La coreografia per il ritorno di Torino in Serie A (Foto M. Marengo)

La coreografia per il ritorno di Torino in Serie A (Foto M. Marengo)

MANITAL AUXILIUM CUS TORINO – GRISSIN BON REGGIO EMILIA 72-96 (15-20, 13-24, 26-22, 18-30)

TORINO – Per una sera il risultato è la seconda cosa che conta. Ciò che conta è esserci. Per Torino che dopo 22 anni riabbraccia la Serie A, dopo travagliati anni passati tra fallimenti e serie minori, l’appuntamento di questa sera contro la Grissin Bon Reggio Emilia ha il sapore storico della rinascita, e della rinascita come Auxilium, nome che in città non era associato al basket da troppo tempo.

Comincia così l’avventura in Serie A dell’Auxilium Cus Torino. A far da cornice all’incontro di stasera, come ciliegina sulla torta, due nomi che rievocano la storia di una squadra che fu: da una parte Amedeo Della Valle, figlio di quel Carlo protagonista in maglia Auxilium negli anni ’90 ed Andre Dawkins, solo omonimo del compianto Darryl, americano più amato dal pubblico torinese, scomparso prematuramente lo scorso 27 Agosto.

L’esperienza di Reggio Emilia si fa sentire, ma Torino ha l’inerzia di un PalaRuffini gremito che sospinge i suoi e riesce a stare in partita, a volte peccando un po’ di eccesso di foga che la porta a perdere qualche pallone di troppo.

Nel secondo quarto Reggio scappa, complice un attacco troppo macchinoso da parte di Torino e un Pietro Aradori che in attacco fa davvero quello che vuole. Reggio si mantiene sempre a distanza di sicurezza, nonostante Torino provi a stringere le viti difensive, ma la squadra di coach Menetti è troppo forte e rodata a questi livelli per una squadra al debutto nella massima seria. La sconfitta finale per Torino è pesante e come afferma anche coach Bechi in sala stampa è quello che serve per far capire a giocatori e staff la differenza tra la Serie A2 e la massima serie. Per una volta però almeno ai tifosi va bene così e la festa del ritorno in Serie A celebrata fino alla fine dai cori dei supporter gialloblù non è comunque rovinata dal pesante punteggio che recita un sonoro + 24 a vantaggio della Grissin Bon, che è squadra di livello superiore e già in ottima forma dopo la vittoria della Supercoppa Beko 2015.

SALA STAMPA

Rimantas Kaukenas (Foto M. Marengo)

Rimantas Kaukenas (Foto M. Marengo)

Luca Bechi: “Questa è la partita che ci serve a capire cos’è la Serie A. Reggio è la squadra più in forma del momento e ci ha dominato su tutti i lati del campo. Contro questa squadra era difficile fare qualcosa di più. Speravamo meglio, ma questa è la realtà e ne dobbiamo prendere atto. Loro hanno tirato il 66% da 2 e il 50% da tre, con questi numeri non possiamo mai vincere. Noi dovevamo aumentare l’aggressività per evitare queste cifre. Dobbiamo capire qual è il nostro campionato, dobbiamo essere più operai, cercando di conquistare ogni punto con le unghie e con i denti.

È doveroso non salvare niente, se non negli ultimi minuti in cui abbiamo combattuto di più. Sappiamo che abbiamo avuto diversi intoppi durante la preseason ma non dobbiamo aggrapparci a questo, perché quando si va in campo bisogna andarci con un altro piglio. La cosa positiva è che questa lezione sia arrivata adesso, perché dobbiamo rimboccarci le maniche e arrivare al nostro obiettivo che è la salvezza, mettendo da parte ambizioni e sogni di gloria”.

Tommaso Fantoni: “Abbiamo poco da dire, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, pensando da subito a Caserta per puntare alla prossima partita. La cosa positiva è che abbiamo avuto questo scontro con la reatà da subito. Mi dispiace per i tifosi di Torino che ci hanno sostenuto tutta la partita”.

Massimiliano Menetti: “Voglio fare i complimenti alla società di Torino per il ritorno in Serie A, che si è dimostrata una società seria e ben organizzata. Abbiamo fatto una partita solida, soprattutto in difesa e in transizione, dove non abbiamo fatto sfogare le potenzialità di Torino. Abbiamo da sistemare ancora qualcosa nel corso della stagione, ma la partenza è stato buono. I playmaker sono stati molto bravi perché sono riusciti a tenere in ritmo i compagni. È fondamentale che ognuno dia il suo contributo ad alto livello per avere una buona profondità nelle rotazioni e tutta la squadra sta rispondendo al meglio.