Vanoli Cremona – Sidigas Avellino 86-73

È una Vanoli Cremona all’arrabbiata quella nel menù della Decima giornata di campionato, capace di pepare e bruciare una Sidigas troppo insipida. I ragazzi di coach Sacchetti danno la svolta decisiva al match a cavallo tra il primo e il secondo tempo, grazie a una super prova di Johnson-Odom (20 punti, 7 rimbalzi e 23 di valutazione) e all’ottimo impatto del neo acquisto Fontecchio (15 punti, 3/6 da tre). Decisamente ostacolata dagli acciaccati ma presenti Leunen (12 punti) e Fesenko (5 punti) ed orfana di Wells, Avellino interrompe la striscia positiva di tre vittorie consecutive in regular season dopo la sconquassante caduta in Champions League. A poco serve il ritorno lampo dagli U.S.A di Rich, autore di 14 punti, e di Fitipaldo (8 punti) rientrato da poco dai box di una squadra in netta emergenza infermieristica.

Openjobmetis Varese – Betaland Capo d’Orlando 82-58

Non c’è praticamente storia al Pala2A. La squadra di Attilio Caja torna al successo in campionato dopo tre stop e raggiunge in classifica proprio i biancazzurri, rimasti in braghe di tela in terra lombarda dopo una giornata lontana dalle migliori al tiro: il tabellino dall’arco dei 6,75 recita un misero 9/34, con il grande ex Eric Maynor che chiude con 9 punti ed 1/6 dalla distanza. Varese si erge subito a condurre, usufruendo di un Tyler Cain da spellarsi le mani: il lungo uscito da South Dakota è infallibile dal campo e porterà a casa una prova da 22 punti e 14 rimbalzi. Stan Okoye e Giancarlo Ferrero gli danno manforte (14 a testa), è sulle loro spalle che la Openjobmetis allunga definitivamente nel terzo parziale con un break di 13-2 che fa inchinare il roster di Gennaro Di Carlo.

Happy Casa Brindisi – Dolomiti Energia Trento 72-77

Trento conferma i buoni segnali visti nel successo in Eurocup contro lo Zenit e sbanca il PalaPentassuglia, lasciando la Happy Casa da sola all’ultimo posto in classifica. Sutton (il migliore dei suoi con 16 punti e 10 rimbalzi) e compagni devono però vincerla due volte; nel secondo quarto la squadra di Buscaglia approfitta di un momento di confusione totale avversario, con i trattatori di palla di Dell’Agnello poco performanti. Sul +12 ospite esce fuori tutto il talento di Cady Lalanne (23 punti), che usufruendo degli aiuti di Mezicek e di Donta Smith (12 punti con 6/6 da due) riesce a colmare il gap e a riequilibrare il match. Si arriva al finale in volata, dove sono gli ospiti a trionfare: è la tripla di Gutierrez a dare nuova linfa alla Dolomiti, poi è Beto Gomes con cinque punti in fila a chiudere definitivamente la contesa.

Red October Cantù – Segafredo Virtus Bologna 94-87

Una vittoria, la quinta in campionato, per scacciare un altro po’ i fantasmi societari. Una vittoria per ricordare Pier Francesco Betti, scomparso improvvisamente ieri pomeriggio per una malattia che, molto probabilmente, lo ha allontanato dall’ambiente brianzolo. La squadra di Sodini affonda la Virtus in maniera convincente: dopo le prove generali nei primi minuti, la Red October va via nel secondo parziale, con le prodezze dei soliti Chappell (28 punti in 33’, MVP della gara) e Culpepper a dare i primi segnali e le scorribande di Jaime Smith, che chiude con 13 punti e 8 assist, ad allargare la forbice sul 50-38 all’intervallo. Bologna prova a ribaltarla col solito Alessandro Gentile (21) che viene spalleggiato da Aradori e Baldi Rossi, ma Cantù tiene il margine, grazie anche all’ottima prova del duo in pitturato Thomas – Burns: 13 in 20’ per il primo, 17 e 12 rimbalzi per il secondo.

Fiat Auxilium Torino-EA7 Emporio Armani Milano 71-59

Torino torna al successo battendo Milano e raggiungendola in classifica, al termine di una gara decisamente diversa da quella scoppiettante dello scorso anno, ma da un valore decisamente superiore. Una prima parte di gara da museo degli orrori, in qui praticamente non fa canestro nessuno, con Torino che tira 13/30 e Milano 10/28, ed in cui si contano 20 palle perse in totale. Il 32-27 con cui le squadre rientrano negli spogliatoi è figlio dell’unica vera accelerazione dei primi 20′, creata da Patterson (13 punti e 3 rimbalzi in 20′) che guida il 10-2 interno ad inizio secondo quarto che permette alla Fiat di allungare. Milano sparacchia da 3 e resta in scia solo grazie ai rimbalzi offensivi (8 di cui 4 di Tarczewski), oltre al 2/2 da dietro l’arco di Jerrells, l’unico che sembra vedere il canestro da fuori. Il livello, se possibile, si abbassa ad inizio terzo quarto, con il punteggio parziale sul 2-4 dopo 4′ quando Vujacic segna una tripla su cui il PalaRuffini esulta come un gol di Dybala all’Allianz Stadium. In una gara in cui non si segna mai il +10 di Torino dopo 26′ è quasi un Mortirolo da scalare per un Olimpia che tira 11/38 ed il problema per Pianigiani è che piove sul bagnato, perché Mbakwe diventa un fattore caricando di falli i lunghi avversari e spingendo Torino sul +17 all’ultima pausa. Milano prova a reagire allungando la difesa e toglie a Torino quel poco di ritmo in attacco che la Fiat aveva trovato rientrando sul -11, prima che una bomba di Vujacic faccia esplodere il Ruffini dando nuova fiducia ai compagni e ritrovando un minimo di inerzia che permette a Torino, seppur a fatica, di tagliare a braccia alzate il traguardo finale.

(Alessandro Aita, Simone De Palma, Fabrizio Quattrini)