David Moss

Milano non riesce proprio a trovare continuità. E ancora una volta, dopo aver raggiunto la testa della classifica, spreca una ghiotta occasione per mantenerla. Cade a Teramo, dopo un primo tempo in cui pareva avere la partita in mano, vittima delle sue solite incertezze (Nicholas abulico, Cook alterno, fragilità esterna), di un’inaccettabile predisposizione a subire rimonte anche consistenti e della reazione d’orgoglio degli abruzzesi trascinati da un Brandon Brown che si esalta nelle difficoltà e ispira i compagni a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Decisivo il 26-12 di un 3° periodo – senza  tiri liberi da entrambe le parti, un evento raro – in cui la Banca Tercas ha tirato col 78% da due e il 50% da tre. Era un testacoda, ma l’anticipo del sabato ha esaltato i teramani che, con McGrath all’esordio (gettone mensile con possibile estensione per la stagione) e in attesa di Goods che esordirà mercoledì nello scontro diretto a Casale, ora non sono più ultimi da soli. Mentre l’Emporio Armani che, sempre senza Hairston e lontano da casa segna 11 punti di media in meno che sul parquet amico, lascia il primato a Siena. La Montepaschi riscatta la scivolata interna con Pesaro andando a vincere di autorità a Sassari, imponendo tutta la propria maggiore fisicità (dominio a rimbalzo 45-31, 7 falli e 10 tiri liberi guadagnati in più, anche se qualche fischio arbitrale non è stato apprezzato dal pubblico di casa) , in una gara solida che ha esaltato soprattutto Moss e Andersen (18.5 punti e 7.5 rimbalzi nelle ultime 4), entrambi autori di una doppia-doppia di qualità, mentre Zisis ha completato al meglio (8 assist) le carenze di un McCalebb comunque da 17 punti. Pianigiani ha apprezzato la reazione dei suoi, le basi sono molto solide, ma il momento rimane non facile, c’è un Thornton ancora da inserire (dopo i 14 punti del debutto, ha segnato 4 punti totali in 3 gare) e al prossimo turno c’è la trasferta a Bologna, dove ancora non è passato nessuno.

 

Ricky Hickman

PESARO, ESAME SUPERATO – La Canadian Solar invece non ha la stessa incisività in trasferta, come dimostrato anche ieri sera all’Adriatic Arena di Pesaro, dove ha incassato la quinta sconfitta, contro una Scavolini Siviglia protagonista di una stagione estremamente difficile da decifrare ma che per una volta può dire di aver superato l’esame di maturità. Dopo l’inaspettata quanto meritata vittoria a Siena, gli uomini di Dalmonte infatti erano attesi ad una conferma per valutare le loro reali possibilità e capire se l’andamento lunatico della prima fase può essere lasciato alle spalle. La conferma è arrivata. E contro una delle squadre più in forma del campionato, che veniva da 4 vittorie in fila e 7 nelle ultime 8, vale ancora di più. Il trio americano sta mostrando una crescita fondamentale per la Scavolini Siviglia. In particolare Hickman, seppur troppo sprecone qualche volta, è stato una minaccia costante ed anche in difesa con la sua fisicità ha fatto soffrire Poeta, rifilandogli pure un paio di stoppate. L’ex giocatore di Casale nelle ultime 5 sta segnando 18.2 punti di media con percentuali eccezionali, il 71.4% da due e il 47.8% da tre. Al suo fianco stanno trovando la miglior condizione anche White, autore di alcuni canestri difficili, e Jones, ritrovato come presenza importante in post basso. Ma la chiave per Pesaro – che ha dedicato la vittoria a Valter Scavolini, in ospedale dopo un incidente in bicicletta – è stata la voglia di passarsi la palla: i 16 assist sono stati la chiave dei miglioramenti di un attacco, spesso criticato perché troppo asfittico, che lavorando sulla costruzione e l’esecuzione ha tirato – pur senza avere assoluti specialisti in materia – col 53% da tre.

 

Szewczyk e Mazzon (foto Brandolini)

VENEZIA DA DERBY – Anche Venezia compie un importante passo avanti in classifica e lo fa vincendo a Treviso il derby che mancava da 18 anni. Partita entusiasmante con finale equilibrato e degno di una sfida vissuta sul filo di una sanissima rivalità anche tra le tifoserie. L’ha decisa un tiro da tre di Szewczyk che, dopo non aver segnato dall’arco per tre partite, ha scelto il momento migliore per infilare la seconda tripla della sua serata. Questo risultato è un riconoscimento al grande lavoro, come società e come squadra, di una neopromossa che sta cercando di consolidarsi a questi livelli e lo sta facendo nel miglior modo possibile, con un gruppo di giocatori che non si risparmia mai, lavora di squadra e difende forte. Alla Benetton di un grande Bulleri – beffato solo dall’ultimo errore – ma ancora priva di Goree (disponibile dalla prossima partita) ha concesso appena il 41% su azione.

 

Gianluca Basile

VERSO LE FINAL EIGHT – Il turno infrasettimanale di mercoledì può chiarire molti dubbi sulla composizione della griglia delle finali di Coppa Italia. Quattro nomi sono già sicuri: a Siena, Milano e Bologna si è aggiunta Cantù che, pur faticando contro le continue variazioni difensive, è stata svegliata dai canestri di Basile ed ha battuto di misura una Biella in caduta libera giunta al 4° stop. Il periodo negativo mette a rischio l’ingresso tra le migliori 8 della squadra di Cancellieri, un risultato viceversa dato per scontato solo poche settimane fa. Per gli altri quattro posti, hanno tratto grandi benefici dalle vittorie di ieri Venezia e Pesaro, che hanno agganciato Avellino – nel suo turno di riposo – al 5° posto con 16 punti. Queste squadre hanno messo un piede a Torino, ma per metterci pure l’altro – come ha ricordato coach Mazzon – devono vincere una delle prossime due partite (i diversi scontri diretti previsti infatti rendono inutilmente complesso il calcolo di tutte le possibili combinazioni nel dettaglio). Anche perché il gruppo di squadre che sono indietro di 2 lunghezze, a quota 14, è piuttosto folto. Se Roma, vittoriosa in volata sul difficile campo di Casale grazie alla zampata finale di Clay Tucker ma ancora vigile sul mercato, non ha molte speranze perché deve ancora riposare, possono giocarsi chance realistiche Sassari (nelle prossime due a Venezia e in casa con Caserta), Varese (contro Avellino e a Teramo) e la stessa Biella (va a Caserta e ospita Milano), nonostante la crisi di risultati.

 

Tariq Kirksay

LE ALTRE – Ufficialmente risucchiata in zona pericolosa la Benetton, sta rischiando anche una Otto che – ancora senza Righetti – ha inanellato la quarta sconfitta consecutiva, nonostante l’esordio (molto poco incisivo, per la verità) di Charlie Bell. Lo sgambetto è stato opera di una Fabi Shoes molto alterna, che riscatta un periodo difficile con un successo in trasferta e dimostra di non poter fare a meno – più che di americani alquanto ondivaghi e di lunghi forse un po’ usurati – di un all-around come Tariq Kirksay. L’americano di passaporto francese ha firmato una prova a tutto tondo, risultando il 3° realizzatore di squadra (12 col 66.7% dal campo), ma il migliore dei suoi per rimbalzi (11), assist (5), recuperi (7) e valutazione (29). Non è un attaccante naturale, infatti segna poco (6.4 di media, che diventano 7.3 nelle vittorie) ma il suo essere giocatore completo è sempre un fattore per i risultati della Sutor (nei successi viaggia a 20.0 di valutazione, nelle sconfitte si ferma a 9.4). Pur avendo rischiato di vincere ancora (con i “soliti” 24 di Shakur, ma è in calo Chiotti), Casale si ritrova agganciata da Teramo all’ultimo posto, mentre prima del proprio turno di riposo prende un’importante boccata d’ossigeno la Vanoli Braga che, con la difesa marchio di fabbrica di coach Caja, compensa i problemi a rimbalzo, isola dal gioco Stipcevic e stende una Varese già priva di Rannikko, costringendola alla terza sconfitta nelle ultime quattro.


Dailybasket.it - Riproduzione riservata