Jamel McLean, ieri non è sceso in campo (foto: Arth)

Jamel McLean, giocatore spesso decisivo all?Alba, rappresenta un innesto importante per Milano (foto: Arth)

Settimana intensa questa prima di luglio per il mercato italiano, che entra nel vivo con i primi colpi delle grandi del nostro basket. Sono infatti iniziate le grandi manovre a Milano, così come anche Reggio Emilia, assorbita la partenza di Cinciarini, sta iniziando a costruire la squadra del futuro. Entrambe lanciano la sfida a Sassari, che come tradizione vuole, sta rivoluzionando la squadra cercando quei tasselli importanti per fare anche bella figura in Europa.

Andiamo con ordine e partiamo proprio dalla grande delusa dell’ ultima stagione. Dopo aver (se così possiamo dire…) sistemato l’assetto societario e scaricato Banchi, affidando la panchina a Jasmin Repesa, la EA7 è partita con la costruzione della squadra che avrà ancora in Alessandro Gentile il suo capitano. Hackett ha già salutato e probabilmente si accuserà all’Olympiakos, essendo nel mercato NBA in calo le sue quotazioni, mentre Melli ha deciso di tentare la carta europea accettando la corte di Trinchieri. È il mercato in entrata, però, che ha subito uno scossone. Prima l’annuncio di Cinciarini che saluta Reggio Emilia per giocarsi le sue carte anche in Eurolega, poi le firme quasi in successione di Jenkins, Lafayette e McLean. Giocatori che nella loro carriera sono sempre stati importanti per quello che hanno sempre saputo dare alle proprie squadre, pur non essendo dei fenomeni. Tre giocatori di sostanza, non prime donne né tanto meno figurine da mostrare ai tifosi per strappare un abbonamento. La sensazione è che Repesa stia cercando di costruire una squadre con le palle, a sua immagine e somiglianza, senza troppi colpi di sole e senza isterismi collettivi, una squadra che sappia soprattutto dare fastidio agli avversari, ma capace di fare canestro con un basket di sistema e non basato sui troppi (tanti?) isolamenti degli ultimi due anni. Se poi, come scrive la Gazzetta dello Sport, arriveranno anche Patric Young e Gigi Datome questa squadra avrà anche, insieme a Gentile, quella giusta dose di talento che serve per andare più lunghi possibile nella stagione. Non diciamolo ad alta voce, ma forse a Milano si sta respirando un’aria nuova.

Gani Lawal in schiacciata (Foto Alessio Brandolini 2013)

Gani Lawal torna in Italia (Foto Alessio Brandolini 2013)

Le notizie in arrivo da Milano hanno fatto passare quasi in secondo piano i movimenti dei neo campioni d’Italia di Sassari. Il presidente Sardara e il gm Pasquini sono partiti al restyling del roster cercando di rimanere fedeli alla filosofia di gioco di Meo Sacchetti. Ed ecco che dopo gli arrivi di Haynes e Stipcevic, e gli addii a Shane Lawal e Chessa, in Sardegna è arrivato un altro Lawal, Gani, che torna in Italia dopo un paio di stagioni complicate, mentre da Varese arriva Eyenga, giocatore con esperienza di Eurolega due anni fa allo Stelmet Zielona Gora. Due giocatori che sembrano i gemelli di Shane Lawal e Sanders, per caratteristiche tecniche, vedremo nel corso della stagione se riusciranno a recepire i dettami tecnici di Sacchetti e a diventare dominanti come i due predecessori. Per non farsi mancare nulla, Sardara ha voluto anche rimpolpare la colonia italiana portando a Sassari Lollo D’Ercole, giocatore che sembrava in rampa di lancio tre anni fa ma che nelle ultime stagioni ha avuto una piccola involuzione. Il suo ruolo a Sassari sarà quello di cambiare ritmo al match, soprattutto con il tiro da fuori, cosa che a Roma ha saputo fare benissimo fino a quando non gli si è chiesto qualcosa di più.

Cinciarini Andrea (Foto R.Caruso 2014)

Cinciarini saluta Reggio dopo 4 stagioni (Foto R.Caruso 2014)

Reggio Emilia, dal canto suo, ha dovuto assorbire prima la decisione di Mussini di andare in America a fare esperienza poi, quella più dolorosa, di Cinciarini di andare a cercare fortuna a Milano. Sulla scelta del Cincia si è scritto e detto tanto nell’ultima settimana, spendendo parole quali “bandiera”, “riconoscenza”, “rispetto”. Sicuramente per Reggio ed i suoi tifosi una scelta difficile da accettare, per un giocatore che è stato coccolato ed amato (come lo stesso Cinciarini ha riconosciuto sui social network), nominato bandiera e a cui erano stati affidati i galloni di capitano. Ma guardando l’altra faccia della medaglia, non si può che comprendere la scelta del giocatore, che aveva evidentemente capito che il suo ciclo a Reggio era finito. Arrivato in un momento complicato della sua carriera, Cinciarini ha trovato in Emilia gloria nazionale ed internazionale, con la vittoria in Eurochallenge nella scorsa stagione che doveva essere preludio alla scalata allo scudetto. Una scalata a cui è mancato solo l’ultimo gradino, che però non toglie nulla alla stagione di Reggio e alla completa maturazione di Andrea, che però a questo punto della sua carriera vuole, giustamente, raccogliere i dividendi e provarsi anche in un contesto come quello dell’Eurolega.

S.Gentile (foto R.Caruso 2015)

Stefano Gentile a Reggio in cerca di riscatto (foto R.Caruso 2015)

Assorbiti i colpi, però, Frosini e la dirigenza emiliana non sono stati a guardare e, fedeli alla loro filosofia, si sono lanciati sul mercato italiano mettendo sotto contratto due giocatori con grande voglia di rivincita dopo una stagione tra alti (pochi) e bassi (tanti): Stefano Gentile e Pietro Aradori. Il play casertano dopo una stagione 2013/2014 in cui aveva fatto vedere ottime cose, ha invece passato l’ultimo campionato in chiaroscuro, subendo più di altri l’altalenante stagione della Vitasnella Cantù. L’approdo a Reggio non può che fargli bene, soprattutto considerando che Menetti gli affiderà un ruolo importante, così come lo aveva avuto a Caserta. Gentile ritroverà a Reggio Pietro Aradori, altro giocatore in cerca di rilancio dopo una stagione difficile che non gli ha regalato quelle soddisfazioni che lui sperava, quando 12 mesi fa aveva accettato l’offerta del Galatasaray. Trovatosi nel bel mezzo della crisi economica e tecnica della squadra di Galata, Pietro aveva deciso di spostarsi in Spagna all’Estudiantes, dove ha giocato una buona seconda parte di stagione tanto da meritarsi la chiamata di Recalcati e Venezia per i play-off italiani. Qui però ancora difficoltà e soprattutto pochi minuti giocati e la sensazione di dover trovare una nuova sfida da cui rilanciare la propria carriera. Reggio Emilia rappresenta forse il posto ideale, con una passione che ricorda per certi versi quella di Cantù, dove Aradori si è trovato benissimo fuori dal campo, portando poi sui 28 metri questa serenità e giocando una grande pallacanestro per due stagioni.

L’arrivo di Aradori e Gentile, unito a quello di De Nicolao (firmato settimana scorsa), oltre alle conferme di Della Valle, Polonara e Pini, non fanno che aumentare l’anima italiana della città dove d’altra parte è nato il nostro tricolore. Reggio adesso punta anche alla conferma di Cervi, che nel finale di play-off ha in parte giustificato il rinnovo triennale proposta dalla dirigenza, mentre sembrano vicini anche i rinnovi per Kaukenas (quasi certo) e Lavrinovic (più difficile ma probabile), per un roster che sembra ancora molto profondo oltre che futuribile e pronto ad un nuovo assalto allo scudetto.

Jakub WOJCIECHOWSKI - Foto Alessio Musolino 2014

Jakub Wojciechowski (foto Alessio Musolino 2014)

Si muove anche Venezia, che dopo aver firmato uno dei giovani italiani più interessanti, Tonut, e riportato in Italia Mike Green ha strappato Owens a Trento, mentre Brindisi perde Turner che va a Cremona e inserisce Kadji in uscita da Sassari. Anche Pistoia mette il primo tassello firmando Antonutti. Infine, tra gli altri movimenti della settimana, da segnalare l’arrivo a Cantù di Kuba Wojciechowski da Mantova, che dopo alcune ottime stagioni tra DNA e A2 sembra pronto al grande salto, anche se è tutta da valutare la sua tenuta fisica visti i problemi all’anca negli ultimi due anni, che lo hanno costretto a giocare a singhiozzo. In ogni caso il lungo di origine polacca è l’ennesimo tassello di un roster molto giovane che coach Corbani sta costruendo a sua immagine e somiglianza, per dare al Pianella quello che ha sempre cercato: intensità, passione e amore per la maglia.