EA7 Emporio Armani Jeans Milano-Germani Basket Brescia 74-71

Il derby è di Milano. La squadra di Simone Pianigiani fa suo il lunch match di Santo Stefano contro Brescia e sale in classifica ad un solo successo dalla Germani. Sembra una passeggiata di salute per la EA7, che parte fortissimo sulle ali di Jordan Theodore, che segna 13 dei suoi 19 punti nei primi sei giri d’orologio e porta subito il margine in doppia cifra (18-8). Brescia torna a due possessi di margine, ma Milano usufruisce delle sue rotazioni, trovando punti importanti da Cinciarini (8 e 4 rimbalzi in 16 minuti); i biancorossi toccano anche il +15, usufruendo della serata stortissima dall’arco della squadra di Diana (3/16 complessivo). Brescia non è prima per caso, ha tante soluzioni dalla sua: una di queste è Dario Hunt, capace di fare onde in pitturato. La Germani si aggrappa alle sue spalle e approfitta della sua difesa e delle prestazioni sotto il par di Goudelock e Jerrells, imbastendo un break di 12-0 che le vale il vantaggio al 30’. L’ultimo quarto è di grande tensione, la bilancia sembra pendere verso Brescia con la tripla di Michele Vitali che scrive il 63-69; ma Diana perde Dario Hunt per falli e di conseguenza la sua ancora difensiva. Theodore è preciso dalla linea della carità, Pascolo segna il vantaggio dopo il recupero, Landry fallisce le triple che possono rimettere Brescia a contatto con Goudelock che chiude la gara a doppia mandata, mentre Brescia esce dal campo applaudita dai suoi 1200 tifosi.

Openjobmetis Varese-Segafredo Virtus Bologna 85-90 dts

Un Alessandro Gentile bello e concreto trascina la Virtus al ritorno al successo in trasferta che non avveniva dalla vittoria a Pesaro. Gentile ha firmato il suo career high da 32 punti e soprattutto ha realizzato i punti che nell’overtime hanno piegato definitivamente le resistenze di Varese. Già, perché per portare a casa i due punti, la Segafredo ha dovuto vincere due volte. Nei 40 minuti regolamentari la scarsa precisione in lunetta di Slaughter e di Aradori e una tripla allo scadere di Wells hanno costretto Bologna a sudare altri 5 minuti per sbancare Masnago. Varese ha dovuto fare a meno di Hollis e Waller e si è aggrappata al capitano Ferrero e a Okoye per lottare fino all’ultimo. Proprio l’uscita di quei due giocatori per cinque falli, oltre ad una rimessa contestatissima a cui Coldebella ha già annunciato ricorso, hanno dato un colpo fatale ai lombardi. La Virtus, priva di Lafayette, ha conquistato un successo molto importante in ottica Final Eight.

Vanoli Cremona-Happy Casa Brindisi 92-83

La Vanoli Cremona incassa una vittoria importante ai fini della salvezza contro una Happy Casa Brindisi poco omogenea. Propiziata dall’iniziativa del Teddy Bear Toss, Cremona trova quella maggiore intensità che era mancata nelle passata giornate e si rialza dal tonfo di Trento grazie a una prestazione corale coronata dai 31 punti di Johnson-Odom. Si tratta, invece, della seconda sconfitta consecutiva per Vitucci al timone della Happy Casa Brindisi con le sole prestazioni di Moore (18 punti) e Lalanne (22 punti) a salvarsi, mentre Tepic appare ancora sotto gli standard delle più rosee aspettative. Cremona svolta la gara nel secondo quarto quando Johnson-Odom sale in cattedra accompagnato da una prestazione di squadra eccellente, da lì in poi Brindisi rincorre e non agguanta più i biancoblu.

Reyer Venezia-Banco Sardegna Sassari 82-80 dts

Dopo 45 minuti di intensissima lotta agonistica i liberi di Haynes e la palla persa da Bamforth consentono alla Reyer di interrompere un digiuno che durava da sei partite e di aggiudicarsi la prima vittoria in questo travagliatissimo mese di dicembre. La Reyer, in largo vantaggio sin dalla contesa iniziale, ha subito l’implacabile rimonta di una Dinamo trascinata dalla coppia Randolph-Bamforth. I padroni di casa invece, dopo un significativo apporto di un ottimo Watt (18 punti e 9 rimbalzi), vedono l’ex di giornata Haynes e il solito Orelik come protagonisti in positivo (17 punti pro capite). Menzione d’onore anche per Peric (14 punti e 9 rimbalzi), capace di compensare con un alacre spirito agonistico alcuni facili errori.

Red October Cantù-VL Pallacanestro Pesaro 92-73

Tutto facile per la Red October di coach Sodini che tiene il passo di Trento e Bologna nella corsa alle Final Eight di Coppa Italia. La squadra brianzola fatica nel solo primo quarto in cui il 1/8 da 3 punti non permette a Culpepper (20 punti e 5 assist) e compagni di aprire il campo. Pesaro ci prova aggrappandosi alle giocate di Moore e Bertone e controllando i tabelloni tocca anche il +5 nel finale di primo quarto, ma la gara della Vuelle finisce praticamente qui. Crosariol (14 punti e 10 rimbalzi) aumenta i giri su tutti i 28 metri, Cantù aumenta l’intensità difensiva ed in transizione riesce ad impattare proprio sulla prima sirena e poi di inerzia, grazie anche al 2/3 dalla grande distanza nei primi 5′ del secondo quarto, produce il break di 8-0 del primo vero allungo. Pesaro è solo Dallas Moore (28 punti, 6 rimbalzi e 5 assist) ma resta in gara numericamente (38-32 dopo 20′) grazie soprattutto ai troppi errori di Cantù. Poi nel terzo quarto lo strappo decisivo con Crosariol che diventa una montagna troppo alta per una Pesaro costretta ad attaccare il ferro e Jamie Smith (19 punti con 4/6 da 3) che si iscrive al match offensivamente infilando anche una tripla da 12 metri per il massimo vantaggio (52-37 dopo 25′) che di fatto fa scorrere i titoli di coda nonostante Pesaro la giochi fino in fondo limitando i danni.

(a cura di Alessandro Aita, Marco Bogoni, Federico Ionata, Simone De Palma e Fabrizio Quattrini)


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