha fatto fatica. E talvolta sarebbe legittimo avere da Shakur qualche tiro in meno (7/19), ma soprattutto c’è da attendersi di più da Temple (1/7 per 3 punti: in stagione viaggia col 37% da due e il 31% da tre).

Marques Green

VERSO LE FINAL EIGHT – Se Bologna è quasi matematicamente alle Final Eight, ci sono 9 squadre in 4 punti che si giocheranno i restanti 5 posti disponibili. Difficile inserire in questa fascia anche Treviso, che parte arretrata e – nonostante la buona prova di Becirovic e dell’ex di turno Thomas – ha perso male a Varese, incassando la terza sconfitta consecutiva e rilanciando le chance della squadra di Recalcati, che ha trovato il miglior Talts stagionale e buoni canestri di Stipcevic e Rannikko al fianco di un Diawara dominante (top scorer di giornata con 25 punti). Strada in salita anche per Roma, a quota 12 ma con il turno di riposo ancora da osservare. Deve ancora fermarsi anche Avellino, che però ha 16 punti ed è appaiata a Cantù dopo aver battuto di misura Cremona (sprecando però un margine ampio, anche +18), lanciata ancora una volta dalle prove degli ottimi Green – forse il miglior playmaker del campionato fin qui – e soprattutto Dean, che nelle ultime 4 (3 vittorie) sta viaggiando a 21.3 di media col 50% da tre. Ma in Irpinia sono in particolare i problemi societari a preoccupare: il presidente Sampietro ha confermato l’arrivo a breve delle dimissioni personali e dell’intero consiglio di amministrazione.

Alvin Young

Risale Sassari, che centra la seconda vittoria consecutiva ma soprattutto interrompe il digiuno lontano da casa, sbancando Biella dopo 4 brutte sconfitte. In una serata da 1/8 di Travis Diener, è stato trascinante il cugino Drake che viaggia a 21.4 di media nelle ultime 5 e sta disputando un campionato di altissimo livello: 16.8 punti, 4.3 rimbalzi, 3.3 assist, 58.3% da due, 44.4% da tre. Ma il Banco Sardegna ha avuto un grande contributo anche dagli altri (i vari Vanuzzo, Pinton e Sacchetti dalla panchina, più Hosley, e Plisnic che ha messo il canestro decisivo) e potrebbe aver trovato i giusti equilibri con un big man leggero come Tony Easley, più “terrestre” rispetto alla gara con Pesaro, ma comunque positivo. Sulla strada per le Final Eight, ci sono Siena e Caserta in casa, Venezia fuori.

Riprende fiducia anche la stessa Venezia, che batte Caserta in volata grazie alla spinta di Clark e Slay. Poi alla fine è stato il solito “Forever” Young (2° realizzatore di squadra a 12.3 di media) a piazzare la zampata con i liberi della staffa. Proprio i viaggi in lunetta sono stati fatali alla squadra campana, con la nuova denominazione Otto, che ha sprecato palloni pesanti con Smith e Collins (davvero mira storta anche su azione: 1/13, ma 10 assist) e con Fletcher il libero del pareggio. Coach Sacripanti (che si è assicurato sul mercato Charlie Bell, potenzialmente un gran colpo) si è lamentato per un arbitraggio poco uniforme, ma i suoi se la sono giocata fino alla fine, mostrando la solita determinazione a non mollare. E senza il Righetti strepitoso di questa stagione (infortunato nell’ultimo allenamento) non era facile, perché l’Umana, con Bowers recuperato subito prima della gara ma quasi invisibile, è squadra davvero solida soprattutto in casa, dove è in grado di imporre meglio la sua tenacia e aggressività difensiva (subisce 73.3 punti, contro gli 80.2 concessi in trasferta).

Jacob Pullen

BIELLA IN DIFFICOLTA’ – Di contro sta stentando proprio Biella che, dopo essere stata la vera sorpresa della primissima fase di stagione, ha segnato solo 72 punti di media nelle ultime tre gare, tutte perse (contro Varese e Casale prima di Sassari), avendo un Pullen decisamente altalenante (13.0 a gara, ma con 5.0 palle perse e tirando malissimo dall’arco: 3/18, un disastro per uno che si era assestato nelle 10 uscite precedenti sul 36%) ed uscito dalla top five dei realizzatori (Coleman invece è salito al 2° posto, dietro a Shakur, trascurando l’ormai partito Wafer). E il calendario è in salita: prima della fine del girone d’andata gli uomini di Cancellieri vanno a Cantù e Caserta e ospitano Milano.

TERAMO RESPIRA – Quando la nave sembrava davvero pericolosamente in balia delle onde, ecco l’importante colpo di reni della Banca Tercas che si conferma bestia nera di Montegranaro, passa ad Ancona pur in condizioni difficilissime, con rotazioni ridotte all’osso per l’assenza di Fultz e McGrath, oltre a quella perdurante della guardia titolare americana (è stato ufficializzato ieri l’ingaggio di Anthony Goods, 24 anni, prodotto di Stanford ma con una carriera costruita soprattutto in D-League, dove stava giocando con i Dakota Wizards). Decisiva la difesa che ha costretto la Sutor a percentuali inguardabili e a nuove riflessioni da fare sugli americani (Karl e McNeal: in coppia 7 punti, 3/16 dal campo, -7 di valutazione), ma soprattutto in attacco la prova di Milos Borisov (22+9) che in questo contesto è più che mai il barometro dei risultati teramani: nelle 3 vittorie infatti ha segnato 19.0 punti di media con 9.7 rimbalzi e il 66.7% da due, nelle 10 sconfitte ne ha firmati appena 8.1+4.6 col 47.1% dall’interno dell’area.


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