TRIESTE – In un Pala Trieste quasi pieno e con più di 600 tifosi ospiti a sostenere la Apu Udine, va in scena il derby più sentito del Friuli Venezia Giulia.

Inizio di partita fisiologicamente contratto, da ambo le parti. Udine prova a correre contro una Trieste dal gioco più ragionato; Alibegovic in “fade-away” per lo 0-4 ospite. Reyes entra dopo nemmeno tre minuti di partita sul parquet, scuotendo subito i suoi e andando in lunetta con regolarità; sorpasso giuliano sul 6-4. Tanti errori balistici, Apu in lite perdurante con il ferro da oltre l’arco, ci pensa la “macchina” Monaldi, ma il primo break è triestino con il tap-in di Candussi per il 13-7. Difesa di livello per i padroni di casa, con rotazioni adeguate, ma la realtà è che in casa friulana non segna nessuno; secondi e terzi possessi tengono nel match Monaldi e soci, primo quarto chiuso sul 15-10. Da Ros comincia ad aprire il gioco, Udine trae vantaggi evidenti, -1 in neanche due minuti di partita; solite palle perse inopinate (e i falli di Candussi) in casa giuliana e disattenzioni difensive, Apu che torna avanti con la giocata da tre punti di Clark, 19-20 e time out coach Christian. Attacco imploso biancorosso, statico e affidato a singole iniziative, facilmente difendibili; inerzia a favore degli ospiti, materializzata da Clark e dal 20-23 sul tabellone. Momento non indimenticabile del match, tanti orrori tecnici da ambo le parti, punteggio che si muove con il contagocce. Monaldi e Brooks si fronteggiano dall’arco, squadre all’intervallo sul 26-29.

Subito break di 0-4 ospite propiziato dalle solite leggerezze dei padroni di casa; time out di coach Christian dopo 32″ di inizio ripresa. Terzo fallo di Candussi prevedibile come gli sfottò reciproci sulle tribune, Brooks infila il canestro del -3 dopo una serie infinita di errori; Vildera in transizione rimette avanti Trieste sul 34-33 con immediato time out di coach Vertemati. Ariel Filloy non si sblocca, Caroti invece non si è mai inceppato, Apu che non lascia scappare i giuliani. Tanta confusione, giocatori biancorossi con superficialità inenarrabili per la categoria, Monaldi castiga dall’arco e Udine nuovamente avanti di 6 punti. Finale di terza frazione con un tabellone che segna 39-42. Match dal punteggio bassissimo, segno tangibile di una sfida delicata e molto sentita; sbagliano anche con tiri aperti Reyes e soci, con Filloy blindato, Clark da tre punti da una spallata violenta al match, 39-47 a meno di otto minuti dal termine. Trieste cerca con regolarità la profondità ma senza troppo costrutto, Udine però non affonda la lama essendo “ecumenica”, Filloy dall’arco per il -2 e la bolgia del Palatrieste al seguito. Monaldi non ci sta e risponde a dovere, la sfida riprende quota offensivamente, anche perchè le difese appaiono stanche; ingenuità a ripetizione, da ambo le parti, 49-50 a tre minuti dalla fine. Quinto fallo sia di Ruzzier che di Gaspardo, entrambi impalpabili, esce Ikangi infortunato e Reyes che dalla lunetta pareggia a quota 52. Brooks dai cinque metri mette Trieste con il muso avanti, 54-52 a 1 minuto e 09″ dal termine, derby fino alla fine. Clarks fa un canestro pazzesco contro Filloy, Deangeli sbaglia da tre punti; Udine ha cinque secondi per gestire l’azione d’attacco, con Da Ros che commette un (dubbio) fallo in attacco. 17 secondi nelle mani dei biancorossi, pallone che finisce nelle mani di Brooks che si inventa una “tabellata” clamorosa: 57-54 e Trieste vince uno dei derby più clamorosi della storia.

Partita decisamente non bella, Trieste ancora sotto tono e con percentuali decisamente basse, ma poco importa. Il derby è di Trieste e vale doppio.