Grissin Bon Reggio Emilia. Vincitrice della Supercoppa Beko 2015 (Foto Savino Paolella)

Grissin Bon Reggio Emilia. Vincitrice della Supercoppa Beko 2015 (Foto Savino Paolella)

GRISSIN BON REGGIO EMILIA 80 – EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 68 (22-19, 17-17, 22-14, 19-18)

Finale di Supercoppa Beko 2015 quest’oggi al PalaRuffini di Torino. A sfidarsi la EA7 Emporio Armani Milano e la Grissin Bon Reggio Emilia, vincitrici rispettivamente sulla Reyer Venezia e sulla Dinamo Sassari nelle semifinali di ieri.

A festeggiare alla sirena finale è Reggio Emilia, che è riuscita a vincere il suo primo trofeo Nazionale della sua storia e a portare a casa la Supercoppa. La squadra di Max Menetti è parsa più lucida e fresca rispetto all’EA7. Milano che può recriminare su molti aspetti del suo gioco, non ancora fluido come vorrebbe coach Repesa, ma comunque efficace quando può contare sulla classe di Alessandro Gentile.

Non gioca bene Milano, alla quale non basta un totale controllo dei tabelloni soprattutto nella prima parte di gara, quando raccoglie ben 11 rimbalzi offesivi e si garantisce doppie opportunità in attacco che valgono oro. Dove però può recriminare maggiormente la squadra di Coach Repesa sono le percentuali ai liberi (Milano segna solo 1 dei primi 11 liberi tentati) e le palle perse, ben 17 nei primi 30 minuti di gioco.

Pietro Aradori e Alessandro Gentile (Foto Savino Paolella)

Pietro Aradori e Alessandro Gentile (Foto Savino Paolella)

Reggio fa invece la partita perfetta, sfruttando molto di più il gioco interno e aprendo così il campo alle triple degli esterni, che tanto male fanno alla difesa di Milano. Per sopperire alla mancanza di fisicità sotto le plance, coach Menetti sceglie di mettere in campo un quintetto lungo, con Silins da 3 e Aradori da guardia insieme a Veremeenko e Polonara. Il risultato è ottimo, perché è la strutturazione che permette a Reggio di prendere un vantaggio in doppia cifra che la mette al riparo da possibili sorprese.

Poi, sul finire della partita, Reggio mette in campo l’esperienza di Lavrinovic e Kaukenas a mettere in ghiaccio la partita, vinta meritatamente da una squadra che può contare su molte armi a suo favore, come un Amedeo Della Valle decisamente on fire nei primi 2 quarti, un Pietro Aradori sempre concreto e un Ojars Silins decisivo con un paio di tiri fondamentali nonostante non fosse al meglio fisicamente.

Per Milano non è servito l’attaccamento alla maglia invocato ieri da coach Repesa. Ancora troppo macchinosa in attacco e fossilizzata su giochi a due che prevedono al più uno scarico al tiratore nell’angolo. Troppo poco per una squadra che può contare sì su un gran talento di base dei suoi interpreti, ma che ancora funziona solo a sprazzi e con soluzioni estemporanee.

Amedeo Della Valle, MVP della Supercoppa Beko 2015 (Foto Savino Paolella)

Amedeo Della Valle, MVP della Supercoppa Beko 2015 (Foto Savino Paolella)

Un po’ meglio funziona la difesa, ma anche in quest caso perché alcuni interpreti, Jenkins tra tutti, è di livello decisamente superiore e riesce nell’intento di arginare l’attacco avversario.

MVP della gara è stato nominato Amedeo Della Valle, per la gioia dei tifosi torinesi presenti al palazzetto, dati i trascorsi di papà Carlo con la maglia Auxilium. Il giovane nazionale ha avuto il merito nel primo tempo di dare una spallata alla partita che ha di fatto dato la giusta fiducia alla sua squadra con 13 punti, 3 rimbalzi e 3 recuperi in soli 12 minuti di gioco nei primi due quarti.

Per Milano buona prova di Jenkins e soprattutto di Simon, che offensivamente tiene a galla la sua squadra insieme ad Alessandro Gentile, nonostante quest’ultimo si sia intestardito troppo in alcune soluzioni personali che hanno dato pochi frutti. Negativo invece Jamel McLean, che ha raccolto solo 4 rimbalzi e che con il suo 5 su 11 ai liberi ha dato una grossa mano a Reggio nel prendere il vantaggio iniziale.

La Grissin Bon invece ha avuto tantissimo, come detto, da Amedeo Della Valle, ma anche un’ottima partita di Stefano Gentile, top scorer dell’incontro con 14 punti e alcune giocate di gran classe contro suo fratello Alessandro. Solidissima la partita di Pietro Aradori, che con 10 punti e 4 assist ha portato il suo solito contibuto.

LA SALA STAMPA

Jasmin Repesa: “Devo fare i complimenti a Reggio che ha vinto con merito. Ieri abbiamo ribaltato una partita grazie alla voglia. Oggi abbiamo giocato peggio rispetto a ieri. Queste partite si devono giocare prima di tutto col cervello, poi dopo con il cuore. Noi siamo entrati in partita sbagliando tutto, forzando tiri e non cercando gli extra pass. Ci è sempre mancato qualcosa per riuscire a stare in partita. Abbiamo finito con 24 palle perse, abbiamo tirato 4 su 16 ai liberi, che sono numeri insufficienti per questo livello. Ci è mancata lucidità, forza mentale e anche le energie fisiche. Ora dobbiamo chiuderci in palestra per lavorare e creare sia un sistema di gioco che uno spirito di squadra”.

Massimiliano Menetti: “Questa vittoria è davvero una grande soddisfazione per noi, una vittoria che vale quasi uno scudetto. Sono momenti importanti nella storia della società e nella storia dei giocatori. In questi due giorni la squadra ha espresso il meglio che potesse esprimere, dimostrando una coesione fantastica. Questo deve essere un punto di partenza per la stagione che sta per iniziare. Siamo stati bravi durante la partita a non commettere due volte gli stessi errori. Ci siamo sempre adattati alla difesa di Milano ottimamente. Faccio i complimenti ai giocatori che erano già con noi la scorsa stagione, perché sono stati fondamentali per trasmettere ai nuovi i nostri concetti e i valori di questa squadra. Gli obiettivi che abbiamo a breve termine è di fare strada in Eurocup e di arrivare alle Final Eight di Coppa Italia”.

Pietro Aradori: “Sono contento perché abbiamo fatto solo un paio di allenamenti insieme, ma abbiamo dato tutto quello che serviva per vincere. Max mi ha voluto fortemente a Reggio e io sono contento della mia scelta perché è una squadra di quelle che piace a me, con tanta voglia di passarsi la palla e con la voglia di aiutarsi. Oltretutto conoscevo già molti dei miei compagni ed è stato tutto più facile”.