Settimo sigillo in campionato per una Cimberio Varese che appare sempre più sicura dei propri mezzi. Ancora Bryant Dunston ed ancora spettacolo per i biancorossi, sette schiacciate da record per il ragazzo del Queens che incanta anche a Biella dove l’Angelico resiste sino ad inizio ripresa. Per i piemontesi, nonostante l’arrivo di Trey Johnson (buon esordio il suo), il mercato è tutt’altro che chiuso. Come sempre ci si affiderà alla saggezza ed alla competenza di Marco Atripaldi per trovare un nuovo jolly alla Coleman.

L’intramontabile Alvin Young (foto D. Furlanetto ©2012)

Più che di un jolly serve un taumaturgo a Milano, che affonda ancora in casa questa volta contro una Reyer che mostra il lato suggestivo e promettente della truppa di coach Mazzon. Non poteva scegliere un momento migliore l’Umana per celebrare i 140 anni dalla nascita della gloriosa società lagunare: Kee Kee Clark strepitoso ma è ancora un ragazzo senza tempo come Alvin Young a stupire ed a regalarsi un eccellente 37esimo compleanno. L’attacco veneziano ha messo a nudo ancora una volta tutti i problemi dell’EA7: la parola difesa, come ammette ripetutamente coach Scariolo, è totalmente assente dal vocabolario in uso nello spogliatoio dell’Olimpia. Squadra che produce punti in quantità ma capace allo stesso modo di subire senza mai sporcarsi troppo le mani in difesa. Un solo recupero in tutta la gara e bonus di falli raggiunto solo a pochi secondi dal termine nell’ultimo quarto, indicatori di una squadra che rinuncia, o inizia tardivamente, a lottare. Si cerca un leader e qualcuno che dia l’esempio per carica, spirito di sacrificio difensivo e leadership. Fattori che fanno riflettere vista la rinuncia estiva a Mason Rocca e Bremer che avrebbero fatto assai comodo a Milano, oltre all’assegnazione di eccessi di responsabilità a Omar Cook che sembra avere tutte le qualità tranne quella del capitano condottiero. Nessuno sembra al sicuro, compreso coach Scariolo e proprio l’ex play di Valencia, pur se i contratti onerosi e l’assenza di reali opportunità significative di mercato per ora consigliano probabilmente prudenza ai vertici della società milanese.

Mercato a cui non sembra rivolgersi nemmeno la Virtus Bologna, che esce assai malconcia dalla trasferta di Caserta. Onore e grande rispetto ai ragazzi di coach Pino Sacripanti che, tra mille traversie di ogni tipo, hanno incassato una vittoria fatta di orgoglio e grinta (marchio di fabbrica di un veterano come Marco Mordente). Fattori che non rendono meno deprimente la gara delle Vu Nere. Tanti, troppi errori al tiro, 56 punti con un orrido 20/66 dal campo, dicono molto dell’inconsistenza dell’attacco della Saie3. L’assenza di un totem come Angelo Gigli ha reso ancora più evidente i problemi di rotazione per coach Finelli, il messaggio “sogno una panchina fortissima” arrivato dalla presidenza (che ora invece invita tutti al duro lavoro ed inneggia al “largo ai giovani”) durante l’estate sembra oggi, ai tifosi bolognesi, una beffarda ed effimera chimera autunnale.

Brown ha martellato anche il canestro capitolino (foto A. Alfieri 2012)

Torna ad essere ancora più solida e concreta la Montepaschi, che riprende la marcia in campionato dopo la sconfitta casalinga contro Milano la scorsa settimana. Successo autoritario, con qualche patema nella ripresa, per i campioni d’Italia letali dal perimetro con una salva di triple (ben 6 di David Moss) che annichiliscono Roma nella prima parte della gara. Al solito talento imprevedibile di Bobby Brown in attacco si è aggiunto il grandissimo lavoro difensivo contro Gig Datome: Moss, Carraretto e gli altri esterni biancoverdi hanno reso la vita impossibile al bomber romano. L’ala azzurra ha dimostrato grinta e intelligenza tattica, perfetto dalla lunetta, importante a rimbalzo è stato l’anima, insieme a Jordan Taylor ed allo straripante atletismo di Gani Lawal, del tentativo di rimonta dei romani spentosi solo nel finale. La Virtus viene affiancata al quinto posto, insieme alla Virtus bolognese, anche da Reggio Emilia, che mette insieme un filotto fatto di quattro vittorie consecutive. Splendida Trenkwalder anche ad Ancona che dilaga nel finale contro una Sutor che cede di schianto sotto i colpi di Donnel Taylor (22 con 9 assist) e dell’ex tutta sostanza Greg Brunner (20 con 10/14), regalando ad Andrea il derby dei Cinciarini (che impattano la loro sfida personale).

L’effetto coppa fa un gran bene a Dinamo Sassari, seconda solitaria, e chebolletta Cantù: i sardi gradiscono violare con piacere quota 100 e lo fanno con una Avellino sin troppo arrendevole di fronte alla classe di Drake Diener (4/4 da tre), insolitamente remissiva anche la Vanoli a cui Cantù lascia solo le briciole dopo il “trattamento da ex” riservato agli ospiti da un Jonathan Tabu a cui il ruolo di play titolare sembra fare un gran bene.

Al Pianella aveva incantato poche settimane fa anche un regista superlativo come Scottie Reynolds, che ha banchettato con la sua Enel contro una Scavolini Banca Marche ancora una volta spenta ed irriconoscibile. Troppo brutta per essere vera la Vuelle, che confeziona un primo tempo vietato ai minori (15 punti a referto); per coach Ticchi la parola rinforzi assume un significato assai vicino quello del settimo cavalleggeri nel mitico Far West.