La domenica pomeriggio della prima giornata vede ben tre successi esterni in quattro partite. La prima a cadere in casa propria è la Happy Casa Brindisi, che si inchina alla Fiat Torino per 67-72. Una gara che ha visto gli uomini di Banchi dominare nella fase centrale, tenendo un vantaggio costante in doppia cifra grazie ai muscoli di Mbakwe (14 e 8 rimbalzi alla fine) toccando anche il +18 nel terzo parziale; ma negli ultimi due minuti i piemontesi rischiano di buttare via tutto dopo la sfuriata di Giuri e Barber che porta la squadra di Dell’Agnello sul -3; gli errori nel finali di Giuri e Tepic ed il canestro di Vujacic fanno pendere la bilancia verso la Fiat.

L’Olimpia Milano espugna il PalaRadi di Cremona per 60-76. L’inizio delle scarpette rosse è tentennante, ma Milano allarga la forbice in maniera costante minuto dopo minuto, svoltando la gara nel terzo parziale dopo che la Vanoli era arrivata al pari a quota 38 con il canestro di Milbourne. La squadra di Pianigiani è apparsa ancora legata per i carichi di lavoro indirizzati ad una stagione lunghissima (28/64 dal campo) ma chiude con quattro giocatori in doppia cifra, tra cui spicca un Gudaitis autore di 17 punti ed altrettanti rimbalzi. Dall’altra parte le percentuali dall’arco sono basse (6/26) ed il solo Henry Sims riesce ad essere un pericolo costante per la difesa meneghina.

Cade in casa anche Pesaro, che dopo aver condotto per 39 minuti si fa beffare nel finale dalla Germani Brescia per 73-70. I marchigiani si fanno guidare da Dallas Moore, autore di 20 punti, e da un ottimo Marco Ceron che lo raggiunge a quota 18, ma nel finale finisce la benzina; i lombardi, bravi a non mollare mai la presa nell’arco della partita, riescono a mettere la freccia negli ultimi due minuti grazie alla spinta dell’altro Moore, Lee, che segna cinque punti in un amen fra cui i liberi del sorpasso: le palle perse di Omogbo e Dallas Moore negli ultimi due possessi fanno il resto, condannando la Consultinvest.

L’unica a mantenere il fattore campo è il Banco Sardegna Sassari, che si impone sulla Red October Cantù per 94-80. La gara prende la svolta nel terzo parziale, quando gli uomini di Pasquini, indirizzati dal quadrumvirato Jones-Randolph-Spissu-Polonara, rivoltano la gara come un calzino con un break di 18-4 nei primi sei minuti, un divario che non verrà più colmato. Sono sei gli uomini in doppia cifra per i sardi, con Shawn Jones in doppia doppia da 19+17 carambole e un Levi Randolph chirurgico in area con 18 punti frutto di un ottimo 9/11 al tiro da due. Non basta per Cantù la ottima prova di Jamie Smith, che ne mette a segno 22, e dell’apporto di Burns che chiude con 15 punti e 12 rimbalzi.