Ritorno al Palapentassuglia per la Happycasa dopo le fatiche di Coppa Italia, la pausa per le nazionali e la poco fortunata trasferta di Cantù, con in testa la prosecuzione della corsa per i playoff. Ad impedirlo, una Fiat Torino in cerca di preziosi punti salvezza.

Nel primo quarto, sul 5-2 per Brindisi con palla in mano, una controversa decisione arbitrale su un tiro di Banks che danza sul ferro e che lo converte in fallo in attacco della guardia di Memphis, porta la concentrazione dei padroni di casa a scemare che, complice ance la difesa di Torino che non concede tiri facili, subisce un parziale di 0-8 (5-13) anche grazie ai tanti secondi tiri che Torino riesce a fare propri, e costringendo pertanto coach Vitucci a chiedere time out a quasi metà del quarto. Brindisi non ne esce bene, anzi con un altro parziale di 2-7 Torino prende il largo fino al +13 (7-20, con tripla di Hobson, fra i più in palla di Torino insieme con il centro Jaiteh). Brindisi si riprende parzialmente fino al 15-20, ma i già menzionati Hobson e Jaiteh fissano il risultato sul 15-24.

Darington Hobson (foto di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

E’ consuetudine di Vitucci turnare nel secondo quarto Rush e Walker, ma ciò che è la prassi diventa la chiave per scardinare una difesa di Torino fino ad allora quasi perfetta: se l’area è congestionata, è un tiratore eccezionale come l’ex-Trieste, con quattro triple messe a segno, a garantire con 12 punti a Brindisi di rimettere il naso davanti sul 31-29, mentre Rush contribuisce a stringere le maglie della difesa a zona imposta da Vitucci e concedendosi anche il lusso di nove punti, così che, conti alla mano, i due nuovi entrati da soli hanno messo a canestro 21 dei 44 punti brindisini, contro i soli 38 di Torino che, se non affonda, è per merito dei soliti Hobson e Jaiteh.

Il terzo quarto è alquanto equilibrato. Jaiteh cala, Brown inizia a trovare i suoi soliti canestri dalla media/lunga distanza e per Torino entra definitivamente in partita McAdoo. La Happycasa più di una volta arriva alla doppia cifra di vantaggio, ma Torino non ne vuole sapere di capitolare anzitempo. 68-59 prima dei dieci minuti finali.

A 9 minuti dal termine una bella tripla di Chappell porta Brindisi al massimo vantaggio di 12 punti (73-61) e pare incanalare la partita verso binari tranquilli, ma a salire in cattedra ci pensano per Torino ci pensano due atleti fino ad allora ai margini della contesa: Moore con 8 punti e Wilson con 6, ed incredibilmente Torino è avanti di 2 (73-75). Nonostante gli spasimi per raggiungere il vantaggio Torino pare reggere, e anzi dopo un ½ di McAdoo è sul +4 a 46” dal termine (78-82). Time Out per Brindisi, poi Walker sfiora un potenziale gioco da 4 punti ma il ferro sputa la sua tripla, ma nel viaggio a cronometro fermo è solo 2/3 (80-82). Sul capovolgimento di fronte Torino trova solo il ferro con Hobson e nell’azione di attacco successiva Poeta ferma con un fallo ai limiti dell’antisportivo un Banks che pareva involatosi a canestro, e il silent check conferma la prima decisione della terna arbitrale. Altro time out brindisino a 18”, rimessa nella metà campo ospite e Banks quasi perde il pallone che Walker salva all’ultimo e la freccia nella contesa premia la squadra di casa. La rimessa successiva vede però Banks ancora protagonista in negativo perché incappa in un fallo in attacco guadagnato da Poeta. 9 secondi al termine con Torino che ha palla in mano ma stavolta l’ingenuo a sfondare è McAdoo e nell’ultima azione Banks è lesto a recuperare la palla sputata dal ferro sul tentativo da fuori di Walker ed è 82 pari, con Torino che non trova il buzzer beater nell’ultimo secondo disponibile. Si va ai supllementari!

Moraschini sempre più una certezza con 21 punti(foto di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

Nei supplementari pare partire bene Torino, che raggiunge anche il +3 con Hobson (84-87), ma Moraschini è il principe del tempino con 7 punti e Brindisi vince la battaglia dell’ora di pranzo per 96-89, cogliendo due punti importantissimi che la issano ai piani nobili della classifica. Per Torino il fallimento è solo nel risultato.

Le conferenze stampa

(Coach Vitucci)

(Coach Galbiati)